Dalla pagina sui Sepultura di Piero Scaruffi
(Testo originale di Piero Scaruffi)

I Sepultura di Max Cavalera provengono da Belo Horizonte, in Brasile, e si sono affermati negli anni '80 come uno dei complessi di thrash-metal piu` influenti e celebri del mondo. L'EP Bestial Devastation (1985), con Antichrist, e l'album Morbid Visions (Cogumelo, 1986), che conteneva classici come Troops Of Doom, Show Me The Wrath e Mayhem, stabilirono le loro credenziali.

Il gruppo viro` drasticamente verso il sound di Metallica e Slayer su Schizofrenia (Cogumelo, 1987)

Trasferitisi negli USA, i Sepultura divennero superstar dell'heavy metal nel giro di pochi anni. A rivelarli fu Beneath The Remains (Roadrunner, 1989), un rosario di canzoni apocalittiche fra cui Mass Hypnosis.

Arise (Roadrunner, 1992) fece anche di meglio e giunse al momento giusto, in concomitanza con l'esplosione del death metal. L'impeto thrash un po' bovino della title-track e di Dead Embryonic Cells e` mitigato dalle atmosfere torbide e sinistre di Regnum Irae e Desperate Cry, e dalle finezze (per questo genere) di Alterate State, con persino qualche assolo.

Chaos A.D. (Roadrunner, 1993) continua nel progressivo avvicinamento a un suono mainstream, sempre piu` lontano dal thrash-metal. Il gruppo dipinge un gelido e austero universo musicale, sempre minacciato dalla civilta` tecnocratica (Biotech Is Godzilla, liriche di Jello Biafra). Lo stile si e` fatto ancor piu` eclettico, passando dallo strumentale acustico Kaiowas alla torrenziale Refuse/Resist. I Sepultura hanno imparato ad usare il chitarrismo frenetico dello speedmetal a scopo atmosferico invece che come esibizione di virtuosismo.

Roots (Roadrunner, 1996) completa l'assimilazione dei ritmi brasiliani, compreso un rituale con una tribù del Mato Groso (Itsari). Il risultato è talvolta comico (se fosse più veloce il ramalama orecchiabile di Roots Bloody Roots potrebbe sembrare un classico dei Ramones), ma alla fine Ratamahatta (con la sua poliritmia surreale accoppiata allo scat demente del cantante) e Breed Apart (un'orgia tribale intervallata da riffs granitici) realizzano un nuovo tipo di fusion. Gli esperimenti non terminano con la promiscuità etnica. La stravaganza horror di Lookaway gira attorno a campionamenti distorti, canto alla maniera dei monaci e grugniti da età della pietra, mentre il ritmo cambia registro per indulgere in un esorcismo morboso. La struttura di Endangered Species crolla sotto il peso di un assolo psichedelico e di percussioni ubriache.
D'altro canto, il maelstrom batteristico e chitarristico di Attitude, il furore caotico di Straighthate (che si libra verso la fine in uno dei loro riff chitarristici più martellanti da sempre) e gli accoppiamenti epilettici di Dusted mantengono l'abituale grado di ferocia che caratterizza la band.
Roots non è semplicemente l'album prodotto da un ensemble maturo. È anche un'opera d'avanguardia le cui composizioni sono state accuratamente confezionate.

Rimpiazzato Cavalera, passato ai Soul Fly, con Derrick Green, Against (Roadrunner, 1998) continua nella stessa direzione senza particolari innovazioni.

Lo speedmetal, trasferito fuori dagli apocalittici scenari urbani di Los Angeles, diventa con i Sepultura una koine universale. I Sepultura hanno saputo inventare un'immagine e un sound che rappresenta le tragedie del loro tempo. La loro saga vale piu` della loro musica.


(Translation by/ Tradotto da Anna LaRocca)

Non c'e' niente che non vada su Nation (Roadrunner, 2001) dei Sepultura. In effetti, i brani cantati di Derrick Green si accordano meglio con il sound del gruppo, e Green brilla in inni toccanti come One Man Army e Vox Populi. Il problema e' che Saga e Politricks etc. sono semplici ripetizioni dei vecchi dischi di Sepultura. L'inneggiante Sepulnation evoca esplicitamente quel passato. Piu' che un album, questo sembra un appello ai fans per unirsi e sostenerli in un momento difficile.


(Tradotto da Stefano Iardella)

Under A Pale Grey Sky (Roadrunner, 2002) documenta una performance dal vivo dei Sepultura del 1996.

Su Roorback (SPV, 2003) c'è ben poco da lodare.

Dante XXI (SPV, 2006), d'altra parte, ha segnato un ritorno alla forma atteso da tempo, non solo con un po' del loro furore autentico ma anche con alcuni tocchi sperimentali.

A-Lex (SPV, 2009) è un concept album di 18 tracce basato sul romanzo distopico "A Clockwork Orange" di Anthony Burgess, il primo lavoro dopo la fuoriuscita di Igor Cavalera dalla band. Al suo posto c'è il batterista brasiliano Jean Dolabella degli Ego Kill Talent.


Torna alla pagina sui Sepultura di Piero Scaruffi