- Dalla pagina sui Wrens di Piero Scaruffi -
(Testo originale di Piero Scaruffi, editing di Stefano Iardella)
Dopo i primi due album, vennero pubblicati solo due EP: Low (Dow Boy, 1996), con Ruth e Darlin Darlin, e Abbott 1135 (Ten 23, 1998), con Nothing To Nothing e Fire Fire.
Per ragioni misteriose, Meadowlands (Absolutely Kosher, 2003) fu circondato da un hype paragonabile solo a quello dei Radiohead.
Il loro "emo-pop" era diventato improvvisamente di moda. Riducendo i peggiori eccessi del pop lo-fi (si vedano Guided By Voices e Pavement) e gli aspetti più banali del neo-pop (si vedano Neutral Milk Hotel e Olivia Tremor Control), e trovando una via di mezzo tra i Pixies e i Kinks, avevano reinventato il punk-pop per le nuove generazioni (This Boy Is Exhausted, Faster Gun, e il più Kink-siano di tutti, Such A Pretty Lie). A volte si accontentano di canzoncine power-pop leggermente aggressive come Hopeless e Everyone Choose Sides, e occasionalmente affondano nella melassa di ballate sonnolente (Thirteen Grand). La roboante Happy e la lunga 13 Months in 6 Minutes sono buoni esempi di quanto possa diventare noioso il loro emo-muzak; mentre Per Second Second è un teso elastico di una canzone che intreccia una surreale danza tribale à la Pere Ubu con una verve à la Beach Boys. Boys You Won't Remember mostra come potrebbero spendere al meglio le loro energie: imitando l'inno country-rock di Neil Young. Non un disastro completo, ma sicuramente l’album più sopravvalutato dell’anno.
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