- Dalla pagina su Colleen di Piero Scaruffi -
(Testo originale di Piero Scaruffi, editing di Stefano Iardella)


(Tradotto da Francesco Romano Spanò)

La compositrice francese Cecile "Colleen" Schott debuttò con le ninnananne strumentali di Everyone Alive Wants Answers (Leaf, 2003), costruite dalla sua collezione di dischi ma non come gli esuberanti collage di Solex. Il meticoloso assemblaggio che Colleen fa dei campionamenti di questi dischi produce fragili texture di folkronica ambientale imbevute di nostalgia. La gamma degli umori è vasta ed imprevedibile, dalla pastorale Everyone Alive Wants Answers, guidata dallo zither ed infestata dagli uccelli, al funereo adagio veneziano In The Train With No Lights, passando per la cartoonesca Long Live Mice In The Metro. È come essere costantemente cullati in una vecchia fotografia scolorita di bambini che giocano nel cortile della scuola. Ci svegliamo nella colonna sonora di un film degli anni '60 (Ritournelle) e dopo nel sistema uditivo di un robot (One Night and It's Gone); poi andiamo a dormire cullati da musica angelica (I Was Deep in a Dream and I Didn't Know it) e dopo dal carillon delle campane di un municipio (Babies); e poi sogniamo di un paesaggio sonoro cacofonico e dronico con un battito pulsante (A Swimming Pool Down The Railway Track). Alla fine ci svegliamo quando l'orologio a cuckoo suona l'ora (Nice And Simple) e tutto l'universo è cambiato, perché ogni giorno è una magica illusione.


(Tradotto da Antonio Buono)

The Golden Morning Breaks (Leaf, 2005) è stato composto, eseguito e registrato in modo più tradizionale, con strumenti acustici suonati in presa diretta (e suonati tutti da lei). Tuttavia, Colleen è, fondamentalmente ancora impegnata a suonare la sua collezione di dischi. Ed è ancora, fondamentalmente, impegnata a creare la stessa pacata atmosfera di perdita magica, lo stesso tenero languore di nostalgia senza fine. Le lente, sonnolenti melodie evocano una più cupa e antica Penguin Cafè Orchestra. L’attenzione ai timbri e ai ritmi è ancora più evidente rispetto all’album di debutto. Le note a cascata di arpa e le linee scivolose di violoncello di Summer Water e la sonata lievemente squillante di Floating In The Clearest Night sono miracoli di evanescenti composizioni neoclassiche. Le tastiere di The Heart Harmonicon suonano come una cascata di cristalli. L’appena dissonante I'll Read You A Story riesce a consegnare uno dei più commoventi flussi di coscienza. Bubbles Which on the Water Swim si muove in punta di piedi su un tenue strimpellio minimalista.
La dimensione metafisica dell’album non è meno potente e rilevante di quella sonora. The Happy Sea, ancorata a un cupo drone di organo, infonde sensazioni di immenso e infinito. The Golden Morning Breaks è molto più di una vignetta impressionista: è il suono di un’anima viva. E il lattice fluttuante degli undici minuti di Everything Lay Still, raffinato fino a un solo lontano brusio, segna la fine del sogno, il confine con la realtà, il cancello del significato di tutto.


(Tradotto da Francesco Romano Spanò)

Mort Aux Vaches (Staalplaat, 2006) fu registrato nel 2004 con un arsenale di strumenti (violoncello, zither, kalimba, ukulele), ma Colleen non sembra saper bene cosa farci con una simile varietà di timbri.

L'EP Colleen et Les Boites a Musique (2006) contiene delicati collage creati assemblando campionamenti di carillon.

Cecile Schott progredì verso una forma di musica classica adulta con Les Ondes Silencieuses (Leaf, 2007). La sua passione per strumenti medievali e rinascimentali la portò a comporre ed eseguire incantevoli sonate per viola da gamba, spinetta e clarinetto. I pezzi migliori si dividono fra trance solenne (a cominciare da This Place In Time in apertura), acquarelli impressionisti (come Sun Against My Eyes), e pensosa meditazione (Sea Of Tranquillity). La musica qualche volta é troppo criptica ed austera (Les Ondes Silencieuses, Le Bateau) ma sempre ammirabilmente umana.


(Tradotto da Matteo Gentile)

Colleen si trasferì in Spagna e rimase nel silenzio per sei anni. The Weighing of the Heart (Second Language Music, 2013) è stato il suo primo album con liriche. L'orchestrazione comprende viola da gamba, chitarra classica, clarinetto, toy gamelan e pianoforte ed è molto apprezzabile nella deliziosa coda strumentale di Push The Boat Onto The Sand (folk, neoclassica e caraibica allo stesso tempo, come se fosse presa in prestito dalla Penguin Cafe Orchestra), nel contrappunto di clarinetto e viola che apre la strumentale Going Forth By Day (jazz, classica e minimalista, come se Eric Dolphy si unisse a Steve Reich) e nel dialogo tra clarinetto multitraccia e viola in Moonlit Sky.
Il canto, purtroppo, non è un punto a favore.

Captain Of None (Thrill Jockey, 2015) mostra una migliore fusion tra canto e orchestrazione, in particolare il tintinnio simile ad un'arpa nell'eterea I'm Kin, l'isteria tribale nella ansimante This Hammer Breaks e il piccolo caos gamelan nella ninna nanna alla Enya Captain Of None. Altri punti salienti sono la vivace dance Lighthouse, in cui la sua voce sognante senza parole nuota nelle infinite increspature della chitarra folk, e l'insolitamente aggressiva Holding Horses per una melodia di basso dub e ticchettio minimalista. Non meno affascinanti sono le delicate vignette strumentali: la polka per percussioni e viola (impiegata come basso) Soul Alphabet e la melodia su ritmo dub Salina Stars.

La viola da gamba è poi scomparsa in A Flame My Love A Frequency (Thrill Jockey, 2017), che vanta arrangiamenti più densi ed elettronici. Colleen è quasi irriconoscibile nelle canzoni che si rivolgono ad esperimenti avanguardistici: le sue delicate strutture ora sembrano deformate allucinazioni oniriche. Già dall'inizio Separating , di sette minuti, mostra un gusto per la ripetizione propulsiva e minimalista per pianoforte giocattolo e synth, ma presto abbandona la voce e diventa uno strumento per schemi minimalisti, interferenze glitch e balbuzie simil-dub. Alcune delle tracce sono semplici astrazioni, come il leggero tocco della strumentale Another World (il cui pallido motorik potrebbe essere un tributo a Brian Eno o ai Neu!) e la sussurrata litania di Summer Night (Bat Song) , ambientata in uno scenario sonoro scarno e rumoroso. Per la prima volta c'è anche uno sviluppo narrativo drammatico: la canzone A Flame My Love A Frequency si trasforma in un'elegia lenta e malinconica, come un suono di organo che lentamente si trasforma in rombo minaccioso. Più leggere sono la strumentale reggae One Warm Spark e Winter Dawn, per il suo ritmo polka accattivante e l'oscillazione febbrile della fisarmonica, anche se forse solo quest'ultima traccia potrebbe essere considerata una vera chicca.
Colleen si è reinventata come cantautrice elettroacustica.


(Tradotto da Stefano Iardella)

The Tunnel and the Clearing (Thrill Jockey, 2021) è una raccolta di esperimenti disparati che hanno in comune solo l'approccio guidato dagli organi. L'ambient house Standout Revelation è una sonata per riverberi d'organo fluttuanti, completata dall'ipnosi alla Terry Riley di The Tunnel and the Clearing. Gazing at Taurus - Santa Eulalia è un incantesimo/invocazione in stile Enya. Da un lato ci sono concessioni al dancefloor (la strumentale "night-sky rumba" della seconda parte di Gazing at Taurus e soprattutto la distorta techno minimale di Implosion-Explosion), dall'altro lato l'informe astrazione psichedelica di Hidden in the Current.
È una dimostrazione di classe ed eleganza più che un progetto organico.


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