Gli Streetwalkin' Cheetahs del cantante e chitarrista Frank Meyer
costituiscono una delle punte di diamante dell'hardcore di Los Angeles.
L'EP Heart Full Of Napalm (Bomp, 1996), soprattutto Boxcar e Built For
Speed, aveva rivelato un rock'n'roll
epilettico, secondo le coordinate dei loro idoli Dead Boys e Dictators, o,
meglio, MC5 e Radio Birdman (non a caso Wayne Kramer dei primi e
Deniz Tek dei secondi collaborano ai loro dischi).
I duelli aerei fra Meyer e l'altro chitarrista Art Jackson avevano fatto
storia.
Overdrive (Alive, 1997)
inietta forte dosi di pop in quella pozione velenosa, tanto che una
canzone (Peppermint) sembra una ballata dei Cars e un'altra (All I Want)
risuona di grunge melodico.
La migliore, Little Tokyo, ruba ai New York Dolls l'idea di fondere
un incalzante ritmo di rock and roll e coretti Merseybeat.
Ma i Cheetahs eccellono nel punk-rock a perdifiato.
L'album prende la rincorsa da Freak Out Man e s'inabissa attraverso
Disease e None Of Your Business con foga scriteriata e brutale,
fino all'apoteosi epilettica di Turn Me Down.
Il brano piu` curioso (nonche' lungo, ben cinque minuti) e` pero`
Built For Speed, che suona come se i Led Zeppelin si convertissero
all'hardcore, con tanto di jam strumentale intrisa di tribalismo quasi voodoo
e di distorsioni psichedeliche.
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(Translation by/ Tradotto da Alessandro Isopo)
Waiting for the Death of My Generation (Triple X, 2001)
è quello che meglio riesce a
riprodurre
l'intensità viscerale e l'energia dirompente
dei loro concerti
dal vivo. Al tempo stesso il gruppo sta evolvendo
verso un genere di punk'n'blues orecchiabile che
ricorda i
Rocket From The
Crypt (come dimostrato
dalla aggiunta di una sezione di fiati). Petty
Little Girl è
la migliore delle canzoni punk vecchio stile qui
presenti, ma l'essenza
dell'album è altrove: gli attacchi devastanti
di rock and roll di
In My Head, Right to Rock, Why You
Gotta Come First e
Future Lost, l'inno di White Collar
Money e la quasi pop (ma
sostenuta dal synth)Automatic.
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Waiting for the Death of My Generation (Triple X, 2001)
is the closest a record has come to reproduce the visceral intensity and
explosive energy of their live shows.
They have also progressed towards a kind of catchy garage punk'n'blues that
recalls Rocket From The Crypt (as proven
by the addition of a horn section).
Petty Little Girl is the best of the old fashioned punk-rock songs here,
but the core of the album is elsewhere: the devastating rock and roll attacks
of
In My Head, Right to Rock, Why You Gotta Come First and
Future Lost,
the anthemic White Collar Money and the almost poppy
(and augmented with synth lines) Automatic.
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