Laika
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Silver Apples Of The Moon , 7/10
Sounds Of The Satellites , 8/10
Good Looking Blues , 6.5/10
Wherever I Am I Am What Is Missing (2003) , 5/10
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Quando Dave Callahan prese il potere nel regno dei Moonshake, la chitarrista americana Margaret Fiedler, il bassista John Frenett e l'ingegnere del suono Guy Fixsen se ne andarono a formare i Laika (con la flautista Louise Elliott e due percussionisti, fra cui il batterista Lou Ciccotelli). Fiedler si mise a sperimentare con le tastiere elettroniche e Fixsen con i campionamenti.

Preceduto dal singolo Antenna (Too Pure, 1994), Silver Apples Of The Moon (Too Pure, 1994) si rivela subito come uno degli album piu` originali dell'era. L'idea di fondo e` quella di amalgamare un basso dub, un fitto tappeto poliritmico, sintetizzatori, loop e campionamenti per dare origine ad armonie circolari e impalpabili, con un tocco di jazz e di funk. Emblematica dei loro baccanali ipnotici e` Sugar Daddy (un'orgia di percussioni e vocalizzi "brasiliani", con le figure melodiche del basso in primo piano, su cui planano rumori alieni). A quel modello si ispira Marimba Song, con un ritmo ancor piu` frenetico, un febbricitante flauto jazz e una melodia piu` pronunciata. Let Me Sleep affonda il piede sull'acceleratore e perviene a una variante galattica: il ronzio di rumori diventa uno strumento a se stante, che compete con un flauto impazzito, mentre le percussioni dilagano stratificate. Le percussioni fitte ma non assordanti, il sottobosco di rumori elettronici e il bisbiglio soffice della cantante costituiscono le tre dimensioni lungo cui evolvono le canzoni. Il contrasto e` ammaliante. Coming Down Glass, per esempio, sfodera il ritmo piu` pesante, un ritmo meccanico e sincopato, ma il canto e` il piu` suadente e fiabesco, e l'elettronica e` quasi impalpabile.
La musica di questi surreali affreschi etnico-ambientali e` al tempo stesso ballabile, dub, etnica e ambientale. Nella spaventosa danza tribale di If You Miss sembra di ascoltare dozzine di tamburi battere all'unisono un samba-reggae. Il vibrafono ripete una semplice melodia che riprendera` a intervalli e il canto intona una litania quasi indiana, e il risultato e` l'ipnosi/estasi dell'arte meditativa.
Basta che il gruppo accentui la componente jazz, come in Red River, per sentire echi dei Pop Group e dei Rip Rig & Panic.
L'intelligenza deviante del gruppo assimila reperti di rap (44 Robbers), soul (Honey In Heat) e jazz (Spider Happy Hour) e li diluisce in jam prive di un baricentro, di una melodia, di un riff. Eliminata la chitarra, ridotte le tastiere a puro sottofondo, i Laika non hanno paura ad adottare come strumenti guida le marimba, il flauto, il vibrafono. Nessuno di questi strumenti si erge pero` mai a vero "protagonista". L'identita` di questi brani e` quella di non avere un'identita`.

Il pop soffice, leggero e sotterraneo di Sounds Of The Satellites (Too Pure, 1997) si avvale di una maggior abilita` strumentale. Fixen si alterna ora anche alla tromba, Elliott (che suona anche in un sestetto jazz) e` piu` spericolata al flauto, i percussionisti stendono tappeti ritmici sempre piu` fitti, e i sintetizzatori dilagano in lungo e in largo.
Prairie Dog si apre sul traffico intenso di basso e percussioni, si sviluppa fra i tintinnii di xilofono e borboglii dell'elettronica e si chiude sui volteggi di flauto.
Sintetizzatore e flauto ingaggiano preziosi duelli aerei in Out Of Sight And Snowblind (sette minuti), il cui motivo arabico e il cui tribalismo ricordano la world-music di Jon Hassell. Il flauto spesso raddoppia il ritmo della canzone, con effetti da trance. Alcuni brani puntano invece sulla percussivita` dei sintetizzatori, come Almost Sleeping (sette minuti).
Soltanto i Laika potevano comporre un singolo come Breather, che fonde in maniera soave i tripudi ritmici del jungle le estasi raga-minimaliste di Terry Riley.
In compenso Bedbugs riesce a fondere addirittura il jazz-rock di Miles Davis, i vertiginosi poliritmi africani e la musica concreta di Morton Subotnik. In questi brani si sublima il programma "fusion" di Fiedler e Fixsen, si sublimano i loro arrangiamenti poliglotta e le loro armonie stratificate.
Il limite di questo programma e` la musica leggera di Starry Night, dove l'arrangiamento maschera quello che in fonde e` soltanto un jazz disimpegnato da salotto. Ma anche in questo campo i Laika trascendono le etichette. L'orchestrazione fluida del brano strumentale Blood + Bones, swingante e trascinante, si avvale di xilofono e percussioni tropicali e di un impulso ritmico alla Rip Rig & Panic.
Degna conclusione del disco e` Spooky Rhodes, un crescendo cosmico di percussioni ed elettronica nel quale si incastona un flauto galattico.
A coronare il tutto, rimane la poesia crepuscolare di Fiedler, che trasforma ogni canzone in un tenero atto metafisico.

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Good Looking Blues (Too Pure, 2000) is a little over-produced and targeting a little too obviously the discos, but Fiedler and Fixsen still have the magical touch (not to mention their fabulous rhythm section). Ballads lean towards funk (Go Fish) and jazz (Glory Cloud) rather than atmospheric trip-hop. These elements are also reflected in the two more ambitious tracks, both eight minute long: Knowing Too Little weaves together skewed polyrhythm, meowing funk guitar and sensual whisper, whereas Widows' Weed is chamber jazz, with the quartet augmented with clarinet, trumpet, flute and bells.
On the atmospheric, trip-hoppish side, Black Cat Bone, a sensual rap wrapped in middle-eastern flourishes and propelled by thundering drums, is the most obvious contender for the charts, whereas the soul ballad Uneasy is the melodic sellout.
The clarinet wails and the slow-moving variations of Good Looking Blues, the swinging piano and the caribbean maracas of Moccasin, the bubbling polyrhythm and liquid, cloudy electronics of T. Street and finally the delicate piano minimalism of the lullaby A Single Word are more intellectual efforts in a less blatantly commercial manner.
Fiedler has found her true voice in a sweet scat halfway between Diana Ross and Janet Jackson. Ciccotelli is simply monumental on drums. A little too baroque, perhaps.

Laika's Lost In Space (Pure, 2003) is a double-cd retrospective (but the second album contains remixed, rare and live filler).

The problem with Wherever I Am I Am What Is Missing (Too Pure, 2003) is not that it is more spartan and subdued than their previous albums, but that very few songs stand out (Girl Without Hands, Alphabet Soup). It is a tired work that approaches routine.

Ciccotelli and percussionist Richard Olatunde Baker formed Eardrum, that released the dub-tinged and jazz-tinged Last Night (Leaf, 1999) and a more conventional Afro-beat effort, Side Effects (2001).

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