Bailter Space
(Copyright © 1999-2024 Piero Scaruffi | Terms of use )
Tanker , 6/10
Thermos , 6/10
Robot World , 6.5/10
Vortura , 7/10
Wammo , 6/10
Capsule , 6.5/10
Solar 3, 6/10
Strobosphere (2012), 5.5/10
Links:

If English is your first language and you could translate my old Italian text, please contact me. I Gordons di Alister Parker (chitarra), John Halvorsen (basso) e Brent McLaughlin (batteria) si misero in luce con l'EP Future Shock (Flying Nun, 1980) e un hardcore bestiale che era quantomeno raro in terra neozelandese. Il loro era comunque un sound tanto violento quanto sperimentale, che dal vivo ricordava semmai le esibizioni-shock dei Sonic Youth. Il primo, omonimo, album che segui` nel 1982 e il Vol. 2 che chiuse la vicenda due anni dopo attenuarono progressivamente l'impatto di quella musica, ma senza rinunciare all'idea di "far male" alle orecchie degli ascoltatori.

Il chitarrista Parker si associo` nel 1987 al batterista dei Clean, Hamish Kilgour, per formare i Bailter Space. Ross Humphries al basso (amico d'infanzia di Kilgour) e Glenda Bills al sintetizzatore completavano la formazione dell'EP Nelsh (Flying Nun, 1987). Quello di El Whizzo era semplicemente il sound dei Gordons sposato alla sensibilita` pop dei Clean. Il risultato era simile al noise-pop dei Sonic Youth.

Acquisito John Halvorsen al basso (altro ex Gordons) e persi Humphries (passato ai Terminals) e Bills, l'album Tanker (Flying Nun, 1988) presento` invece un sound piu` intenso, in linea con gli ultimi Gordons (Grader Spader). Non a caso a quel punto Kilgour venne sostituito da Brent McLaughlin, il batterista dei Gordons. Il gruppo sperimenta un po' a casaccio, passando dall'insipida melodia di The W Song alla robusta armonia di Your Invisible Life, dall'atmosfera onirica di Tanker al minimalismo dissonante di Titan. Ci sono le premesse (strumentali) per lasciare il segno nel corpo del rock chitarristico, ma manca ancora una visione.

A tutti gli effetti, pertanto, il successivo Thermos (Flying Nun, 1990) e` un disco dei Gordons, anche se accreditato ai Bailter Space. La chitarra di Parker e` ancora timida, ma decora in maniera barocca la trance di Zero Return. Le canzoni non sono particolarmente originali, ma le stecche metalliche che trafiggono Fused le dissonanze alla Arto Lindsay che minano The State i rimbombi da incubo che minacciano Hard Wired testimoniano gia` dell'abilita` drammaturgica di Parker. Il gruppo deve ancora trovare la propria "voce", nel senso letterale del termine: il canto scimmiotta i complessi psichedelici degli anni '60 (il pop in falsetto di Fish Eye).

Trasferito il gruppo a New York, Parker decise di imprimere una decisa virata verso le sonorita` di moda introducendo il battito del techno (Unseen), i ritornelli onirici degli shoegazer (Shine) e i riff del grunge (la title-track) sull'EP The Aim (Matador, 1992).

L'album Robot World (Matador, 1993) ne risenti` soltanto in parte, abbracciando dal canto suo (soprattutto in Robot World e EIP) atmosfere piu` sinistre, alla Joy Division, e sfoggiando un minimo di grinta in Be On Time e Get Lost.

Sempre piu` accessibile (persino aggressivo in Projects), il sound di Vortura (Matador, 1994) formalizza la loro trance per melodie singhiozzanti e distorsioni atmosferiche in maniera simile a quanto fatto dai My Bloody Valentine in UK. La musica sfocata di Process Paid, X, e No. 2 e` in realta` perfettamente a fuoco e e culmina nella tempesta ipnotica di Shadow. Il raga psichedelico di Projects annaspa in un maelstrom di distorsioni, in un incubo di Velvet Underground e Stooges. Le lente evanescenze sottovoce di Galaxy sono sospinte da un vento ritmico che arriva da brani come White Light White Heat. Le chitarre bruciano passione corporale e estasi trascendente in un unico falo`. Il sound e` assordante e penetrante. Come se non bastasse, le turbolenze quasi industriali di I.C.Y., le scorribande ritmiche di Dark Blue, le metronomie aliene di Reactor gettano un'ombra sinistra sull'operazione dei Bailter Space. La tenebrosa Control che chiude il disco all'insegna di Big Black e Von Lmo lascia una scia di vuoto implacabile.

Ma di quel passo il complesso finira` per essere inghiottito nella spirale del pop neozelandese: le orecchiabili Splat, Retro e At Five, su Wammo (Matador, 1995) sono lontane parenti delle composizioni lambiccate di un tempo. Halvorsen e Parker intessono densi lenzuoli di accordi, su cui si stendono stancamente le loro timide melodie.

Kilgour aveva intanto formato i Mad Scene.

Capsule (Turnbuckle, 1997) abbandona il manierismo pop del disco precedente e torna ai climi gelidi dei primi tempi. Il rude rock chitarristico fortemente cadenzato di Shield e Capsule coniuga la trance psichedelica dei My Bloody Valentine, il languore esistenziale di Dinosaur Jr e la nevrosi disperata dei Nirvana.
E` la chitarra di Parker ad animare tutte le composizioni e a tener desta continuamente l'attenzione. I suoi riff, i suoi fraseggi, i suoi arpeggi, le sue melodie sono l'essenza di ballate amare come Dome. "jeffesite i wanna be with you for the rest of time" Il loro stile appartiene alla tradizione piu` canonica della canzone rock, ma riesce a non sfigurare davanti ai classici.
Pass It Up e` un rap veemente suonato praticamente sulle parti di batteria e di chitarra di Desire (degli U2), il lento e ipnotico riff di Sun esce dalle pagine dell'hard-rock, il rap di Velo risuonano Jimi Hendrix, Gag cita i Rolling Stones di Jumpin' Jack Flash.
Le chitarre si sublimano nell'infernale cacofonia di Picking Up, la perfetta colonna sonora per uno stato di nevrastenia acuta, e nel lungo volo paradisiaco dello strumentale Argonaut (sette minuti), che indugia in un fitto intreccio di riverberi, droni e scampanellii. Proprio questi bozzetti sperimentali giustificano (esorcizzandola) la passione per il rock classico.

Le otto canzoni dell'EP Photon (Turnbuckle, 1998) accentuano l'aspetto onirico del sound. Particle Accelerator, Torch, Flashback non sono canzoni, sono sogni di canzoni.

(Clicka qua per la versione Italiana)

Two Stars and Windows On The World on Solar 3 (Turnbuckle, 1999), mark a return to a vibrant garage-rock sound, but Right Now, Live For You and Trekka continue their shoegazing exploration of dissonant psychedelia.

Bailter Space (Flying Nun, 2007) is a compilation.

Bailterspace reformed after more than a decade and returned with Strobosphere (Fire, 2012), having changed very little.

What is unique about this music database