Summary.
Billy Bragg was the authentic, populist folksinger of the punk generation. Life's A Riot (1983) introduced a solitary bard devoted to an obsessive and scathing satire of contemporary customs (A New England, 1983; Man In The Iron Mask, 1984; Between The Wars, 1985; Levi Stubb's Tears, 1986).
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Il cantautore inglese Billy Bragg, capace di comporre
melodie superbe e di scrivere testi pregnanti, e` forse l'eroe che meglio
impersona la parte piu` sana della rivoluzione punk.
Mesto trovatore proletario di un epos universale, le sue ballate
costituiscono forse il canzoniere piu` maturo e impegnato dai tempi dei
Clash.
Bragg venne alla ribalta con Life's A Riot (Utility, 1983) come un
punk solitario dedito a un'ossessionata e tagliente satira dei costumi
contemporanei.
Siano inni generazionali (A New England, una delle sue signature songs) o satire pungenti (Busy
Girl Buys Beauty), elegie struggenti (Milkman Of Human Kindness) o mesti ritratti di vita
domestica (Lovers Town Revisited), i suoi pezzi,
che si accompagnano unicamente alla chitarra,
annunciano un bardo al
tempo stesso profondo e impegnato.
Nella sua spartana semplicita` Bragg, che si accompagna soltanto
alla chitarra (con graffianti riff di rock and roll in cascata), riesce a fondere il talento melodico di
Richman alla retorica polemica di Costello, passando per classici del folk di strada straccione e militante
come David Peel e Country Joe.
La piu` introverse ballate di Brewing Up (CD Presents, 1984), rasentano talvolta le
tetre ballate di Cohen (Man In The Iron Mask, another career highlight) e talaltra le vignette nostalgiche dei Kinks
(Saturday Boy), ora confessioni adolescenziali (Love Gets Dangerous e A Lover
Sings), ora adulte meditazioni (Brewing Up).
Bragg e` una figura ambivalente, cantautore urbano e rocker di strada,
cantastorie esitenziale e militante rivoluzionario, poeta maledetto e eroe
proletario,
ma ha il pregio di riuscire a fondere queste antinomie con una sincerita`
e una passione davvero autentiche.
Le dolenti ballate sociali (Days Like These) e i marziali slogan politici
(Between The Wars, il massimo hit della sua carriera) dei due EP del 1985 denotano un momento di
transizione.
Su Talking With The Taxman About Poetry (Go Discs, 1986)
inizio` finalmente ad arrangiare i propri brani e trovo` forse la forma
migliore:
la commovente odissea tragica di
Levi Stubb's Tears (another signature song), l'ode apocalittica di
Help Save The Youth Of America, la serenata di
Greetings To The New Brunette, il sermone politico alla Bob Dylan di
Ideology.
The Short Answer, Must I Paint You A Picture,
She's Got A New Spell e Valentine Day Is Over sono i gioielli di
Workers Playtime (Go Discs, 1988), un disco arrangiato finalmente in
maniera rock.
Dopo la raccolta di canzoni socialiste di
The Internationale (Utility, 1990),
verra` il suo album prodotto in maniera piu` professionale,
Don't Try This At Home (Go Discs, 1991), e le sue canzoni
musicali, Sexuality e
Accident Waiting To Happen, segno di come sono cambiati i tempi.
North Sea Bubble e` uno dei suoi motivi piu` aggressivi, quasi uno
scalmanato rock and roll, ma l'eccesso di arrangiamenti (quasi Spector-iani)
impedisce a Cindy Of A Thousand Lives e
You Woke Up My Neighborhood di esprimere il suo nobile cuore di
capo-popolo.
Dopo un lungo iato, durante il quale ha messo su famiglia,
William Bloke (Cooking Vinyl, 1996) lo fotografa nei panni dell'adulto
un po' patetico che forse e` stato superato dai tempi senza aver mai trovato
la propria identita`. Upfield e` il singolo brioso di turno, tanto
fuori misura quanto il precedente, mentre
From Red To Blue e Pict Song sono le canzoni di protesta
(stanche e ripetitive) a cui affida il messaggio per la fine del secolo.
Bragg riflette malinconicamente in Northern Industrial Town
e The Space Race Is Over, braccato dal tempo che passa e gli cambia
le carte sotto il naso.
Abbandonati gli arrangiamenti fuori posto del disco precedente, Bragg
cincischia pero` con temi forse troppo personali.
Su Mermaid Avenue (Elektra, 1998) Bragg, accompagnato dai
Wilco,
mette in musica le ultime liriche scritte da Woody Guthrie. Sorprendentemente
e` anche uno dei suoi dischi migliori. Bragg riesce a fondere l'epos socialista
di Guthrie al suo spirito populista da pub, il rigore affranto del primo alla
sua sarcastica rabbia, la saggezza composta del vate alla sua giovanile
esuberanza. Bragg scorrazza dalle
tirate satiriche di David Peel (Christ For President) ai
proclami cadenzati di John Lennon (I Guess I Planted), dalla
cantilena fiabesca di Way Over Yonder In The Minor Key
fino alla solenne The Unwelcome Guest che chiude il commosso tributo.
Bragg vorrebbe farci credere che l'anziano e austero Guthrie si sarebbe
lasciato andare al coro e all'honky-tonk di Walt Whitman's Niece,
o si sarebbe tuffato nel rhythm and blues scanzonato di Hoodoo Voodoo, o
sarebbe compromesso con il mezzo pop di California Stars, ma
si capisce che a battere e` il cuore del picciotto dell'Essex, non quello
del bardo dell'Oklahoma.
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