Negli anni '80 in Gran Bretagna la nostalgia per l'era hippie tocco` vertici
da manicomio con gli Auteurs di Luke Haines. Il cantante assumeva ora i panni
di Donovan ora quelli di Marc Bolan. Le sue canzoni erano un po' piu` forbite
della media del brit-pop, non fosse altro perche' Haines tentava di cantare
argomenti piu` profondi e personali.
A rivelarli fu l'album New Wave (Hut, 1993), con le melense
American Guitars, Showgirl e Junkshop Clothes.
In teoria la novita` degli Auteurs era lo sfogo amaro e vitriolico di Haines,
ma in realta` l'unico fatto saliente di queste canzoni era che non potevano
competere con il meglio del brit-pop perche' Haines non sapeva scrivere
liriche decenti,
il gruppo non sapeva suonare e i ritornelli erano scadenti. Di conseguenza
l'album mascherava l'insuccesso del loro banale pop con ambizioni intellettuali
(un po' come aveva fatto il padre di tutti gli illusionisti pop, David Bowie).
Il successivo singolo Lenny Valentino e` il loro brano piu` rock, ma non
e` rappresentativo dell'album Now I'm A Cowboy (Hut, 1994), fitto di
tocchi classicheggianti di pianoforte, organo, oboe (James Banbury al
violoncello) e ancor piu` vicino alla sensibilita` del glam-rock
(Chinese Bakery).
Si tratta comunque per lo piu` di ballate soporifere che raramente scalfiscono
la superficie di un melodismo fine a se stesso.
Con questo lavoro lambiccato e aristocratico gli Auteurs tentano di costruirsi
una personalita` in un genere che vive della mancanza di personalita`. A loro
mancano pero` i ritornelli, che vantano i loro concorrenti senza personalita`.
Neanche l'EP di Back With The Killer Again, ancor piu` raffinato, riusci`
a redimere la piu` ambigua operazione del brit-pop.
After Murder Park (Hut, 1996), composto durante la convalescenza da un
incidente in cui Haines si era rotto le gambe, e prodotto da Steve Albini,
ha l'umore giusto (cioe` infelice) ma insiste nell'imitazione di
Marc Bolan e nel proporre, accanto a liriche tanto ambiziose quanto
pateticamente analfabete, un atteggiamento retro`, con
ammiccamenti ai Mott The Hoople (New Brat In Town)
e agli ELO (Unsolved Child Murders, forse la canzone piu` orecchiabile
della loro carriera),
quando non persino agli Small Faces del periodo mod (Land Lovers).
Light Aircraft on Fire e Buddha sono semmai le tracce che
dimostrano l'originalita` di Haines.
In parallelo Haines ha anche avviato i piu` sperimentali
Baader Meinhof (Hut, 1997), sempre con
Banbury al violoncello.
Meet Me At The Airport e There's Gonna Be An Accident sono
fra i suoi capolavori.
Haines e` attivo anche nei Black Box Recorder.
Se possibile, How I Learned To Love The Bootboys (Hut, 1999) e`
anche peggio, fiacco e monotono, disperatamente alla ricerca della canzone di
successo (Rubettes la candidata di turno).
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