I Th Faith Healers emersero dalla cosiddetta scena "lurch" di Londra e
rappresentarono la reazione al melodismo banale che imperversava
negli anni '90 in Gran Bretagna.
Accentuando la lezione di rumore, volume, ripetizione e melodia divulgata in
USA da complessi come Mission of Burma e Pixies, i Faith Healers pervennero
a una forma schizoide di canzone psichedelica.
L'EP L' (Too Pure, 1995) raccoglie i primi singoli, dalla
Pop Song in stile Breeders all'esperimento cacofonico di
Slag.
Le canzoni dell'album Lido (Too Pure, 1992) ricordano spesso
gli ultimi Sonic Youth e i Pixies.
Il registro psicotico di Roxanne Stephen si mette in luce
in pandemoni come Hippy Hole,
la chitarra funambolica di Tom Cullinan si sfoga nella lunga
fantasia psichedelica di Spin 1/2, il batterista Joe Dilworth pennella ritmi irregolari un po'
dappertutto, mentre This Time riescono comunque ad accattivare con i loro ritornelli. Nella
tradizione di Hawkwind (il furibondo attacco hard-rock di Reptile Smile), Pink Fairies (il pow-
wow demenziale di Moona-Ina-Joona) e Can (la jam strumentale di Don't Jones Me) i
Faith Healers compongono canzoni che hanno una struttura aperta e il cui centro sfugge
all'osservazione.
Imaginary Friend (Too Pure, 1994) raffredda
un po' gli entusiasmi, benche' vanti ancora canzoni impossibili come Curly Lips, Heart
Fog, Sparklingly Chime e soprattutto Kevin. Il problema e` che il complesso indulge
troppo nell'anarchia delle sue armonie e cosi` le canzoni danno l'impressione di essere state improvvisate
in studio. A quel punto il nuovo tour de force psichedelico,
i venti minuti di Everything All At Once Forever,
rappresenta una dose davvero eccessiva di rumore.
Lo strimpellio d'avanguardia di Cullinan
ha preso il sopravvento sul resto, ma e` troppo concettuale per essere anche musica.
Tom Cullinan ha poi formato i Quickspace.
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