Howie B's first album, Music For Babies (Island, 1996), contains eight instrumental tone poems that bestow a spiritual flavor onto the trip-hop movement. Howie B's ambient house (the lengthy Allergy) and jazz fusion (the trumpet-based How To Suckie are, quite simply, different from anything that had been done before. There is depth and poetry in his meandering beats and drones. A few tracks are almost parodies of Brian Eno (Music For Babies, Here Comes The Tooth) but others add new meaning to the original (Shag, Cry).

However, the beats are protagonists on Turn The Dark Off (Island, 1997), that sounds almost like the complement to one of the debut. Howie B has scratched the word "ambient" from his business card, although it is not easy to read what he has written instead. When Howie B is not busy animating tenuous piano or vibes-based lounge shuffles like Limbo and Take Your Partner By Hand, he is crafting big-band exuberance (Angels Go Bald Too), funk-rock punch (Who's Got The Bacon) or drum'n'bass hyperaction (Butt Meat) out of an intricate web of sounds. Equally inventive in the pounding Fizzy In My Mouth and the slow-building Sore Brown Eyes, Howie B reinvents himself as a chameleon composer.

Snatch (Island, 1999) is far less spontaneous than the previous two albums. Basically, the third album reprises ideas from both and aims for a sophisticated middle ground.
By now, it is obvious that Bernstein's musical importance has little or nothing to do with rhythm. Howie B's monumental achievement is the way he toys with noises and instruments. Gallway's industrial, syncopated beats arise from a soundscape of subliminal, subaquatic, subsonic noise, like the noise of a subway heard through a pipe.
Sniffer Dog is a masterful postmodern exercise on jazz: a piano pattern that could be from a Thelonious Monk record and a snippet of nocturnal, cool-jazz trumpet that could be Miles Davis' flutter against a background of suspenseful Steve Roach-ian electronics. Abstract pieces like Trust belong to dance music only because of the label on the disc, but they are much closer to the avantgarde.
Melody is the victim in To Kiss You, a deformed bossanova that undergoes minimalistic repetitions, and of I Can Sing But I Don't Want To, the keyboards humming the theme in a retro-futuristic tone.
A more devastating treatment vivisects the ethnic fanfare of Cook For You, diluted in a vision of hostile jungle.
More conventional dance pieces like the samba-reggae Cotton High, the funky Anniversary, the retro` synth-pop of Maniac Melody sound almost out of context.
The album ends with the least experimental track, She Called Again, an emphatic new-age/electronica theme immersed in a funk shuffle, almost a declaration of intent for the future: less brains and more atmosphere.

Howie B is a schizophrenic musician, one who molds mass-appeal atmospheres when he is working for someone else and experiments with creative structures, techniques and sounds when makes records under his own name. His surrealistic soundscapes belong to a new form of art. Howie B is the jazz counterpart of Brian Eno and the hip-hop counterpart of Robert Fripp. His vision is a psychoanalytic case still to be deciphered.

Nativo di Glasgow, stanziatosi a Londra, disc jockey e produttore, neanche a dirlo ammiratore di Brian Eno, Howie Bernstein è stato il pioniere della fusione tra dub, jazz, ambient ed hip-hop, con le atmosfere che ha modellato per i Soul II Soul. Con i suoi primi singoli, raccolti successivamente in Best Foot Forward, si è guadagnato le credenziali per lavorare con rock stars del calibro di U2, Sinead O'Connor, Everything But The Girl, Massive Attack, Tricky, Bjork. Su qualunque cosa lavorasse, vi lasciava il suo marchio.

Il primo album di Howie B, Music For Babies (Island, 1996), contiene otto poemi strumentali che donano un sapore spirituale al movimento trip-hop. L’house – ambient di Howie B, (la lunga Allergy), ed il suo jazz fusion (la trombettistica How To Suckie), sono, molto semplicemente, differenti da qualunque cosa fatta prima. C’è profondità e poesia nelle sue battute e nei suoi rumori. Alcune tracce sono imitazioni di Brian Eno (Music For Babies, Here Comes The Tooth), ma altre aggiungono nuovi significati agli originali (Shag, Cry).

Le battute sono protagoniste su Turn The Dark Off (Island, 1997), che suona quasi come il complemento dell’album di debutto. Howie B ha grattato via la parola "ambient" dalla sua carta d’identità, anche se non è facile leggere che cosa vi abbia scritto al suo posto. Quando Howie B non è occupato a dar vita ad un tenue piano o ad andature lounge come in Limbo e Take Your Partner By Hand, maneggia la grande esuberanza di Angels Go Bald Too, il cazzotto funk-rock di Who's Got The Bacon, o l’iperattivo drum’n’bass di Butt Meat, a partire da un’intricata rete di suoni. Parimenti inventivo nella pulsante Fizzy In My Mouth, e nella architettata Sore Brown Eyes, Howie B si reinventa come un compositore camaleontico.

Snatch (Island, 1999) è di gran lunga meno spontaneo dei due album precedenti. Fondamentalmente il terzo album riprende le idee di entrambi, aspirando ad una via di mezzo più sofisticata. E’ ormai chiaro che l’importanza musicale di Bernstein ha poco o niente a che fare con il ritmo. Il monumentale risultato di Howie B è la maniera con cui gioca tra rumori e strumenti. Le battute sincopate ed industriali di Gallway emergono da un sottostante campo di rumore subliminale, subacqueo, subsonico, come il rumore di una metropolitana ascoltato attraverso un tubo. Sniffer Dog è un magistrale e postmoderno esercizio di jazz: un andamento di piano che potrebbe essere quello di un Thelonious Monk ed un frammento di cool jazz notturno trombettistico che potrebbe essere di Miles Davis, su uno sfondo di elettroniche Steve Roach-iane. Pezzi astratti come Trust appartengono alla dance music solo per l’etichetta del disco, ma sono molto più vicini all’avanguardia. La melodia è la vittima di To Kiss You, una bossanova deformata che passa attraverso ripetizioni minimalistiche, e di I Can Sing But I Don't Want To, con le tastiere che canticchiano il tema in tono retro-futuristico. Un trattamento più devastante viviseziona l’epica fanfara di Cook For You, diluita in una visione di un ostile jungle. I pezzi dance più convenzionali come il samba-reggae Cotton High, il funky Anniversary, la retro` sinto-pop di Maniac Melody suonano quasi fuori contesto. L’album si conclude con la traccia meno sperimentale, She Called Again,un enfatico tema di new-age/elettronica immerso in un passo funk, quasi una dichiarazione degli intenti futuri: meno cerebrale e più di atmosfera.

Howie B è un musicista schizofrenico, uno che plasma atmosfere per la massa quando lavora per qualcun altro, e che sperimenta strutture creative, tecniche e suoni quando registra a suo nome.I suoi ambienti sonori surreali appartengono ad una nuova forma d’arte. Howie B è la controparte jazz di Brian Eno e la controparte hip-hop di Robert Fripp. La sua visione è un caso psicanalitico ancora da decifrare.

Folk (Polydor, 2002) ricorda un po' Vespertine di Bjork nel tentativo di riformulare il tradizionale formato della canzone melodica nel contesto degli arrangiamenti elettronici e dei battiti sincopati. Howie non si sforza troppo di forgiare le melodie: come sembra di moda nel 2002, si limita a porgerle a cantanti famosi (Robbie Robertson in All This Means This To Me, Karmen Wiyjnberg e Gavin Friday dei Virgin Prunes in Duet ), che fanno quello che possono per conferire qualit… drammatiche allo scarno paesaggio sonoro. L'esotismo delle chitarre (Making Love On Your Side) e delle trombe (Tap Dancer ) riesce a vivacizzare atmosfere per lo piu' banali. In definitiva, con questo album, Howie B si unisce a quel gruppo di musicisti contemporanei capaci di camuffare sapientemente il tradizionale easy-listening, ma alla fine è, appunto, solo easy-listening.