I Therapy? vennero formati nel 1990 a Belfast da Andy Cairns (canto e
chitarra) e Michael McKeegan (basso) e si misero subito in luce con un
sound infinitamente piu` violento di quello dei loro connazionali del periodo.
I Therapy? proponevano infatti una versione feroce e cupa
del vecchio "dark punk", riveduto e corretto secondo le visioni
claustrofobiche dei Big Black.
A partire con il singolo Meat Abstract, e dal suo incedere apocalittico,
i loro dischi erano gonfi di emozioni malate.
Sul mini-album Babyteeth (Wiiija, 1991)
quell'ispirazione alimenta il fracasso atroce di Animal
Bones e i vortici funky di Innocent X,
come se i Black Sabbath venissero lanciati a doppia velocita` contro una
parete sonora dei Blue Cheer.
Brani dissennati come Loser Cop ricordano l'hardcore sperimentale
degli ultimi Black Flag.
Aperto da un riff martellante alla Led Zeppelin e condotto lungo un tribalismo
demoniaco mentre la chitarra ripete un'aria fatalista,
Punishment Kiss rimarra` uno dei loro capolavori.
L'insieme e` compatto come un siluro.
Forte di distorsioni vocali al limite del sopportabile, e di un
impeto animalesco appena piu` controllato,
L'EP Pleasure Death (Wiiija, 1992) e` quasi un concept sulla parte
oscura dell'animo umano.
Stilisticamente, il gruppo rimane ai margini della musica rock, arrembando
heavy metal e ballabile industriale in Skinning Pit, ispirandosi
alle scorribande cervellotiche dei Black Flag
(Shitkicker e lo strumentale DLC) e
scimmiottando il Grand Guignol dei Black Sabbath (Fantasy Bag).
A indicare la strada del futuro e` semmai il finale,
Potato Junkies, un forte brano melodico alla Nirvana, con i
famosi versi "James Joyce is fucking my sister".
I due dischi vennero uniti sul CD Caucasian Psychosis (Touch & Go, 1992).
Il loro tema preferito della devianza mentale viene sviluppato a fondo
sull'album Nurse (A&M, 1992).
I testi sembrano ripercorrere l'incubo di una psiche devastata.
La musica, in compenso,
si placa, qualche asprezza armonica viene limata, il veleno punk viene
asciugato.
Nausea assomiglia addirittura agli inni grunge-pop dei Nirvana.
Teethgrinder (un altro dei loro classici) riporta pero` subito ai loro
prediletti climi apocalittici e post-industriali, intrisi di irruenti poliritmi sincopati, di riff monotonamente
brutali, di rombi subsonici del basso e di vocalizzi ridotti a puri sampling. Da li` in poi e` una discesa a
precipizio nell'inferno dei Ministry, toccando il fondo con la locomotiva grindcore e il proclama distorto
di Accelerator. Il tribalismo pellerossa e le grandinate chitarristiche di Neck Freak
lasciano invece una pausa intermittente per il ritornello disperato di Cairns, nel piu` puro stile di Albini.
Il sound e` ancora denso, oscuro, intenso e assordante, anche se piu` meditato,
figlio di Helmet e Jesus Lizard ma con giudizio.
Il disco ha anche aperture atmosferiche, come nel
lungo incubo psichedelico di Gone, fatalisticamente perduto
nelle lande di Nico, o nell'ancor piu` surreale "dub" di Deep Sleep, percorso da brividi di accordi
stonati e di percussioni fuori tempo.
La svolta prosegue con i singoli e gli EP del 1993: il gruppo ha adottato
uno stile piu` professionale, anche se non meno brutale.
levigano ulteriormente il gotico spigoloso degli inizi e scodellano
Screamager (una delle loro vette),
Totally Random Man e Autosurgery, sull'EP
Short Sharp Shock (A&M, 1993),
Turn e Speedball, sull'EP Face The Strange (A&M, 1993),
e il singolo Opal Mantra (1993)
melodie rabbiose alla Nirvana.
Questi brani vengono riassunti negli USA
sull'EP Hats Off To The Insane (A&M, 1993).
I Therapy? erano diventati un incrocio fra Husker Du e Buzzcocks.
Scendendo quella china, Troublegum (A&M, 1994)
approda alle produzioni levigate del punk-pop con
Die Laughing, Nowhere e Hellbelly.
Ancora una volta le buone intenzioni (di fare dell'avant-rock estremista)
finiscono in ambizioni commerciali.
Su Infernal Love (A&M, 1995)
il gruppo ritrova parte della propria dignita` nel
pathos torbido e solenne di A Moment Of Clarity e Bad Mother.
I testi rivangano temi scabrosi e turpi.
Se fosse uscito prima del precedente,
sarebbe stato un tipico lavoro di transizione.
Non mancano smaliziati ammiccamenti punk-pop,
come Stories e Loose, ma sono giustificati
dalle energiche effusioni di Epilepsy e Misery.
Una ballad inscrutabile come Bowels Of Love riesce se non altro a
evocare il fantasma di Nick Cave.
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