- Dalla pagina sugli Endon di Piero Scaruffi -
(Testo originale di Piero Scaruffi, editing di Stefano Iardella)
Gli Endon,formati dal cantante Taichi Nagura, dal chitarrista Koki Myabe, dal batterista Shin Yokota, e dai “noisemakers” Taro Aiko e Etsuo Nagura, debuttarono come ensemble di “avant-garde-noise” con l’EP di quattro brani Acme Apathy Amok (2011): l’EP inizia con i dieci minuti di Dualduel la quale gioca con campionamenti di grugniti di maiali, per poi rilasciare un devastante bombardamento di distorsioni chitarristiche, seppelliti entrambi da un drumming orgasmico e voci strozzate, il tutto si dissolve in tritatutto ultrasonico; il devastante maelstrom di God of Shopliftting contiene semplicemente di tutto (distorsioni, ula, drumming, electronica) e ciò può rappresentare il loro obbiettivo; The Spasm of Confession va anche oltre mostrando una terrificante carica sismica come se i primi Red Crayola suonassero Metal Machine Music di Lou Reed, ma al doppio della velocità.
Nel 2014 gli Endon ci consegnano MAMA (Daymare, 2014)
un mix violentissimo di punk-rock, grindcore e white noise ben messi mostra con
i sette minuti di Etude For Lynching By Family, in cui tutti i
membri dell’ensemble scatenano, istericamente, i più violenti e grezzi suoni
possibili da ognuno dei loro strumenti, e dalla loro voce.
Le “canzoni”, che sono allo stesso tempo torrenziali e incendiarie
(Parricide Agent Service) e soprattutto il dramma furibondo di Just
Like Everybody, danno la sensazione straniante che durino almeno dieci
minuti, ma in realtà ne durano solo tre di minuti;un eccesso emozionale senza
confine. L’album presenta anche una versione di 15 minuti di Acme Apathy
Amok (che nell’EP precedente era solo di un minuto) che affonda dopo
due minuti in un incubo industrial fatto di sgraziati ed orribili rumore
meccanico che si trasforma in un baccanale extraterrestre, un viaggio
sfiancante verso il centro di una esplosione di una supernova. Se i sette minuti
di WIWTWM sono un po’ troppo confusi anche per i loro standard di
tensione estrema, vi è comunque abbastanza per tormentare anche la più dura
“metal head”.
Gli EPs Bodies (2014) e Bodies II (2014) contengono remixes.
Gli Endon perfezionarono
quel metodo su Through the Mirror (Daymare, 2017),il quale è
caratterizzato da un uso molto articolato del sound/noise, un album che ha la
Potenza delle opera di Wagner senza la magniloquenza e la pomposità.
L’overture strumentale di Nerve Rain dispiega una distorsione
implacabile sopra un tom tom jungle. Your Ghost Is Dead aggiunge una
più dinamica, seppur sempre folle, chitarra che emette una specie di melodia
mentre le urla diventano singhiozzi agonizzanti. Allo stesso modo, una bufera a
la black-metal pervade Postsex. Born in Limbo, possibilmente
il loro zenith brutale, la quale inizia come una sorta di voodoobilly alla
Cramps eccetto per il sound più somigliante ad un mucchio di esseri mangiati
vivi dagli zombie. I dieci minuti di Perversion Til Death iniziano
con un tono claustrofobico più che catastrofico, composto da un ritmo mid-tempo
macabro ed urla da lupo mannaro, il tutto implode come un gigantesco
marchingegno di orologio arrugginito che va fuori tempo, per poi eruttare urla
demoniache e miasmi elettronici. La title-track Through the Mirror è
una mini-suite, con un prologo piuttosto zoppicante per
poi riemergere in grida disperate e, nella seconda parte, correre ad un
vertiginoso galoppo mentre un organo intona una melodia gotica e allo stesso
tempo voci umane inscenano un interludio antemico in mezzo al pandemonio
crescente.
I nove minuti di Torch
Your House iniziano in una sorta di stato di trance/suspense molto
simile ad un raga psichedelico, seguito da un crescendo marziale ed urla
terrorizzate, in un tornado di distorsioni. Questa musica è più che
viscerale, come una bomba atomica è più che una bomba.
Boy Meets Girl (Black
Smoker, 2019) abbassa i toni di quella catena di detonazioni, forse per la
ricerca di un linguaggio più sofisticato del punk-noise( quasi una
contraddizioni in termini).Di qui il ritmo a metà stra tra voodoobilly e dance
music di Love America, poi lo strumentale blues tormentato di Red
Shoes, a cui fanno seguito i dodici minuti di Doubts As a Source,
una recita di sorta espressionista introdotto da una combinazione di pattern
ripetitivi e cacofonia industrial, prima liberato da una voce agonizzante sopra
sinistre linee di basso, e poi sottoposta ad una spaventosa sequenza mutazioni
tra l’horror e il psichedelico.
Boy Meets Girl emana
distorsioni punitive e panzer beat, e le voci stridenti intonano una specie di
ninna nanna demoniaca: la loro idea di motivetto pop.
Il loro violento e
catastrofico marchio di fabbrica emerge in maniera esplicita nei momenti
punk-rock, come Heart Shaped Brain e soprattutto la
vertiginosa Final Acting Out, uno dei loro capolavori.
Etsuo Nagura è scomparso nell'Aprile del 2020, all'età di soli 34 anni.
- Torna alla pagina sugli Endon di Piero Scaruffi -