- Dalla pagina sui Killswitch Engage di Piero Scaruffi -
(Testo originale di Piero Scaruffi, editing di Stefano Iardella)
Il gruppo metalcore del Massachusetts dei Killswitch Engage, formato nel 1999 dal chitarrista Joel Stroetzel, dal cantante Jesse Leach, dal bassista Mike D'Antonio (degli Overcast) e dal batterista Adam Dutkiewicz, dopo Killswitch Engage (2001) hanno assunto un secondo chitarrista, Pete Cortese (anche lui ex Overcast), per coniare l'attacco viscerale della doppia chitarra e l'emozionante fascino melodico di Alive or Just Breathing (2002).
In tutto l'album Leach intrattiene con la sua voce schizofrenica che alterna tra ringhio selvaggio e canto pulito, irradiando sempre dolore esistenziale. Se Numbered Days è il metalcore stereotipato standard, Self Revolution stabilisce i punti di forza tecnici della band: un baccanale ritmico (una vetrina della batteria nevrotica di Dutkiewicz) e un caos a doppia chitarra che contrasta ed esalta la convulsa dimensione melodica. Fixation on the Darkness riduce l'idea al minimo: uno strumentale tonante e brutale per supportare un ritornello gonfio. Nascosto da quelle fonti, My Last Serenade è la loro potente ballata antemica, rivaleggiata da Just Barely Breathing, un altro ritornello pronto per l'arena che tuttavia si basa su un'interazione molto più tecnica e deludenti cambiamenti di tempo. Il ritmo marziale di Life to Lifeless trasuda potenza e malinconia allo stesso tempo. Temple From the Within è un genere metalcore più diretto, con la batteria che si avvicina all'orbita blastbeat. The Element of One modera la loro spavalderia pur continuando a usare tutti i loro trucchi.
Dutkiewicz ha sostituito Cortese alle chitarre mentre Justin Foley si è unito alla batteria e Howard Jones ha sostituito Leach alla voce, per The End of Heartache (2004), il loro album rivoluzionario (ovvero best seller di vendite). A causa del suono più fluido, le canzoni perdono gran parte del loro potere abrasivo. Peggio ancora, nonostante tutta l’abilità tecnica e il coraggio vocale, troppe canzoni suonano come la stessa canzone. A Bid Farewell, Take This Oath e la canzone d'autore The End of Heartache (la cui sezione melodica evoca l'enfatico prog-rock degli anni '70) sono power-ballads fatte di travolgenti ondate melodiche abbinate a malvagi riff di chitarra. Un po' di varietà si manifesta nei più veloci e selvaggi When Darkness Falls e Rose of Sharyn (non per questo meno pop). Breathe Life è l'unico momento veramente feroce inert questo caso. Ancora migliore è il demoniaco ed epilettico Wasted Sacrifice. Molte canzoni sono nella migliore delle ipotesi ripetitive e in quella peggiore solo dei riempitivi.
Con questi due album, i Killswitch Engage hanno trovato un equilibrio tra il sound forte e isterico del nu-metal e il suono accattivante e introverso dell'emo-core.
As Daylight Die (2006) mostrava un suono molto più leggero, come esemplificato dalla hit My Curse.
Killswitch Engage (2009) era fondamentalmente una raccolta di riempitivi.
Nel 2012 Jones lascia la band per problemi di salute e Jesse Leach torna al suo posto come cantante.
Disarm The Descent (2013) e Incarnate (2016) confermano che si trattava comunque di una band sopravvalutata.
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