- Dalla pagina su Armand Van Helden di Piero Scaruffi -
(Testo originale di Piero Scaruffi, editing di Stefano Iardella)


(Tradotto da Stefano Iardella)

Armand Van Helden (Boston, 1970) è diventato una delle star degli house club di New York con The Witch Doktor (1995), New York Express, Breaknight, Spark Da Meth, The Funk Phenomena.
I suoi primi remix saranno raccolti su Nervous Tracts (Nervous).

Poi Van Helden abbracciò l'hip hop con l'album strumentale Enter The Meatmarket (Columbia, 1997), attribuito a Sampleslaya, una strana raccolta di beat, break e campionamenti vecchio stile, relativamente semplici, e iniziò a integrare house e hip hop in una forma universale di musica dance strumentale nera.

La banale ma molto popolare You Don't Know Me è il pezzo forte del secondo album di Van Helden, 2 Future 4 U (Ffrr, 1999), che annovera pezzi così vari e vivaci come Mother Earth e Boogie Monster.

Koochy (che ruba il riff a Cars di Gary Numan) è il successo di Killing Puritans (Armed, 2000), un album più brutale e una raccolta più conflittuale che vanta la virulenza rock di Little Black Spiders (che campiona Bad Boys Running Wild degli Scorpions), la disco-music selvaggia e sporca di Full Moon e l'elegante seppur selvaggio Hybridz.

Gandhi Khan (Armed, 2001) è invece un deludente seguito i cui numeri principali (Why Can't Be Free Some Time, Doovoodoo, Chocolate Covered Cherry) sono grossolani atti di prostituzione dell'estetica domestica, e i cui pochi esperimenti (Heed The White Seed) sono troppo timidi per poter fare la differenza.

Nympho (Southern Fried, 2005) è un eccellente esempio del motivo per cui così tanti critici musicali pensano che la musica dance sia musica stupida. È più prevedibile di un discorso di Fidel Castro.

Ghettoblaster (Southern Fried, 2007) è semplicemente party music per gente senza cervello che frequenta i rave party (Touch Your Toes, I Want Your Soul, ecc.).

You Don't Know Me - The Best of Armand Van Helden (Universal, 2008) è un'antologia dei venti brani di maggior successo.


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