Massimi esponenti del grunge dei Soundgarden in terra texana sono i Toadies di
Dallas.
L'EP Pleather (Grass, 1993) mette subito in luce la bella dinamica fra il
cantante Darrel Herbert, rapito nel registro da gemito di Robert Plant, e il
chitarrista Todd Lewis (autore di gran parte delle musiche), con il suo
vulcano di fendenti hard-rock alla Jimi Page. Ai battibecchi delle due chitarre
fa da contorno la pulsazione primordiale della sezione ritmica, la
batteria chiassosa di Mark Reznicek e il basso rombante di Lisa Umbarger.
Rubberneck (Interscope, 1994) li consacra nelle zone alte delle classifiche
di vendita con un sound che e` tanto roccioso quanto gradevole, perfettamente
al passo dei tempi nell'era di Bush e Green Day. Le progressioni ritmiche
dell'ouverture strumentale, Mexican Hairless, fanno capire che il gruppo
ha le idee chiare. Dalle sincopi fulminee e truculente di Mister Love alla
foga punk di Velvet il disco inanella una serie impressionante di imitazioni
da capogiro: il selvaggio impeto blues dei Led Zeppelin in Backslider,
gli spasismi atroci dei Nirvana in Quitter, l'hard-rock swingante dei Ten
Years After in I Come From The Water, il cadenzare melodico dei Cheap
Trick in Possum Kingdom (il singolo di successo).
I toni lugubri delle liriche aggiungono il fascino fatale del gotico.
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