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I Sugarcubes passeranno probabilmente alla storia come il gruppo della cantante
Bjork Gudmundsdottir, ma nacquero in realta` come la
creatura del chitarrista Thor Eldon (ex Theyr) e del trombettista e cantante
Einar Orn, che era gia` stato leader all'inizio degli anni '80 dei Purrkur
Pillnikk, con il bassista Bragi Olafsson, e poi dei Kukl, con Bjork e il batterista Siggi Baldursson.
I singoli Birthday (One Little Indian), in cui Bjork sembra una O'Connor
sgolata e la musiche sembra stonare la colonna sonora di un film noir,
Coldsweat, dalle conturbanti sincopi funky, e Deus, con un dialogo fra un parlato
maschile e i ruggiti rhythm and blues di lei, coniarono uno stile eterodosso e imprevedibile di "pop song"
e crearono un'attesa spasmodica per l'album Life's Too Good (Elektra, 1988).
Sempre piu` legati all'immagine di folletti e mattacchioni della musica,
i Sugarcubes facevano in realta` leva sul contrasto fra le eccentricita`
vocali dei due cantanti (lui che recita con quel vocione da imbonitore e lei
che gorgheggia nel suo soprano da ragazzina immatura come se stesse cantando
in un altro disco) e su sonorita` che erano piu` spontanee che originali.
A completare il fascino dell'opera erano le metafore
sessuali dei testi di Bjork.
Enormemente sopravvalutato, questo album era in realta` popolato di creature
sonore tanto strane quanto incostanti:
il forte battito funky di Blue Eyed Pop e Delicious Demon
discendevano dalla scuola del ballabile scipito dei B52's.
Bjork rifaceva persino il verso al vaudeville di
Annette Napolitano (Concrete Blondes) nella foto d'epoca di
Fucking In Rhythm And Sorrow e a Katrina And The Waves
nello spiritato country-rock di Motor Crash.
Il successivo, piu` commerciale
Here Today Tomorrow Next Week (One Little Indian, 1989), con
il tastierista Magga Ornolfsdottir (ex Reptile), chiari` l'equivoco:
questo incrocio fra il pop degli Abba e il ballabile new wave dei B52's non
poteva altro che novelty come Regina.
Pump e Water preannunciavano pero` il pop melodrammatico
di Bjork.
Perso il carisma naif degli esordi (nonche' il fascino esotico di provenire
dall'Islanda), il gruppo chiuse la carriera con l'altrettanto mediocre
Stick Around For Joy (One Little Indian, 1992),
ancora fra le braccia dei B52's (Vitamin), oltre che del
funk (Hit) e di un altro vispo country-rock (Walkabout).
Svetta semmai la novelty pan-etnica Chihuahua, finalmente un brano in
cui l'eccentricita` dei loro arrangiamenti viene messa al servizio
di un estro davvero metafisico. Da qui prendera` l'abbrivo la carriera solista
di Bjork .
Del gruppo faceva parte, sotto le mentite spoglie di
Johnny Triumph, anche Sigurjon "Sjon" Sigurosson (Iceland, 1962), futuro
romanziere di successo.
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