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I Torch Song (di fatto William "Orbit" Wainwright e la cantante Laurie Mayer),
attivi fra il 1983 e il 1987,
furono noti soltanto per un piccolo hit di synthpop:
Don't Look Now (1984), che faceva seguito al primo singolo
Prepare To Energize (1983).
Si sciolsero poco tempo dopo, avendo pubblicato soltanto due album,
Wish Thing (IRS, 1984) e Ecstasy (IRS, 1985), che verranno
completati da un remix postumo,
Toward The Unknown Region (N-Gram, 1995).
Orbit avvio` subito una carriera solista.
Il suo primo album, Orbit (IRS, 1987), con Peta Nikolich al canto,
continuava su quella strada.
Love My Way (IRS, 1987), Feel Like Jumping e Swamp Dog
erano canzoncine di synth-pop senza pretese. Orbit ha sconfessato quell'album.
L'ispirazione giusta venne da Strange Cargo (IRS, 1988),
una raccolta di pezzi strumentali per colonne sonore registrati nei cinque anni precedenti.
Via Caliente funge da manifesto del nuovo corso, ma Fire And Mercy
e Silent Signals danno meglio la misura delle nuove ambizioni.
Orbit formo` poi i Bassomatic con la cantante Sharon Musgrave. I due ebbero
un hit della stagione acid-house con
Fascinating Rhythm e produssero due album avventurosi come
Set The Controls For The Heart Of The Bass (Virgin, 1990) e
Science And Melody (Virgin, 1991), in cui techno e house erano
scompaginati da perturbazioni e cacofonie di ogni sorta.
Strange Cargo 2 (IRS, 1990) mescolava invece canzoni da ballo come
Dark Eyed Kid con uno stile etno-elettronico alla Jon Hassell.
Ruby Heart e Millenium i tour de force del disco.
Orbit vara anche il progetto Spill, con la cantante prediletta
Beth Orton, sodalizio che frutto` il
singolo Don't Wanna Know 'Bout Evil (1992).
Messa in mostra la sua abilita` di "arrangiatore" elettronico, Orbit divenne un
produttore di prestigio.
Il suo genere "ambientale" culmino` su
Strange Cargo 3 (1993)
con brani come
Best Friend Paranoia (con tracce di jazz e di folk africano),
Hazy Shade Of Random (molto etnica),
e Into The Paradise (la piu` sinistra), mentre brani come
Gringatcho Demento e Monkey King
vivono di distorsioni psichedeliche e di suoni in liberta`.
Water From A Vine Leaf eleva il disco a classico dell'ambient techno.
Orbit si guadagna anche una reputazione di remixer fra i piu` creativi e il
singolo Don't Wanna Know About Evil degli Spill (Orbit e la cantante Beth
Orton) non e` altro che un tentativo di capitalizzare su quelle doti.
L'album Hinterland (WEA, 1996), quarta parte del progetto
"Strange Cargo", non fa che raffinare ulteriormente
il suo talento di produttore del suono. Questa volta Orbit si accompagna
a uno stuolo di cantanti femminili. Le composizioni, tanto quelle melodiche
come Million Town quanto quelle drammatiche come Montok Point,
sfoggiano lussureggianti arrangiamenti a' la mode.
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