Space
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Spiders , 6.5/10
Tin Planet , 6/10
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A meta` degli anni '90 la nuova moda che arriva dall'Inghilterra puo` essere riassunta con il termine "kitsch d'avanguardia". Il pubblico britannico sembra rapito nell'adorazione di tutto cio` che e` "retro`", ma al tempo stesso esige che venga travestito con gli ultimi ritrovati tecnologici. Questo vale tanto per il trip-hop quanto per il brit-pop. Gli Space (Tommy Scott al canto, Jamie Murphy alla chitarra, Franny Griffiths alle tastiere, Andy Parle alla batteria) provengono da Liverpool e soddisfano appieno questa formula. Il loro e` un misto di melodismo brit-pop, di recitazione hip hop, della danza allucinogena di "Madchester" e del gioviale battito sincopato di Madness e Specials.

A lanciarli sono stati tre singoli di notevole caratura. Me & You Vs. The World recupera lo spirito naif e demenziale del bubblegum. Neighbourhood e` una ballad filosofica (le liriche descrivono una galleria di tipi bizzarri) che mescola un tema latino da film di spionaggio con un andamento pigramente reggae. Dagli Spandau Ballet il loro hit Female Of The Species impara come usare la musica leggera di Bacharach (con tanto di marimba, xilofono e fiati, nonche' passo di cha-cha) in un contesto da discoteca. Piu` che i Beatles, il riferimento d'obbligo sono i Kinks, con le loro ironiche vignette di vita borghese.
Spiders (Gut, 1996) raccoglie i singoli e continua in quella direzione. Le liriche sono liberamente ispirate ai film di Quentin Tarantino, e a loro merito va il fatto di saperle immergere in un contesto sonoro appropriato, come nel caso del desolato pessimismo di No One Understands. Gran parte dell'album soddisfa comunque i requisiti dei primi tre singoli, ovvero trasporta in ambito "Madchester" sonorita` fuori moda (il funk psichedelico di Drop Dead, il trip-hop e la filastrocca da music-hall di Mr. Psycho, l'organo gospel e il sintetizzatore sinfonico di Voodoo Roller). Esemplare del loro metodo post-moderno e` come Major Pager ricicla Bob Dylan, Byrds e Rolling Stones (la Sympathy For The Devil). Per finire, Growler e` semplicemente uno strumentale di sfrenata musica techno.
Nulla di speciale, ma due spanne sopra la media del brit-pop di oggi.

Preceduto dai singoli Avenging Angels e The Ballad Of Tom Jones, come monotona consuetudine per il Brit-pop, Tin Planet (Gut, 1998) nonmantiene del tutto quelle promesse adagiandosi in un sound che e` per meta` banale e per meta` semplicemente raffazzonato. E` ancora evidente la classe nettamente superiore alla media del gruppo, ma in molte canzoni prevalgono le esigenze di copione.

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