- Dalla pagina sui Sunny Day Real Estate di Piero Scaruffi -
(Testo originale di Piero Scaruffi, editing di Stefano Iardella)
Su The Rising Tide (Time Bomb, 2000) dei Sunny Day Real Estate, Enigk sfoggia la sua "nuova" voce innestandola sul suono della band, e ingaggia un professionista per iper-produrre le sue canzoni.
Il risultato è quasi l'esatto contrario di ciò che il gruppo ha sinora rappresentato: pretenzioso invece che delicato, Rush piuttosto che emo-core.
In qualche episodio il cambiamento è benvenuto, poiché presta a One, The Ocean, Rain Song, Disappeare Snibe il fascino del Lied classico.
Enigk s'immerge profondamente nella malinconia con Killed By an Angel, ma Fool In The Photograph e soprattutto Television mostrano la band (adesso un trio) più upbeat che mai e il chitarrista Dan Hoerner al suo picco classico.
Il progetto The Fire Theft (Rykodisc, 2003), che comprende tre quarti dei Sunny Day Real Estate (il cantante Jeremy Enigk, il batterista William Goldsmith, il bassista Nate Mendel), è un po' troppo melodrammatico di per sè (Heaven, Uncle Mountain, Summertime).
La prima colonna sonora del film di Jeremy Enigk è stata The United States of Leland (2003). Il suo secondo album solista, World Waits (2006), raccoglieva canzoni composte nell'arco di un decennio, come per collegarsi a Return Of The Frog Queen, l'album che ha aperto le porte al pop orchestrale degli anni 2000.
Jeremy Enigk ha continuato il suo lento scivolamento verso la ballata orchestrale su The Missing Link (567, 2007), OK Bear (2009) e, dopo una lunga pausa, Ghosts (2017).
Dopo dieci anni di silenzio, il batterista William Goldsmith ha formato il power-trio Assertion con il cantante/chitarrista Justin Tamminga e il bassista Bryan Gorder e ha registrato Intermission (2021).
L'intero album è una sorta di elegante dejavu anni '90. La traccia di apertura Down Into The Depths crea l'atmosfera unendo robusti riff di chitarra grunge e accattivanti ritornelli Brit-pop, un'improbabile fusione tra Pearl Jam e Oasis.
Le ballate potenti dominano l'album: il pezzo alla Smashing Pumpkins The Lamb To The Slaughter Pulls A Knife, l'ibrido blues-soul-rock Defeated, il più soft This Dream Does Not Work, ecc.
Ogni pezzo ha il proprio stile, e questo è certamente segno di ampia immaginazione. Parte del materiale è troppo prevedibile o incompleto per meritare di essere inserito in un album di debutto, ma l'energico e psichedelico Pushed To The Limit e i sei minuti di shoegazing Supervised Suffering riscattano anche i momenti più idioti e derivativi.
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