- Dalla pagina sui Neptunian Maximalism di Piero Scaruffi -
(Testo originale di Piero Scaruffi, editing di Stefano Iardella)
L'ensemble belga Neptunian Maximalism, originariamente fondato dal chitarrista Guillaume Cazalet e dal sassofonista Jean-Jacques Duerinckx, con i batteristi Sebastien Schmit e Pierre Arese, ha riscoperto il legame tra la musica astrale di Sun Ra, il free jazz di John Coltrane e il rock psichedelico.
Il mini-album The Conference Of The Stars (2018) è principalmente dedicato ai 16 minuti di The Conference Of The Stars, un manifesto della loro fusion free-jazz, psych-rock e drone-metal (ahimè indebolita da una recitazione goffa).
Il triplo disco Eons (2020) ha aggiunto Reshma Goolamy (basso), Romain Martini (chitarra), Didie' Nietzsche (elettronica), Joaquin Bermudez (saz elettrico) e Alice Thiel (synth). Questo collettivo ha registrato un album che è davvero una trilogia. La prima parte è dedicata alla Terra e si apre con la gigantesca danza tribale Daiitoku-myoo no Odaiko. Nganga (8:35) evoca una pantomima assurda con il jamming tra Gong, Urban Sax e 100 musicisti di strada.
Lo slancio propulsivo raggiunge il picco con l'inno rituale pagano in crescendo di Ptah Sokar Osiris (9:16), come Crash Worship che duella con Von Lmo. Enuma Elis (7:10) si concentra invece su un'interazione in forma libera e cacofonica. La sezione "Moon" si apre al confine tra tribale e caotico con Zar (7:05) e poi approfondisce le dimensioni indiano-psichedeliche con i tre movimenti da 16 minut di Vajrabhairava. I 12 minuti di Ol Sonuf Vaoresaji sono un'avventura più sottile nella musica da camera dissonante. L'album "Sun" mette alla prova la pazienza dell'ascoltatore con i droni estesi di Eos (18:32), come seamless fossero i SunnO))) persi in un labirinto di specchi; un drone si alza dopo l'altro, come onde di marea, finché un'invocazione sciamanica (al minuto 12) rompe l'equilibrio e porta a una lenta dissolvenza. Il rumore del sitar e una preghiera melismatica alimentano Heliozoapolis (15:24), un altro emettitore di droni cosmici, ma questa volta per lo più droni vocali, mentre gli strumenti guidati dal sitar gareggiano con un baccanale. Khonsou Sokaris (8:36) è l'"om" collettivo finale senza percussioni. Questo album mette in scena una vertiginosa stravaganza astrale che aggiorna Sun Ra, che stava cercando di sfuggire a una possibile apocalisse nucleare, all'era delle molteplici possibili apocalissi.
Il più amatoriale e inconcludente album da 52 minuti Solar Drone Ceremony (2021) è stato registrato dal vivo nel marzo 2020 da Cazalet, Duerinckx, Nietzsch, Goolamy, Bermudez, Martini, Thiel, il nuovo percussionista Lucas Bouchenot e Stefano Fedele.
Set Chaos To The Heart Of The Moon (2022) e Finis Gloriae Mundi (2022) documentano concerti dal vivo.
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