I Supersuckers, trasferitisi da Tucson a Seattle, hanno rinnovato la
tradizione del garage-rock piu` gioviale attraverso la filosofia scipita dei
Ramones.
Velocita', concisione, potenza costituiscono infatti il filo conduttore dei
primi singoli:
Saddle Tramp/ Alright/ Poor (Sympathy For The Recdord Industry),
Gravity Bill/ Sex And Outrage (Lucky) e Junk/ 4-Stroke/ Girl I Know (Empty),
che verranno poi raccolti sull'album
The Songs All Sound The Same (Empty, 1991).
L'idea e` ancora quella del punk-rock, come dimostra la concisione di
Luck (un minuto e mezzo) e I Say Fuck
(trenta secondi) sull'EP Like A Big Fuckin' Train (SubPop)
La verve di The Smoke Of Hell (SubPop, 1992) e` impressionante,
ma e` impressionante anche come il complesso sprechi il proprio talento:
Alone And Stinking, Hot Rod Rally, Sweet'N'Sour Jesus
sfrecciano a velocita' supersonica, giusto il tempo di imprimere nella memoria
ritornelli contagiosi e avvincenti acrobazie di chitarra.
Il cantante Eddie "Spaghetti" Carlyle Daly e` uno shouter del punk, tanto
viscerale quanto compassato.
I due chitarristi Ron Heathman e Dan Bolton sono tanto energetici quanto
lineari. Nulla e` esasperato, ma tutto e` effervescente.
Alcuni brani lasciano presagire un futuro meno sfrenato:
Hell City Hell, che ha il passo dei migliori Stray Cat,
Coattail Rider, che ha una melodia pop,
lo strumentale Thinkin' 'Bout Revenge.
La Mano Cornuda (SubPop, 1994) attenua un po' l'impatto
(soltanto il singolo She's My Bitch sfodera ancora
l'accelerazione degli esordi), e invece privilegia il power-pop
orecchiabile e trascinante, ma moderato, di
Creepy Jackalope Eye e soprattutto On The Couch. Album di transizione,
serve piu` che altro a riorganizzare le idee.
Sacrilicious (SubPop, 1995) li rimette in corsa per il posto di
capi-popolo degli
anni '90, anche se sotto una luce lievemente diversa. Rallentando un minimo il
ritmo, si scopre che questi Supersuckers sono figli della tradizione boogie:
il granito ruvido di
Double Wide e soprattutto Born With A Tail viene dalla
stessa cava di George Thorogood, tutt'al piu' screziato di impurita' country;
Bad Dog e Stoned If You Want It affondano gli artigli nel rhythm
and blues di Rolling Stones e Aerosmith.
Se il "treno" a duecento all'ora di Bad Bad Bad contende il record di
incisivita' ai brani migliori dei dischi precedenti, e il
rock and roll scalmanato di 19th Most Powerful Woman In Rock fa giustizia
dei loro istinti ribelli, il futuro del gruppo
sembra questo: sdegnando le classifiche a favore di un suono profondamente
populista, sfruttando l'energia brada del gruppo per scorribande da redneck,
facendo leva su un talento melodico superiore alla media per condire il tutto
con il dovuto pathos.
Rick Sims (ex Didjits)
alla chitarra, autore di Bad Dog e 19th Most
Powerful Woman In Rock, fa pesare la sua esperienza e la sua vocazione.
Eddie Spaghetti rimette insieme il gruppo dopo qualche screzio interno.
Rick Sims era stato rimpiazzato da Ron Heathman, membro originale del gruppo,
ma su Must've Been High (SubPop, 1997)
figura Renaldo Allegre, mentre Dan Bolton rimane alla seconda
chitarra.
La rotta commerciale intrapresa da quel lavoro viene continuata con senno
di poi sul nuovo album: prendendo un po' meno sul serio il proprio piglio
rurale, visto che i Supersuckers sono pur sempre figli del punkrock clownesco,
non dei saloon texani, e prendendo le distanze dal boogie sudista. Ne
scaturisce una raccolta di ballate country.
Cosi` l'album comincia con la lenta e solenne meditazione di
Must've Been High, accompagnata da rintocchi "twang",
ma sconfina subito in una filosofica Dead In The Water condotta da ubriaco
a passo di trotto con il controcanto comico di un wah-wah e di una steel.
Con Barricade sembra di tornare al malinconico e puro Neil Young di Harvest,
ma Roamin' Round intona uno di quei motivi corali da campeggio che irradiano
calore umano.
Il maestoso lamento dylaniano a passo di valzer di Hungover Together viene
profanato dalla farsa da musichall di Non-Addictive Marijuana.
E l'altalena di serio e faceto prosegue con numeri ebbri
(l'honky-tonk caracollante di The Captain,
il bluegrass mozzafiato di Blow You Away,
il rockabilly sgolato di Hangin' Out With Me)
ed elegie strappalacrime (One Cigarette Away) fino al gran finale di
Hangliders, uno strumentale che fa man bassa degli stereotipi
del cinema western.
Irriconoscibili, ma forse piu` simpatici. Nel nuovo contesto risalta forse in
maniera piu` forte il talento melodico di Spaghetti, che nei panni del
cantautore non sbaglia praticamente una canzone. A questo punto tutto dipende
soltanto da quale genere di musica vi piace ascoltare.
La folta antologia
Became The Greatest Rock And Roll Band In The World (Subpop, 1999)
consacra la carriera di uno dei complessi piu` amati di Seattle.
Spaghetti ha talento da vendere, ma deve ancora decidere cosa vuole fare da
grande: il punk, il rocker o il cantautore. Non e` una scelta facile, perche'
ha ottenuto risultati di primo piano in tutti e tre i ruoli.
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