Elemental (1985), 5/10
To Drive The Cold Winter Away (1987), 5/10 Parallel Dreams, 6/10 Visit, 6/10 The Mask And The Mirror, 7.5/10 The Book Of Secrets , 7/10 | Links: |
Loreena McKennitt è una cantautrice Toronto (Canada) che ha introdotto
elementi celtici e in generale folk nel formato della canzone rock, ottenendo
soluzioni armoniche tanto austere quanto suggestive.
Iniziata alla musica attraverso l'arpa celtica, dedico` le sue prime
composizioni a una revisione in chiave romantica e onirica di canti popolari del mondo.
Presto pero` fu la sua voce a prendere il sopravvento,
un soprano d'opera fra i più
suggestivi della musica popolare, una versione aulica del registro etereo di
Enya,
in cui si compenetrano antichità celtica e spirito favolistico.
Elemental (Quinlan Road, 1985) è ancora prevalentemente una raccolta di brani tradizionali. Le uniche due composizioni di McKennitt mettono però in luce la sua predilezione per poeti metafisici come William Blake (Lullaby) e William Yeats (la solenne ode di Stolen Child, uno dei suoi capolavori, con arrangiamento rinascimentale di arpa, violoncello e tamburelli). Sono ancora soltanto tre le canzoni sue su To Drive The Cold Winter Away (Quinlan Road, 1987), fra cui la musica da corte strumentale di Banquet Hall e l'inno a cappella di Stockford Carol. Con Parallel Dreams (Quinlan Road, 1989) ha inizio la sua stagione più creativa. Le musiche sono tutte sue (meno una). L'album è di fatto un concept di argomento onirico, che si affida moltissimo agli arrangiamenti. Le sue litanie sono un po' ripetitive, ma il tono tragico di Breaking The Silence e l'incalzante Huron Beltane Fire Dance, o anche la Standing Stones cantata con l'enfasi di Joan Baez, raffinano la sua personalità. McKennitt era sempre meno legata al folk anglosassone. I suoi orizzonti si estendevano ormai all'India e all'estremo Oriente. Su The Visit (Quinlan Road, 1992) McKennitt si cimenta con arpa, fisarmonica e tastiere, riuscendo ad affrescare uno squarcio di universo magico, immerso nei fumi del tempo. Lo strumentale Tango To Evora, il tenero bisbiglio di The Old Ways, il madrigale classicheggiante di Cymbeline presentano un'artista piu` matura e piu` profonda; e All Souls Night apre una nuova stagione: una ballata epica, battuta da un tempo marziale, affidata a melodie avvolgenti, lasciando librare vocali senza peso, piu` orientali che celtiche, con uno stile glaciale e drammatico che rievoca persino il fantasma di Nico. The Lady Of Shalott, una sua composizione di undici minuti, e` ancora legata al folk-rock dei Pentangle e dei Fairport Convention, cosi` come un paio di "traditional", ma McKennitt esce con questo disco dalla tradizione irlandese e lancia una vera e propria carriera di cantautrice. Non e` una grande cantante, e non e` una grande compositrice, e non e` una grande arrangiatrice, ma e` le tre cose insieme e, assimilando le lezione di Enya e Jane Siberry, costruisce canzoni malinconiche e struggenti che hanno un significato universale.
The Mask And The Mirror (Quinlan Road, 1994), altro concept,
dedicato questa volta alla Spagna dell'alto medioevo, quella pervasa di
judaismo, Islam e cristianità, conserva quell'eclettismo etnico e
temporale ma lo cala in strutture al tempo stesso piu` complesse, piu` lunghe,
piu` etniche e piu` accessibili.
Book Of Secrets (Quinlan Rd, 1997), composto durante una traversata
della Transiberiana, e` l'album della consacrazione
internazionale: la solenne elegia di Mummers' Dance esalta
il suo contralto rinascimentale e influenzera` un'intera generazione
di cantanti, da Celine Dion alla stessa Madonna.
An Ancient Muse (2006) was her first album of new material in ten years. La qualità aristocratica ed erudita della sua musica la pone su un piano molto distante dal folk, da cui pure trae il suo materiale. Come Enya anche McKennitt è protagonista di un profondo processo di modernizzazione della ballata folk. Al contrario di Enya, McKennitt fa leva innanzitutto sul suo austero soprano, e soltanto in secondo luogo sull'arrangiamento. Le sue orchestrazioni si sono fatte sempre piu` raffinate, ma il centro dell'attenzione e` rimasto sulla sua voce. |
Just like Enya, Loreena McKennitt too
had begun interpreting traditional Celtic music. However, she began writing
her own music for the oneiric concept Parallel Dreams (1989), and then
expanded her musical horizons to India and the Far East (and her arrangements
to harp, accordion and keyboards, with The Visit (1992).
Her angelic and neoclassical approach to Celtic-like melodies peaked with the
medieval concept The Mask And The Mirror (1994), the most intriguing
document of her ethnic and temporal eclicticism, a collection of
little symphonies for percussion, wind, string and keyboard instruments.
The progression towards the pop world continued with
Book Of Secrets (1997), a varied and elegant set of
baroque string serenades, cossack dances, elegies for violin and tablas,
hymns for piano, violin, contralto and choir, etc.
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