Italian all-instrumental collective Squadra Omega crafted luminous psych-rock jams, starting with
the calm, steady, geometric 20-minute piece of the EP Rennes Le Chateau (2008),
whose solid drumming and cosmic guitars hark back to the age of
Iron Butterfly
and early Pink Floyd
whereas the free-jazz interlude evokes Nucleus
and the final atmospheric twang-tinged exploration sounds inspired by
western movie soundtracks;
and continuing with the 20-minute piece of the
EP Tenebroso (Holidays, 2009), initially a hypnotic jazzy jam a` la
Necks, a viscous fluid that slowly rises
in density and temperature, which then morphs into a sort of gloomy version of
the electrical Miles Davis, and which then
starts swinging like vintage big-band music of the 1940s, and which then
turns into a driving motorik crescendo enhanced with squeaking horns.
The mini-album
Squadra Omega (Holidays, 2010)
contains cute but naive ideas like
the massive minimalist horn fanfare Hemen - Hetan
and Ermete , in which mysterious chamber drones blossom into a slow-rising psychedelic guitar jam.
Its highlight is, however, the 16-minute Murder In The Mountains, another
long-distance journey in psychedelic lands
that roughly follows the outline of Rennes Le Chateau: a dense rocking
section followed by free-form jamming and by an atmospheric cinematic coda
(in this case a sort of zombie fanfare).
The mini-album Le Nozze Chimiche (Macina Dischi, 2011) contains
the eight-minute Avviso Agli Imprudenti, a noisy blues-rock jam at a slow, stoner pace which, unlike past efforts, retains its identity from beginning to ending;
the faux country and western piece Murder In The Country (soon derailed
by wildly dissonant free-jazz horn improvisation);
and the granitic march Utriusque Cosmi II.
Throughout these pieces one can hear echoes of
Soft Machine, Matching Mole, Neu, Can and many other protagonists of the
prog-rock revolution of the 1970s.
The metaphysical double-EP Altri Occhi Ci Guardano (2015) is littered with rhythm-less pieces such as the
horror soundscape of Il Buio Dentro and
a concentrate of electronic suspense like
La Nube di Oort
that are hardly representative of the rest.
Even less emblematic are
the simple guitar watercolors of Hyoscyamus and Le Rovine Circolari, but it all helps disorient the listener.
Rhythms are as elusive and misleading as it gets.
The robotic Caribbean ballet Sospesi nell'Oblio is lifted by a psychedelic guitar solo that evokes the Doors' organ solo in Light My Fire but that turns instead into a comic flamenco whirlwind.
The noir-boogie beat that opens the 13-minute Il Labirinto is hijacked by
tropical snake-like saxophone phrasing and ends up into a hysterical version of a Jon Hassell-ian "forth-world" swamp.
Hypnosis wraps up Sepolto Dalle Sabbie Del Tempo, four minutes of a flickering and fibrillating polyrhythm.
The meaning gets more obscure and ominous as the longer compositions unwind:
the 12-minute fantasia Il Grande Idolo begins with chaotic free-jazz noise but then shifts into minimalist repetition and this grows into a grotesque, demonic dance; and finally the synth intones a folkish singalong.
Funk-jazz syncopation propels the laid-back 12-minute shuffle Altri Occhi Ci Guardano, and for a few minutes we are allowed to suspect that there was nothing more than lightweight entertainment behind their mysterious structures, but then a blend of stoned guitar wails, wasp-like saxophone squeals and bass synth drones disrupts the party and we're left, yet again, in musical no man's land.
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(Translation by/ Tradotto da Gianfranco Federico)
Il collettivo
italiano strumentale Squadra Omega fu artefice di luminose jam di psych-rock, a
partire dalla calma, statica, geometrica pièce di 20 minuti dell'EP Rennes Le
Chateau (2008), il cui drumming solido e le chitarre cosmiche riportavano
indietro all'era degli Iron Butterfly e dei primi Pink Floyd, l'intermezzo
free-jazz evocava i Nucleus e l'atmosferica esplorazione finale, tinta di twang
chitarristici, suonava come ispirata dai film western; proseguirono con il
brano di 20 minuti dell'EP Tenebroso (Holidays, 2009), che inizia come una jam
di jazz ipnotico a' la Necks, un fluido viscoso che lentamente aumenta di
densità e temperatura, che muta in una sorta di versione cupa del Miles Davis
elettrico e che poi inizia a swingare come una musica da big-band degli Anni
Quaranta, per poi trasformarsi un crescendo motorik alimentato da cigolii di
tromba.
Il mini-album Squadra
Omega (Holidays, 2010) contiene idee ottime ma ingenue, come la massiccia
fanfara minimalista per corno Hemen - Hetan e Ermete, in cui misteriosi droni
da camera sfociano in una jam per chitarra psichedelica in lenta crescita. Ad
ogni modo il picco è Murder In The Mountains, di 16 minuti, un altro lungo
viaggio nelle lande psichedeliche sulla falsariga di Rennes Le Chateu: una
densa sezione rock seguita da un jamming free form e da una coda atmosferica da
colonna sonora cinematografica (in questo caso una sorta di fanfara per zombi).
Il mini-album Le
Nozze Chimiche (Macina Dischi, 2011) contiene gli otto minuti di Avviso Agli
Imprudenti, una jam di blues-rock rumoroso ad un lento ritmo stoner che, a
differenza del passato, mantiene la sua identità dall'inizio alla fine; la
finta pièce country & western Murder In The Country (deragliata da una
dissonante improvvisazione di tromba free-jazz); e la marcia granitica
Utriusque Cosmi II.
Attraverso questi
brani si possono sentire eco di Soft Machine, Matching Mole, Neu, Can e molti
altri protagonisti della rivoluzione prog-rock degli Anni Settanta.
Il doppio EP
metafisico Altri Occhi Ci Guardano (2015) è disseminato di brani senza ritmo,
come il paesaggio horror Il Buio Dentro, e il concentrato di suspence
elettronica La Nube di Oort, che sono
difficilmente rappresentative del resto. Ancora meno emblematici sono i
semplici acquerelli di chitarra Hyoscyamus e Le Rovine Circolari, ma il tutto
aiuta soltanto a disorientare l'ascoltatore. I ritmi sono molto sfuggenti e
fuorvianti. Il balletto robotico e caraibico Sospesi nell'Oblio è sollevato da
un assolo di chitarra che evoca quello di organo in Light My Fire dei Doors, ma
che invece si trasforma in un comico mulinello di flamenco. Il battito
noir-boogie che apre i 13 minuti di Il Labirinto viene dirottato da un phrasing
di sassofono-serpente tropicale e termina nella versione isterica di uno swamp da
“quarto mondo” à la Jon Hassell. L'ipnosi avvolge Sepolto Dalle Sabbie Del
Tempo, quattro minuti di un poliritmo tremolante e fibrillante. Il senso del
tutto diviene più oscuro e minaccioso man mano che si sviluppano le
composizioni più lunghe: la fantasia di 12 minuti Il Grande Idolo inizia con
del caotico rumore free-jazz, per poi spostarsi verso una ripetizione
minimalista e crescere in una grottesca danza di demoni; infine il synth intona
una filastrocca popolare. Un funk-jazz sincopato propelle lo shuffle di 12
minuti Altri Occhi Ci Guardano, e per qualche minuto siamo spinti a sospettare
che non vi sia altro che divertimento leggero dietro queste misteriose
strutture, ma poi una miscela di lamenti di chitarra stonata, vampate di un
sassofono che suona come ronzio di vespa e droni di bass synth distrugge la
festa e finiamo abbandonati, ancora una volta, in una "terra di
nessuno" musicale.
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