Summary.
Caspar Brötzmann Massaker
wed progressive-rock, jazz and psychedelic noise in a powerful and sophisticated
kind of space-rock.
The tentative Tribe (1987) merely introduced
a revolutionary guitarists obsessed with Jimi Hendrix, but
the four terrifying jams of Der Abend der Schwarzen Folklore (1992)
roamed a moral "wasteland" that was beyond space-rock, and the
apocalyptic Koksofen (1993) chronicled the end of the western
civilization.
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Il chitarrista
Caspar Brötzmann, figlio del sassofonista jazz, divenne presto un
personaggio da culto, paragonabile per intensita` e virtuosismo a Jimi Hendrix,
o quantomeno uno dei primi dopo Hendrix a rivoluzionare l'uso della chitarra,
e al tempo stesso erede della foga punk-rock di un Greg Ginn (Black Flag).
Caspar Brötzmann si mette in luce nella scena di Berlino con un
power-trio, i Massaker, con cui esegue musica ferocissima, tanto minimale nel
suo sviluppo quanto massimale nella sua potenza (e forse ispirata a Glenn
Branca).
Tribe (Zensor, 1987), registrato dal vivo in studio e contenente la loro
sigla Massaker, oltre a The Tribe,
Tracks: The Tribe, Blechton, Massaker, Heavens Gate, The Call, Time, Paul, Bonker's Dance.
Black Axis (Zensor, 1989), con diversi numeri superbi
(Hunter Song, Böhmen, Tempelhof),
Tracks: Die Tiere, Hunter Song, Böhmen, Mute, Templhof, Black Axis.
Last Home (Pathological, 1990), con papa` Peter Brötzmann
al sassofono e al clarinetto e senza i Massaker,
sono i primi lavori, che scaturiscono dalla fusione fra le sensibilita` di Young
Gods e Einsturzende Neubaten.
Tracks: Die, Saurier Die, Talk To The Canoe Driver, Last Home, Little Man In The Boat, Doozandazzy, Yazzihamper, Witch Hazel In The Dark Afternoon, Fette Biester, Tantarabobs,
Der Abend der Schwarzen Folklore (Our Choice, 1992), contenente quattro
lunghe jam, mette meglio a fuoco la sua estetica apocalittica. In pratica
Brotzmann tenta di imitare Nick Cave, ma con l'ausilio di una tecnica
chitarristica piu` radicale ed enfatica di quella di Bargeld.
In Schwarze Folklore, per lo piu` recitata, sfigura un alquanto, ma
in Bass Totem (dodici minuti) il suo baritono acquista vigore e i suoi
terrificanti assoli creano la sensazione di una "waste land" morale.
Le schitarrate si fanno ancor piu` micidiali in Sarah, soprattutto quando
il ritmo si scatena. Il limite maggiore del disco e` il canto di Brotzmann.
Tracks: Schwarze Folklore, Bass Totem, Sarah, War Horse.
La chitarra domina finalmente il monumentale Koksofen (Homestead, 1993).
Non piu` subalterno al canto, lo strumento e` libero di disegnare scenari
apolittici e di trascendere in scale soprannaturali.
L'epica Hymne (14 minuti) accompagna la recitazione con un vasto
campionario di gesti sonori, dal caos piu` totale alla scansione di un orologio.
Wiege (8 minuti) comincia in punta di piedi ma cresce rapidamente in
una danza valpurgica. Il cerimoniale si fa ancor piu` sinistro con
Kerkersong (11 minuti). Un tripudio di glissandi fa di
Schlaf (11 minuti) un estenuante tributo a Jimi Hendrix.
Koksofen (16 minuti) indulge in rumori "industriali", in truci
rimbombi e suoni di distruzione, e aggiunge l'elettronica per affrescare uno
scenario apocalittico degno delle suite elettroniche di Gordon Mumma e dei
vortici demoniaci di Diamanda Galas.
Il cupo suono teutonico di questo disco riporta alle atmosfere infernali degli
Amon Duul.
La sezione ritmica di Eduardo Delgado Lopez (basso) e Danny
Arnold Lommen (batteria) e` altrettanto protagonista in questi lavori.
Su Home (Thirsty Year, 1995) questa formazione riesegue brani dei primi
due dischi: Massaker (14 minuti di improvvisazione libera)
e The Tribe (un blues-rock ferocemente nevrotico) dal primo;
e Hunter Song (12 minuti di blues distorto),
Böhmen (con le sue sincopi geometriche, viscerali e tempestose),
Tempelhof (con la sua scala quasi minimalista di riff azzannanti)
dal secondo.
L'esecuzione di queste scorribande sonore ne fa risaltare la discendenza da
Jimi Hendrix (chitarra) e Jim Morrison (canto) e le venature gotiche.
Brötzmann pubblica anche Merry Christmas (Our Choice, 1994), un
disco di rumori concepito
con il percussionista Einheit (degli Einsturzende Neubaten),
e Zulu Time (Atavistic, 1996) con Page Hamilton degli Helmet,
un'altra ardua opera di libera improvvisazione.
Tracks: Zulutime, Head Hunter, Hit Single, Dream Date, Suburban Blight, Imbiss.
Nel 1995 Lommen e Lopez hanno lasciato i Massaker.
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