Dalla pagina di Piero Scaruffi
(Tradotto da Stefano Iardella)

Tristeza è un quintetto (Luis Hermosillo al basso, Jimmy Lehner alla batteria, Stephen Swesey alle tastiere, Jimmy Lavalle e Christopher Sprague alle chitarre) proveniente da San Diego, che ha debuttato con il singolo Foreshadow/Smoke Through Glass (Caffeine vs. Nicotine).

I lenti pezzi strumentali gentili e minimalisti di Spine And Sensory (Makoto, 1999) presentavano il rock strumentale dei Tristeza come una versione new age del post-rock. Golden Hill si abbandona a uno schema ripetitivo che intreccia un fitto arazzo intriso di un senso di pace e allegria. La cinematografia crea un'atmosfera celestiale attorno all'intreccio di motivi di pianoforte, flauto e chitarra. Un ritmo più veloce e turbolento spinge Beige Finger, mentre la fibrillante Electrolytes quasi nulla lascia all'intervento umano. Le chitarre continuano a costruire i loro reticoli geometrici in spazi astratti che vengono perlustrati da ritmi robusti alla ricerca di tracce di melodia. Una vera melodia emerge in Memphis Emphasis, ma solo per essere riciclata in quello stesso stile meccanico. Il pezzo più lungo, When We Glow (otto minuti), è la più impegnativa di queste jam guidate dalla chitarra che strizza l'occhio al bluegrass, al jazz e alla musica surf ma non sceglie mai un genere. E il vuoto inquietante, pieno di suspense e con sfumature dub di RMS 5000 getta un'ombra oscura sugli eventi. Il tutto si presta sia alla meditazione orientale sia alla speculazione matematica.

Il singolo Macrame (Rocket Racer, 1999) è per lo più un pezzo bedroom-pop. Dream Signals In Full Circles (Tiger Style, 2000) ripete la magia del primo album. Il segreto del rock strumentale dei Tristeza sono la sottigliezza e un'arte quasi spirituale della ripetizione. Le chitarre intrecciano le loro intense preghiere suonando piccole variazioni di un tema semplice su ritmi geometrici e antiquati e sul rimbombo lontano delle tastiere più umili della storia del rock. Sebbene gli arazzi melodici di Building Peaks e Opiate Slopes siano piuttosto orecchiabili, in generale la loro arte rifugge mosse spettacolari e privilegia uno stile intimo, domestico e colloquiale. Le scale colorate e i cicli trance di Respira, il tintinnio tenero e delicato di Shifty Drifty, la risonanza sognante ed effervescente di I Am a Cheetah, il pacifico adagio di Chiaroscuro sono più nello stile di John Fahey che non in quello dei contemporanei post-rock. Raramente diventano cervellotici e, anche quando lo fanno (City of the Future, uno dei pezzi più evocativi), evitano il contrappunto discordante e aspro del rock progressivo. Per qualche secondo Aurora Borealis suona come un estratto dal primo album dei Neu, ma il martellamento si trasforma presto in puntinismo.
L'unità fondamentale dell'album è anche il suo unico inconveniente, poiché la tecnica non offre un'ampia gamma di varianti. Ciò non toglie nulla al fatto che i Tristeza abbiano raggiunto un impressionante grado di astrazione nella loro musica.

L'album remix Mixed Signals (Rocket Racer, 2002) e l'EP These Walls (Gravity, 2002) furono una misera appendice dell'album.


(Tradotto da Stefano Iardella)

Album Leaf è il progetto parallelo di Jimmy LaValle. La musica di An Orchestrated Rise to Fall (Music Fellowship, 2000) non è molto diversa da quella dei Tristeza, solo che è semplicemente meno strutturata e meno "canticchiabile". Composto da tastiere, chitarre e rumore ambientale, evoca gli ultimi King Crimson. Tuttavia, One Day I'll Be On Time (Tiger Style, 2001), l'EP di cinque canzoni Seal Beach (2003 - Better Looking, 2005) e In A Safe Place (Subpop, 2004) furono per lo più tentativi mediocri di glitch-pop. Album Leaf raggiunse il suo culmine con Into the Blue Again (Subpop, 2006), colorando le canzoni di LaValle con un'atmosfera digitale esistenziale e timidamente dissonante che ricordava i Sigur Ros. Red Eye mirava anche alla pista da ballo delle discoteche.

Dopo la rottura tra Jimmy LaValle e gli altri membri della band, l'EP di 7 canzoni Espuma (Gravity, 2004) è stato il lavoro meno ispirato dei Tristeza, un insieme di esperimenti che tradiscono una mancanza di scopo.

A Colores (Better Looking, 2005) dei Tristeza è stato uno dei loro festival dell'imprevedibile più riusciti. Un numero impressionante di brani strumentali (Bromas, Balabaristas, Abrazo Distante, La Tierra Sutil, Aereoaviones, Halo Heads) accennano a melodie orecchiabili solo per implementarle nel modo più goffamente creativo e per smontarle rapidamente secondo un'estetica masochista. Il quintetto trascorre inoltre più tempo a giocare con i timbri e la polifonia. In qualche modo la partenza di Jimmy LaValle ha creato un nuovo equilibrio all'interno della band, con il bassista Luis Hermosillo e il batterista James Lehner che forniscono basi ritmiche traballanti per il flusso contorto dei gesti stilistici del tastierista Sean Ogilive e dei chitarristi Christopher Sprague e Alison Ables.

En Nuestro Desafio (2006) dei Tristeza emana un senso più forte di alienazione e disorientamento, ma le prime otto tracce sono fondamentalmente pensieri incompiuti e l'unica che veramente risalta, En Nuestro Desafio di nove minuti, non è sufficiente a giustificare un album. Il DVD allegato aggiunge altre 12 vignette che potrebbero riguardare più l'aspetto visivo che quello sonoro.

Gli Album Leaf tornarono con A Chorus of Storytellers (2010), una parata piuttosto blanda di folk-rock dolce e carino.

Nel 2013 Jimmy LaValle pubblica assieme a Mark Kozelek Perils from the Sea (Caldo Verde, 2013) per poi prendersi una pausa di ben 10 anni, prima di tornare, come Album Leaf, con Future Falling (2023).

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