- Dalla pagina sugli Stereophonics di Piero Scaruffi -
(Testo originale di Piero Scaruffi, editing di Stefano Iardella)


(Tradotto da Walter Consonni)

Gli Stereophonics sono tre veterani gallesi che sono stati improvvisamente scoperti e lanciati in pompa magna nel 1997. Local Boy in the Photograph, More Life In A Tramp Vest ed A Thousand Trees sono accattivanti canzonette che hanno sondato il terreno dell'ipertronfio scenario Brit-pop. Le chitarre più ruvide rispetto alla media, i ritmi vivaci, una produzione coi piedi per terra (probabilmente un retaggio dei compatrioti Manic Street Preacher) e la voce stridente del cantante Kelly Jones (una specie di Rod Stewart per la generazione di Liam Gallagher) hanno dato loro un lieve vantaggio sui Blur e sugli Oasis. Word Gets Around (V2, 1997) ha consacrato gli Stereophonics come i più importanti interpreti del Brit-pop con la ballata Traffic e con la ritmata Not Up To You (e, naturalmente, con i singoli).

Il problema con Performance And Cocktails (V2, 1999) è che, una volta finita la benzina, gli Stereophonics possono solo rifugiarsi nella forma ballata, e nessuno interpreta ballate più noiose delle loro. Il rock and roll alla maniera dei Kinks di The Bartender And The Thief e Pick a Part That's New è il veicolo che meglio supporta le loro limitate capacità melodiche e strumentali. Al loro meglio, quando alzano il volume, danno l'impressione di essere mediocri (Roll Up And Shine, Half The Lies You Tell Ain't True), mentre quando rallentano risultano completamente insignificanti (Hurry Up and Wait il meglio del peggio). Ciò nonostante, l'album ha raggiunto la vetta delle charts inglesi ed ha venduto oltre 100.000 copie.


(Tradotto da Maria Antonietta Partinico, modificato da Stefano Iardella)

Gli Stereophonics sembra vogliano produrre la musica rock più ordinaria al mondo.
Più lento e meno accattivante, il suono di Just Enough Education To Perform (2001) è diventato persino più prevedibile. La scrittura dei testi dilettantesca (degna davvero di una scuola elementare) la rende ancor meno eccitante. Il rock and roll brioso dei primi album si inasprisce, regredendo al pub-rock generico di Vegas Two Times (reminiscenze in modo alternativo dei Black Crows e degli Stone Temple Pilots), e scivolando, più avanti, nel precipizio della corrente principale del rock mid-tempo con Mr Writer (il singolo), Everyday I Think Of Money, Lying In The Sun e Watch Them Fly Sundays, toccando infine il fondo con i morbidi e per lo più acustici Step On My Old Size Nines e Nice To Be Out. Se non si ascoltano i testi, Have a Nice Day e Caravan Holiday mostrano in realtà una intrigante dinamica.

You Gotta Go There (V2, 2003) propone solamente un blues/soul rock di terz’ordine (Help Me (She's Out of Her Mind), Madam Helga). Il resto risulta interessante quanto potrebbe esserlo un imitazione dei Led zeppelin e dei Faces da parte dei Black Crows.


(Tradotto da Stefano Iardella)

Language Sex Violence Other? (V2, 2005) è un insulto all'intelligenza del pubblico.

Pull The Pin (2007) è un insulto alla loro stessa intelligenza perché è più o meno la stessa cosa.

Live From Dakota (2006) è un set live su doppio disco.

Keep Calm And Carry On (2010) presentava canzoni che una qualunque band amatoriale avrebbe potuto scrivere e registrare nel proprio seminterrato.


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