Le musiche dello svedese Peter Lindahl (anche pittore e tante altre cose) sono
in circolazione da anni.
The Garden Of Mysteries (Ad Perpetuam Memoriam, 1997), accreditato a
In The Labyrinth, e` in gran parte il rifacimento di una
cassetta del 1994 (che faceva seguito a una cassetta, "Drums", dedicata a
percussioni sciamaniche). Lindahl e` un piccolo genio della composizione, che
ha scoperto un modo naturale e suggestivo di accostare uno strumento tuttofare
come il mellotron a una sezione di strumenti esotici (saz, darbouka, djembe,
daf, kena) e a una sezione di strumenti classici (viola da gamba, flauto,
chitarra acustica, pianoforte). I brani, per lo piu` strumentali, di questo
disco, si distinguono per l'eleganza formale e per l'impiego sistematico di
percussioni mediorientali.
Gates Of Andorra, un dolcissimo tema folk eseguito con la pulizia formale
e l'arrangiamento orchestrale di un concerto classico, trascinato dai
rintocchi spagnoleggianti della chitarra, e` forse il tema piu` accattivante.
Gli fa concorrenza il vorticoso flamenco di Andalucy.
La world-music di Karakoram Pass si presta per la meditazione new age, grazie
alla combinazione fra il caraccolare turco e arabo delle percussioni e il
tema epico del flauto.
Se il motivo ricorrente dell'opera sono gli accenti fortemente mediorientali di
danze gioviali come Kekova e Aslan, il forte di Lindahl sono forse proprio
momenti di intenso raccoglimento come questo:
il lungo e alto canto di flauto di Meditating Minotaurus,
la romanza appassionata per pianoforte di Monsoon,
il desolato acquerello di Aral,
e la ballata per soprano alla Morricone di Moorish Rapsody.
Il mellotron disegna l'armonia densa, l'atmosfera solenne e arcana di
Escape From Canaan.
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