Dalla pagina su Ed Harcourt di Piero Scaruffi
(Translation by/ Tradotto da Paolo Latini)

Ed Harcourt, un pianista di matrice classica, debutta con i sei pezzi dell'EP casalingo Maplewood (Heavenly, 2000), che a malapena tocca la superficie del suo repertorio. L'album Here Be Monsters (Heavenly, 2001) introduce un talento unico, il cui modo di cantare e di arrangiare ricorda gli Sparklehorse che imitano Tom Waits che canta per i Mercury Rev (Birds Fly Backwards, Wind Through The Trees) ma che è anche capace di tirar fuori la sua immaginazione favolistica nella lunga Beneath The Heart Of Darkness

Un Harcourt più sobrio emerge dalle canzoni più calcolate di From Every Sphere (Heavenly, 2003): il barocchismo pastorale di Bleed A River Deep, la fanfara di ottoni di The Bird Will Sings for Us, il madrigale ingentilito di Metaphorically Yours, la ninnananna orecchiabile di All Of Your Days Will Be Blesses, All Of Your Days Will Be Blessed, Sister Renee, Ghostwriter, Watching The Sun Come Up, etc. Sebbene non tocchi l'originalità e la profondità del debutto, il secondo album di Harcourt lo conferma tra i cantautori più promettenti della sua generazione.


Torna alla pagina su Ed Harcourt di Piero Scaruffi