- Dalla pagina su Dead Reptile Shrine di Piero Scaruffi -
(Testo originale di Piero Scaruffi, editing di Stefano Iardella)


(Tradotto da Stefano Iardella)

La one-man band finlandese Dead Reptile Shrine ha debuttato con la cassetta amatoriale Isth Narai Ja (2001 - Antihumanism, 2008), di musica elettronica post-ambient. My Ancient Underworld Throne è un brano di 25 minuti di elettronica fluttuante e canti ultraterreni. The Spirit Catcher (Aaveen Pyydystys Kellarissa), di 30 minuti, crea un ecosistema di suoni cinguettanti, ululanti e pulsanti. Meglio di tutto, Deathstar Antenna è un concerto di dieci minuti di oscuri droni cosmici.

Dopo il triplo disco The Jewel Throne (Brutal Horde, 2002), contenente un totale di 58 composizioni (la maggior parte delle quali molto brevi), e NTK (2002), anch'esso frammentato in molti pezzi, DRS ha sfornato A Journey Through The Darkest Of Forests (2005), un caotico e dissonante miscuglio di folk e metal, con un'attitudine horror-industrial-psichedelica. I pezzi più musicali si appoggiano al black metal ma solo in un ruolo di supporto. Bones in the Dungeon mescola strilli, blastbeat e strumming spericolato. A Cave Full of Corpse Lanterns si abbandona a una frenesia demoniaca. Exekutioner of the Final Solution è una danza macabra coperta da una grossa chitarra distorta che alla fine intona una maestosa melodia. L'apice del pathos è raggiunto con gli stridenti riff doom di Our Feast of Victory. Alcuni di essi richiamano il lontano passato punk. Reversion to An Ancient Form suona come una danza Cramps-iana al rallentatore. Meglio di tutto, Feuer und Stahl suona come un hoedown cow-punk degli anni '80. L'aspetto teatrale del progetto produce il lento e straziante grand guignol di Diabolical Plague e il kammerspiel elettronico psichedelico di The Snakes of the Earth: Part II. Ci sono anche pezzi astratti che non appartengono alla musica rock. Il concept migliore è probabilmente l'elettronica esotica ambient di Above the Ziggurat They Dance. L'album si chiude con il canto corale a cappella di A Beastcults Procession. La qualità della registrazione è ancora amatoriale, ma le idee sono sviluppate come accade in lavori più professionali.

Burning Black Infinity (2008) è un doppio LP.

Jasse Tuukki (Cloama) e Die Blutleuchte hanno pubblicato le collaborazioni Cloama & Blutleuchte (New Old Sentinel, 2005 - Anima Arctica, 2009), From Wasteland Mausoleums (New Old Sentinel, 2007), Convoluted In Peripheral Sacrifice (Freak Animal, 2008).

Cloama (il progetto di Jasse Tuukki) è dedicato a paesaggi sonori psichedelici come Neuroscan Organization (Spatter, 2003), Revisionist Knowledge (Freak Animal, 2005), Cloama (New Old Sentinel, 2005), At The Mountains Of Paranoia (Turgid Animal, 2009).

Il collettivo Die Blutleuchte ha promosso la fusione di musica folk e industriale (del primordiale e del futuristico) su Rus (2002), un concept storico sulla Russia.

Il doppio album dei Dead Reptile Shrine The Sun Of Circles And Wood (Weird Forest, 2011) ha sintetizzato la loro estetica poliedrica. Sono migliori nella modalità sciamanica: Summoner Of Clarity (una voce fuori campo lugubre, interferenze radio, preghiere cantate in tibetano, cuori robotici pulsanti e riff atonali), le strazianti armonie vocali di Nuclear Cult e soprattutto Summer Forest's Magic, un brutto canto a due voci su una chitarra distorta e una batteria spastica, come elevare al quadrato Bird Song degli Holy Modal Rounders. Poi ci sono le vignette senza parole, i teoremi post-rock apocalittici a tinte doom: Walking Under The Winter Sun, costruita attorno a frammenti di un'ouverture sinfonica melodrammatica, The Point, un semplice ronzio elettronico prolungato con piccole esplosioni incorporate, e soprattutto la musica meccanica di Jihad Priestess per selvaggi sibili, ululati e fischi di macchine su batteria free-jazz. Poi c'è il gruppo meno riuscito, ovvero il loro marchio di black metal: Weapon Crucifixion And Drowning, quasi una parodia del genere, Beholding The Necrocult Relic, che almeno vanta linee di basso cavernose, la litania funebre di Blasphemous Coven e persino la melodica Throne Of Stone. Raramente raggiungono uno status più che dilettantesco. L'eccezione degna di nota è Forcefield Across Odensland che unisce una batteria quasi industriale, caotica e orgiastica, e voci distorte e ringhianti come i fan di Ministry che provano nel bagno di una stazione di servizio. Infine, ci sono due canzoni che rivelano radici più tradizionali: il rave-up garage di Possessed By Infinity (nonostante il finale ubriaco) e lo psychobilly Cramps-iano Blood And Iron Eagle. L'eclettico tour de force è certamente imponente, ma, come al solito, troppe canzoni non meritavano di essere incluse. Il riempitivo è riempitivo, non importa quanto siano intelligenti le idee sottostanti.

I Dead Reptile Shrine hanno contribuito con quattro pezzi disorientanti a Winterforest (Bestial Burst, 2011), uno split album dominato dalla lunga title-track della one-mand band di Helsinki dei Goatmoon.


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