Ennesimo gruppo punkpop alla ricerca del successo che arride oggi ai Green Day,
i Superdrag sono stati formati nel 1993 all'Universita` del Tennessee dal
cantante John Davis e dal chitarrista Brandon Fisher.
I singoli Senorita
(Darla, 1994) e HHT/ Nothing Good Is Real (Darla, 1995) nonche' l'EP
The Fabulous 8-Track Sound (Darla, 1995), con scarti del futuro album del
calibro di Blown Away e Load (le piu` virulente del loro
repertorio),
Really Thru, Bloody Hell e Sugar, hanno messo in luce
soprattutto le doti assordanti del loro power-pop.
Il primo album, Regretfully Yours (Elektra, 1996),
da` la misura della loro schizofrenia: da un lato i ritornelli un
po' troppo melensi di Davis, dall'altro (vero nocciolo del progetto)
l'accompagnamento vigoroso di Fisher.
A tenere in piedi gran parte dei brani sono le effusioni di Fisher:
il riff quasi heavy metal di Cynicality,
il tempestoso barrage di Slot Machine,
le combustioni e progressioni di Phaser,
le schitarrate furibonde alla Sex Pistols di Carried.
Davis vince soltanto con Sucked Out, pennellando un folgorante incrocio fra
l'esuberanza dei Green Day e le cadenzate filastrocche degli Hollies,
e, in parte, con Truest Love, prima bisbigliata alla Byrds e poi urlata alla
David Bowie mentre il partner da` fiato ai feedback come shoegazer comandano.
Esce anche su singolo N.A. Kicker (Arena, 1996), uno dei brani piu` Green Day,
tutto chitarroni e coretti Sixties.
Rispetto all'EP, questo e` un gruppo molto piu` pop e molto meno punk.
Rispetto al canone di Green Day/Offspring, un pizzico di distorsione in piu`,
ma troppi ritornelli scontati.
Head Trip In Every Key (Elektra, 1998) e` un altro album di questo
genere, un capolavoro nel campo del Brit-pop ma mediocre come esercizio di
rivisitazione del rock melodico.
La loro musica si regge su melodie orecchiabili e su arrangiamenti lambiccati,
ma raramente (I'm Expanding My Mind, con le sue lievi sfumature psichedeliche)
le due cose sono entrambe interessanti nella stessa canzone. In pratica l'una
supplisce alla carenza dell'altra (come succede infatti in tutto il Brit-pop).
E quando mancano entrambe il chitarrista Brandon Fisher deve supplire a entrambe
con reboanti riff da classifica.
Qualche ritornello spensierato (Hellbent, Sold You An Alibi),
qualche ballad pensierosa (Amphetamine),
qualche scatto nervoso (Bankrupt Vibration),
qualche danza scalmanata (Mr Underground),
fanno capire che John Davis (arrangiamenti e canto)
ha i numeri per uscire dall'anonimato.
Avessero compresso il materiale in un EP di sei canzoni, sarebbe stato un
disco perfetto.
I Superdrag, partiti da una matrice Green Day, hanno il merito di aver lanciato
la versione americana del brit-pop e di aver pertanto aperto la porta a
formazioni come Apples In Stereo.
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