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I NoMeansNo, progetto dei fratelli canadesi (da Vancouver)
Robert Wright (canto, basso, chitarra) e John Wright (canto, batteria,
tastiere) e di Andy Kerr (canto, chitarra), sono stati una bandiera del rock indipendente.
I loro dischi fondono lo spirito scapestrato di Frank Zappa e quello
anarchico del punk-rock.
I NoMeansNo affrescano l'universo disperato degli adolescenti cresciuti in
ambienti familiari ostili, abbandonati a se stessi, rifiutati dai genitori,
claustrofobicamente immersi nelle proprie fantasie erotiche o omicide,
ignorati da una societa` che non li difende e neppure li ascolta. I protagonisti
delle loro grottesche canzoni sono menti devastate da traumi infantili,
nelle quali si fanno largo emozioni rocciose e incontenibili.
L'operazione che i NoMeansNo conducono non e` dissimile da quella portata
avanti da Zappa negli anni '60, ma con la differenza che i drammi dei loro
contemporanei sono ben piu` truci, le ferite sono ben piu` profonde.
In un certo senso il problema e` diamentralmente opposto (la mancanza di una famiglia e
di una comunita`) e l'impresa e` impossibile (mentre negli anni '60 i giovani percepivano la reale
possibilita` di cambiare il mondo).
La musica ha la stessa funzione di tazebao, di tam-tam della
trasgressione, ma riflette le mutate condizioni al contorno.
Il primo impulso e` ancora quello di prendere
in giro il mondo, ma il secondo impulso e` quello di suicidarsi, e il terzo e` quello di violentare e
uccidere.
La musica dei NoMeansNo riflette fedelmente questi stadi psicologici.
Il nome stesso del gruppo, "no means no" (rubato ad uno slogan femminista), e`
programmatico, in quanto riflette l'essenza del mondo autoritario e inflessibile in cui si trovano a dover
vivere, senza alcuna possibilita` di cambiarlo.
Gia` l'EP Betrayal Fear Anger Hatred (Wrong, 1981),
registrato in casa e stampato in poche copie, li presento` nei panni
dei folletti capaci di svariare dal country and
western comicamente scoppiettante di Try Not To Stutter al
cabaret di Approaching Zero, ma il
violento incubo elettro-sinfonico di Forget Your Life mostrava anche un
lato piu` serio.
L'album Mama (Wrong, 1982) non servi` a chiarire il dilemma ma
dimostro` che si trattava di due musicisti smaliziati:
benche' gli arrangiamenti
siano necessariamente spartani, con il basso quasi sempre in primo piano, le canzoni si svolgono in
maniera irregolare, spesso saltando da un tempo e un'orchestrazione ad altri, e sono corredate da
un'infinita` di dettagli certosinamente curati, compresi gli effetti elettronici in piccole dosi. Living Is
Free e` un jazzrock dadaista e didascalico di Canterbury, una sorta di Art Bears incrociato con i
Residents dopo una session con i Weather Report. No Sex e` di nuovo uno sketch da musichall,
ma il suo bislacco incedere jazzrock ricorda anche i Gong. In We Are The Chopped sembra di
ascoltare i Devo alle prese con un ensemble da camera: il basso funky ossessivo e gli stacchetti orchestrali
spersonalizzano la melodia, e gli accordi minimalisti di pianoforte trasformano tutto in un pezzo
d'avanguardia.
I fratelli Wright eccellono soprattutto nel creare atmosfere tese, morbose,
inquietanti. In Red Devil la dizione e` fredda e "brechtiana", ma la danza tribale condotta dal
basso e dalla batteria da` luogo a un crescendo di effetti a cui finisce per corrispondere un crescendo di
urla da predicatore invasato. In Mama's Little Boy la loro abilita` di raccontare e creare atmosfere
di tragedia e` degna di Morrison (con il jazz al posto del blues come codice di supporto), ma viene
applicata a una sfera freudiana meno scabrosa.
My Roommate Is Turning Into A Monster ricostruisce a modo loro
un'atmosfera da film dell'orrore.
Living In Detente alterna un'aria da cabaret anni "30 e un
organo elettronico da cocktail lounge. E No Rest For The Wicked, nella quale si trovano le prime
tracce di hardcore, assomiglia piu` a un gospel.
Quella dei NoMeansNo
e` un'arte di sovrapposizioni e di metamorfosi, per cui un brano si
sviluppa sia in profondita` sia in ampiezza, continuando a sorprendere ad ogni nuova riga di spartito.
L'EP You Kill Me (Undergrowth, 1985) cambio` pero` drasticamente
scenario: invece del jazzrock d'avanguardia, sperimenta con un funk-metal che impiega soluzioni
armoniche in parte ereditate dai Minutemen e in parte importate direttamente dai generi neri. Sono
racconti tesi, talvolta spasmodici, per il quale i due musicisti imbastiscono trame sincopate e convolute.
Ne possono scaturire scenette efferate come Body Bag, un rap all'insegna del piu` bieco e
demenziale black humour; ma piu` significativi sono i brani violenti, quelli in cui si mescolano diverse
tradizioni per partorire terribili mostruosita` armoniche: il baccanale sfrenato di basso funky, grida
hardcore e cadenze jump blues di Stop It; o il concitato caos di propulsioni funky, schitarrate
metalliche e soprano psicotico di Some Bodies .
Di massacro in massacro si giunge a Paradise, ovvero al confine con un
genere diverso, in cui tutto quell'arsenale di ritmi omicidi, di vocalizzi isterici e di riff tellurici viene
messo al servizio della barbarie piu` turpe, secondo una prassi che i Ministry stanno sperimentando da
qualche anno.
Succubi adesso dei Black Flag del periodo heavymetal,
su Sex Mad (Psyche Industry, 1986)
i due NoMeansNo scaricano gli istinti perversi dei punk in un formato ancor piu`
aggressivo e frastornante. La title-track, un boogie "ferroviario" rifatto alla Ministry, ovvero con violente
bordate della chitarra, ritmo serrato e disturbi da martello pneumatico, i tornadi di distorsioni di Self
Pity, le metronomie di Love Thang e la truce Revenge sono emblematici del nuovo
corso. L'album e` intriso di riferimenti alle ossessioni sessuali (sembra il prodotto di un eccesso di
masturbazioni davanti a film porno) e le musiche sono il naturale complemento ai testi.
Peraltro c'e` sempre uno humour cinico in agguato: Dad canta (usando la
grinta arrabbiata del punkrock) di un padre degenere che arriva a violentare la figlia, ma conclude
flemmaticamente con un "sto pensando di andarmene di casa"; analogamente Dead Bob descrive
(con un jamming potentemente sconnesso) l'animo risentito di un ragazzo che ha deciso di suicidarsi, ma
la nota che questi lascia prima di impiccarsi dice "scusate il disordine". Lo stesso humour e` in fondo
responsabile di aberrazioni armoniche come lo strumentale Obsessed e il lied operatico Long
Days.
L'EP The Day Everything Became Nothing (Alternative Tentacles, 1988) - Wrong, 2009)
prosegue lungo quelle tracce, ma affiora un tono addirittura apocalittico nel thrash orrifico di Dead
Souls e soprattutto nell'incubo gotico di Forget Your Life, un maestoso e tenebroso inno degli
inferi. I fratelli Wright indulgono anche nello "spiel" alla Minutemen, tanto nel crescendo epilettico della
title-track, che racconta in maniera surreale e irreale "il giorno dopo" non di una catastrofe nucleare, ma
di una catastrofe psichica; quanto nelle convulsioni teatrali di Beauty And The Beast.
La parabola verso un sound meno esplosivo e piu` concettuale prosegue con
Small Parts Isolated And Destroyed (Alternative Tentacles, 1988).
Canzoni come Dark Ages, una specie
di reggae o ska concitato con il basso in primo piano, come se i Police si fossero convertiti al funk, o
Victory, a meta` strada fra una danza della guerra pellerossa e un'aria didascalica di Brecht, sono
brillanti e accessibili; ma manca la scintilla che dia fuoco alle polveri, mancano brani davvero
memorabili; e comizi verbosi come quelli della title-track finiscono per annullare la musica che li
dovrebbe omologare. L'urlo hardrock di Real Love, degno dei Led Zeppelin nel modo in cui tesse
l'atmosfera drammatica, troneggia sul resto e fa capire dove si possa ancora migliorare.
The Day Everything Became Isolated And Destroyed (2009) compiles Small Parts Isolated And Destroyed and The Day Everything Became Nothing.
Quello di Wrong (Alternative Tentacles, 1989) e` jazzcore d'alta classe.
Il gruppo esplora entrambe le
direzioni, sia quella del punk-rock sia quella del progressive-rock, sia
quella della foga sia quella del concetto.
Le evoluzioni ritmiche di It's Catching Up potrebbero essere dei Rush, la melodia folk in chiave
hardrock di All Lies potrebbe essere dei Jethro Tull.
Vi si ritrovano comunque i loro modi
espressivi di sempre: la danza tribale di The Tower (forse il capolavoro del disco), i convulsi
"spiel" di Big Dick (il piu` trascinante della loro carriera) e Stocktaking, il rap/blues di
Rags And Bones, il rock and roll scatenato di Oh No Bruno!, il musichall apocalittico di
The End Of All Things, con la solita alternanza di toni tragici e toni comici.
I NoMeansNo sono diventati i fIREHOSE canadesi.
Lo stile eclettico e il piglio farsesco di 0+2=1 (1991) tengono
desta l'attenzione,
dall'introduzione clownesca di Now al tono psicotico di The Fall, con apici di
comicita` "zappiana" nel thrash di Valley Of The Blind. Un tono da predicatore dell'apocalisse,
da Nick Cave in delirium tremens, prevale nella visione intensa, rumorosa e assordante di Mary,
nel lungo "spiel" sconnesso di Ghosts e soprattutto nella tempesta ritmica di Joyful
Reunion, aprendo nuovi orizzonti espressivi ai due dotti canadesi. Ma tutto e` all'insegna di una
follia senza limiti, di un tracollo del sistema nervoso, di un blaterare al vento la fine della ragione usando
le arti piu` sottili della ragione stessa.
Ma l'opera migliore di questo periodo e`
The Sky Is Falling And I Want My Mommy, una collaborazione con
Jello Biafra.
I due fratelli danno anche vita con
due amici a un alter ego, gli Hanson Brothers, il cui
Gross Misconduct (Alternative Tentacles, 1992) e` una parodia dei
Ramones e di tante altre cose.
Why Do They Call Me Mr Happy? (1993) e` un album piu` maturo, che segna
un ritorno in grande stile alla grinta e alla politica dell'assurdo, con
proclami oltraggiosi come Land Of The Living,
deliri demenziali come Kill Everyone Now e
pantomime allegoriche come Machine ("the voice is yours but the words are mine").
Se le soluzioni armoniche non sono
rivoluzionarie, l'hardrock tuonante e quasi operatico di River costituisce una singolare conquista
della loro ricerca.
I brani si fanno sempre piu` lunghi e sempre piu` concettuali, con il rischio
di sembrare i Rush senza lo stesso dono per gli arrangiamenti.
Hissanol is the project that Andy Kerr (and
Scott Henderson) launched after leaving NoMeansNo.
4th And Back (Alternative Tentacles, 1995) was a wild experiment in
noise-jazz and synthetic rhythms, but the surreal vignettes of
The Making Of Him (Alternative Tentacles, 1998) are too blurred and
superficial, like a fast-forward of Residents' career.
Il duo ha forse esaurito la sua carica innovativa, ma l'album
The Worldhood Of The World (1995) consegna ancora qualche gemma, come
lo sketch "brechtiano" di My
Politics e il boogie swingante di Predators.
Il musichall farsesco di Humans e il rockabilly demenziale di Angel Or Devil
potrebbero stare fra i loro capolavori.
I NoMeansNo si ripetono invece stancamente
nel punkrock sarcastico di I've Got A Gun e nel punkpop epilettico di
Tuck It Away.
Il problema e` che sono rimasti dei ragazzini in un mondo che
cresce sempre piu` rapidamente.
I fratelli si dedicano poi ai progetti collaterali di Mister Wrong e Hanson
Brothers.
Sudden Death (Konkurrent, 1997) e` una caricatura
delle canzoni di hockey.
I No Means No tornano con le quattro canzoni dell'EP
Would We Be Alive (Alternative Tentacles, 1998).
L'horror tribale della title-track fa un po' la parodia dei Cramps,
You Are Not One barcolla sotto il peso di un rock and roll sgangerato.
Nell'evoluzione dal sofisticato jazzrock degli inizi a questo "thrash-funk" della
maturita` i NoMeansNo hanno forse perso in immaginazione ed efficacia, per quanto abbiano acquistato
in teatralita` e versatilita`.
Il loro super-crossover rimane comunque una delle massime espressioni del
tema moderno della prigionia dell'adolescenza, della fine di tutte le liberta`, della rivoluzione
impossibile.
Wright suona anche il basso negli Itch.
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