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Alla fine degli anni '80 la Gran Bretagna era affollata di complessi
neo-psichedelici, in gran parte a caccia di successo commerciale, ma i Perfect
Disaster si distinsero per aver ripreso il discorso
la` dove i classici dei classici lo avevano abbandonato.
La formazione vantava tre cardini come Phil Parfitt (canto), Dan
Cross (chitarra) e Josephine Wiggs (basso).
Per la verita` il primo album,
Perfect Disaster (Kampa, 1985), indulgeva ancora in un
pop mellifluo (What's Happening To Me e Hiding From Frank), scarsamente originale. Ci
vollero tre anni perche' il loro stile acquistasse una personalita` piu` distinta: su Asylum Road
(Rough Trade, 1988) infatti lo stile di Cross alla chitarra si era fatto piu` aggressivo (Hey Hey Hey),
sfiorando a tratti lintensita` delle trenodie dei Velvet Underground (In Conference Again).
La progressione verso un rock and roll piu` potente e incisivo prosegui` su
Up (Fire, 1989), scosso da capo a piedi proprio dai brividi pulsanti di Sister Ray. Per
l'occasione persino il tetro baritono di Parfitt prende a prestito qualcosa dal registro colloquiale stanco e
laconico di Reed. Ma ai trascinanti boogie di 55 e di Shout (che ricordano anche i primi
Modern Lovers e fanno ampio uso di distorsioni) si contrappongono i tre movimenti della suite
Down, che e` invece rallentata e classicheggiante. A coronamento della raggiunta maturita`,
Hey Now trionfa in uno stile esplosivo a meta` fra garage-rock e powerpop (e plagiando il riff di
What I Like About You dei Romantics).
Mood Elevator (scordature e riff melodico-distorto) e Rise
(esuberante e rumorosissima) sono i gioielli degli EP del 1989, ormai
affrancati dal pop fiabesco delle origini e
aggiornati all'era dei Jesus And Mary Chain.
Con l'album Heaven Scent (Fire, 1990) il duo compie pero` un'improvvisa
retromarcia, optando per una serie di cantilene tristi e soporifere; fatta salvo
Sooner Or Later, travolgente come quelle di Up. Era l'anticamera della fine. Nel
frattempo Wiggs era passata alle Breeders.
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