- Dalla pagina su Terminal Cheesecake di Piero Scaruffi -
(Testo originale di Piero Scaruffi, editing di Stefano Iardella)
La politica sovversiva dei Terminal Cheesecake ebbe seguito sull'EP Gateau Despace (Jackass, 1993), con un tono ancora più allucinato (Herbal Alien Flavour).
Il metodo stava forse diventando eccessivo sull'album King Of All Spaceheads (Jackass, 1994). Il mantra ipnotico di King Of All Spaceheads, l'enfatica danza tribale di Budmeister, l'incubo dub da 10 minuti God's Turban, sono mere ripetizioni di semplici idee musicali.
La jam space-rock di Ginge Le Geezer (guidata da un riff hard-rock panzer), l'orgia percussiva da 10 minuti alla Crash Worship Steady Draw (con dub e sfumature africane) e la world-music stonata di Tibetan Liftoff (intrisa di riverberi dub, cantillazione monastica e cornamusa festive), sono molto più varie. Il capolavoro dell'album è il vortice martellante e lisergico di Verbal Space Flight, la traccia che meglio sfrutta l'approccio basato sull'iterazione e quella che suscita l'atmosfera più densa e opprimente.
La band lascia i pezzi più sperimentali per il finale. In The St John's Ambulance Tent è un collage di rumore. The Last Temptation of St Leary è una messa exoterica il cui ritmo prende velocità fino a diventare un folle voodoobilly.
C'erano abbastanza idee in questo album da generare un'intera serie di album post-psichedelici. Sfortunatamente, la band decise che era stato detto abbastanza e che non valeva la pena dire altro.
Boniface spostò la sua attenzione sul gruppo multirazziale Bud Alzir (Hansome, 1995), che esplora le qualità psicologiche del dub e della techno.
I Terminal Cheesecake si sono sciolti nel 1995 ma si sono riuniti quasi 20 anni dopo, nel 2013, con il cantante Neil Francis degli Gnod al posto di Gary Boniface.
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