Philharmonie
(Copyright © 1999-2024 Piero Scaruffi | Terms of use )
Beau Soleil
Les Elephantes Carillonneurs
Nord
Rage
The Last Word
Yang: Une Nature Complexe (2004), 6/10
Links:

If English is your first language and you could translate my old Italian text, please contact me.
Scroll down for recent reviews in english.
Quando si formarono, i Philharmonie erano tre chitarristi francesi che si ispiravano in varia misura al minimalismo e a Robert Fripp per i loro pezzi strumentali. Frederick L'Epee era gia` stato il leader degli Shylock, che avevano pubblicato Gialorgues (Musea, 1977), con la suite di 19 minuti Le Cinquieme, e Ile de Fievre (Musea, 1978).

Dopo l'autoprodotto Beau Soleil del 1990 usci` Les Elephantes Carillonneurs (Cuneiform, 1993). A differenza della musica per sola chitarra del jazz, questa non e` ne` musica atmosferica ne` tecnica virtuosa. Il trio evita accuratamente la pedanteria dell'esperimento d'avanguardia.
Nei vivaci contrappunti della title-track e di Vif-Argent, nonche' nel tema classicheggiante di Philharmonie, riesce anzi a risultare avvincente. Persino l'omaggio ai toni bruschi e ai riff aguzzi di Fripp, L'Auto Heritage De Robert, finisce per essere piu` caldo degli originali. Pur rifuggendo dallo sviluppo melodico (con un'unica eccezione, Rappellez-nous, brano quasi pop, con una chitarra melodica e una ritmica), i Philharmonie riescono comunque a dare un senso alle loro elucubrazioni. Al limite ne scaturisce un'arte di acquarelli impressionisti, come Phoenix, leziosa al sole del deserto, o Hippocampe, rifratta nell'acqua. Sono microconcerti per tocchi delicati che culminano nella suite jazzata di Amazone, non ignara degli Univers Zero.

Molto piu` musicale invece Nord (Cuneiform, 1994), che affianca alle tre chitarre anche un batterista. Le sigle del nuovo corso sono i motivi incalzanti e orecchiabili di Un Sacrifice e Le Dromadaire Utile, schizzi per la fantasia melodica di Under Den Linden, che peraltro non rinuncia a pause surreali nello stile della Penguin Cafe` Orchestra, e per la monumentale Prelude Marche Et Lamentations, il cui passo sbrigliato lascia trapelare un'ironia affabile e un umore da picnic per famiglie piu` che da esperimento del Convervatorio, nonostante accenni al jazz, ma anche al country, al boogie, alla jam sudista... Vers Le Nord riprende le intuizioni dei momenti piu` sciolti di Elephantes, aggiungendo una verve quasi scapigliata che peraltro si stempera alla fine in un freddo minimalismo. Il brano piu` vicino agli astrattismi degli esordi e` From The North, apice dei loro sortilegi contrappuntistici, in cui si colgono influenze barocche e minimaliste messe di nuovo al servizio di un etereo impressionismo.

(Clicka qua per la versione Italiana)

Rage (Cuneiform, 1996), Philharmonie's fourth album, is their most accessible and may disappoint some of their old fans. Little has been left of their subtle counterpoint, the emphasis being now on melodies and rhythm. This is not to say that the catchy themes of Le Dernier Heraut or Sur Un Fil are not appealing, as far as more mainstream rock music goes. And Thesis and Ouigaa still display the old level of sophistication in timbres, contrasts, time signatures and dynamics. But, unlike in the past, it would now be unfair to mention King Crimson as their main influence: King Crimson were never so radio-friendly. Personal favorites are the two final tracks, Mandarin Mecanique and Bourree Tropicale, with their elegant balance of classical, ethnic, jazz, ambient and rock. Whatever you may think of their new style, these two tracks offer a magic blend of emotion and technique which is way too rare to find.

If English is your first language and you could translate my old Italian text, please contact me.
Scroll down for recent reviews in english.
Nel 1998 il chitarrista Frederic L'Epee si dedica a concerti improvvisati per sola chitarra, sorta di prove generali per una serie di album, e a concerti di musica d'avangurdia (Reich, Riley, Eno) con un nuovo ensemble di 14 chitarre elettriche, i Nice Guitar Circle. Nell'autunno del 1988 L'Epee compone due suite per dodici chitarre e sezione d'archi, Regard Circulaire Apres Eblouissement e Souffles Terrestres, per altrettanti festival musicali.

Le Dernier Mot/ The Last Word (Cuneiform, 1999), quinto e ultimo album per i Philharmonie (L'Epee e una nuova sezione ritmica), non e` all'altezza della gloria passata. Il classicheggiante Rondo Argentin, il jazz-rock sensuale di Metamorphose, l'incalzante progressive-rock di Le Dernier Mot, il minimalismo martellante di Sans Reponse ripropongono uno stile che e` sempre stato al confine fra rock, avanguardia e jazz. La world-music atmosferica di Bruine, semmai, con il suo fitto trepestio di percussioni e i timbri fantasmi della chitarra, avrebbe potuto aprire nuovi orizzonti. In primo piano sono soprattutto gli assoli del leader. Ma quello piu` magistrale e` proprio quello che suona meno come una chitarra: Hannibal A Capoue, un lungo sfarfallio nel registro di un acido organo psichedelico, sostenuto da una brillante improvvisazione jazz di batteria.

I Philharmonie hanno ribaltato il concetto di improvvisazione, liberandolo dalle pastoie del virtuosismo tecnico e della sperimentazione, ed esaltandone invece proprio la capacita` di comunicare in maniera piu` spontanea, avvicinandosi in tal modo agli ensemble acustici della new age.

(Clicka qua per la versione Italiana)

The French instrumental quartet Yang is fronted by Philharmonie's guitarist Frederic L'Epee (also the main composer). Une Nature Complexe (Cuneiform, 2004) basically continues Philharmonie's evolution towards a harder guitar-driven sound. The eight-minute Les Deux Mondes is a loud, fast, unrelenting attack, halfway between the Mahavishnu Orchestra, Last Exit and King Crimson. If this introductory track is pure energy, Souterrain, a jazzy, syncopated but no less driving jam, is both heart and brain, evoking a duel between the Allman Brothers and the Dixie Dregs. Seducteur Innocent starts with martial, armored riffing, but those heavy-metal overtones are soon defused by dreamy textures. Impatience is a swinging blues-rock number that could have been on an early Ten Years After album, joined with a liquid jazz-rock madrigal. The melodic element coupled with the power-rock element secretes the warm Joe Satriani-esque Le Masque Rouge. Compared with Philharmonie, Yang seems to be more grounded in American roots music. Echoes of blues, boogie, gospel, country, and so forth, appear and disappear within the tumultous structures of their songs. It is also the least "classical" of L'Epee's projects so far.

What is unique about this music database