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Il pop regna sovrano in Gran Bretagna a meta` degli anni '90 e si succedono
"next big thing" una dopo l'altra, sempre meno originali e sempre piu`
stucchevoli.
I Bis stabiliscono un nuovo primato: quello di essere il primo complesso a
entrare nelle classifiche britanniche senza essere stati ancora scritturati.
Sono anche minorenni, e cio` li fa prediligere da rotocalchi che non sanno
piu` di cosa scrivere.
This Is Fake DIY (Teen C, 1996) e Kill Your Boyfriend prepararono
la strada all'EP
Secret Vampire Soundtrack (Chemikal Underground, 1996), il disco
comprendente Kandy Pop che segno` di fatto un clamoroso revival
del rock Scozzese (Arab Strap,
Belle And Sebastian,
Delgados).
Questi e Burn The Suit verranno raccolti negli USA sull'EP
This Is Teen-C Power (Gran Royal, 1997).
In realta`, come dimostra l'album
The New Transistor Heroes (Grand Royal, 1997),
questi scozzesi sono semplicemente degli umili discepoli dei B52's:
la loro specialita` sono
febbricitanti balli da party come Tell It To The Kids.
Alternando un pizzico della frenesia dei Ramones (Sweet Shop Avengers),
un pizzico della scipitezza dello ska-punk (Everybody Thinks They're Going To Get Theirs)
e un pizzico della spensieratezza dei girl-group (Popstar Kill),
i Bis mettono a segno diversi sketch di goliardia adolescenziale.
I membri del complesso (che si nascondono dietro i nomi geniali di
Sci-Fi Steven, John Disco e Manda Rin)
non sono certo dei virtuosi: eccellono semplicemente nelle parti vocali,
che rimaneggiano e stravolgono in continuazione, con indubbie fantasia ed
esuberanza.
Non manca comunque la verve, che e` quello che conta per operazioni
sotto-sotto-...-sotto-culturali come questa. Ne' manca il senso dello
humour: gran parte delle canzoni sono eseguite come si eseguono le musiche
da circo (Starbright Boy), evitando il tronfio melodismo degli Oasis.
Come sempre, alla fin fine (dai Beatles ai Bis) il pop britannico si nasconde
ancora sotto le sottane del musichall di un secolo fa (Mr Important).
Come al solito con il Brit-pop, fra le diciotto canzoni ci sono tonnellate
di spazzatura,
ma mediamente i ritornelli ci sono, la base ballabile e`
sempre trascinante, e gli arrangiamenti sono
sufficientemente eccentrici (continui cambiamenti di ritmo, bollicine di
sintetizzatori, controcanti da liceali e break demenziali). Anzi, dietro le
quinte potrebbe nascondersi il Frank Zappa piu` istrionico: Popstar Kill
sarebbe perfetta su Absolutely Free.
Non hanno nulla da dire, ma, se non altro, ogni tanto lo dicono in maniera
davvero carina.
Nel suo genere di pop bizzarro l'album e`, per qualche minuto,
un piccolo capolavoro.
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