Dalla pagina su Ben Frost di Piero Scaruffi
(Translation by/ Tradotto da Alessio)

Australiano di nascita ma di base in Islanda, il compositore elettronico Ben Frost, che aveva già registrato il solo School Of Emotional Engineering(2004) sotto il moniker di School of Emotional Engineering, orchestra le fantasiose scene di Steel Wound (Room40, 2003) attraverso manipolazioni chitarristiche. I 47 minuti della traccia iniziano con un imponente drone che , dopo quattro minuti, si avvia verso vita e voce proprie. Il denso ronzio desolato di questa parte(I Lay My Ear to Furious Latin) è seguito dai dieci minuti di You Me And The End Of Everything, dove i toni di chitarra si rivelano per ciò che sono ,frastornanti e potenti, come in un trip psichedelico. I nove minuti di Steel Wound si muovono su un droning cosmico che da stridente si trasforma lentamente in una sinfonia dalle sfumature assordanti. La chitarra intona un agonizzante requiem in Last Exit To Brooklyn, che suona quasi come il remix ambient di un assolo alla Jimi Hendrix. L'ultimo movimento, And I Watched You Breathe, continua su questa linea con evoluzioni più distorte, lente e deformanti. Questo viaggio finale contrasta nettamente con l'austero e lugubre inizio.

 

Frost si collega all'orrore industrial attraverso dinamiche glitch/post-rock, drones psichedelici e la minimal techno con Theory Of Machines (Bedroom community, 2006), un set di quattro lunghe suites. Col suo ossessivo e implacabile crescendo di drones distorti Theory Of Machines sembra quasi una risposta a Welcome to the Machine dei Pink Floyd. Infine esplode come fosse una supernova, lasciando un’ineffabile scia di pulviscolo stellare, e un crescente,bellicoso processo scricchiolante, quasi a preannunciare una nuova apocalisse. Invece l’album si sposta sulla dance-music androide di Stomp: il suo ritmo è un battito cardiaco irregolare, che irradia vibranti tentacoli, come una ragnatela che intrappola uno sciame d’insetti. Il suo finale è la carica di un meccanismo pronto a distruggersi. We Love You Michael Gira è invece un tributo agli Swans, un pezzo di sofisticata chamber-music: inizialmente è dolente e anemico come ci si aspetta, poi evolve in un incubo industriale anche se accompagnato da un rassicurante e intenso drone malinconico di fondo. Forgetting You Is Like Breathing Water è un altro pezzo di austera chamber-music elettroacustica: i suoi drones fuori tempo che all’inizio hanno una fredda impronta matematica, si fondono lentamente formando una pulsazione melodica che si sposta verso un altro rattristato tema simile ad un adagio. Queste capovolgono l'assunto della ripetizione minimalista.


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