- Dalla pagina sugli Uniform di Piero Scaruffi -
(Testo originale di Piero Scaruffi, editing di Stefano Iardella)


(Tradotto da Stefano Iardella)

Il duo newyorkese degli Uniform, formato nel 2013 dal produttore e chitarrista Ben Greenberg e dal cantante e tastierista Michael Berdan, ha debuttato con il singolo Our Blood/ Of Sound Mind And Body (Beggars Tomb, 2014) e con l'EP di tre brani Ghosthouse (Sacred Bones, 2016).

Il loro stato d'animo oscuro, sinistro e minaccioso ha riempito le elegie di Perfect World (Alter, 2015). Perfect World fonde beat techno industriale alla Ministry e magniloquenti riff doom-rock alla King Crimson e voci beffarde alla Black Sabbath. Ritmi più complessi accompagnano la distorsione iperpsichedelica della chitarra di Indifference. Footnote scatena un voodoobilly che si trasforma in un frenetico boogie da trapano elettrico. Il riff di chitarra è più mobile in Buyers Remorse, un altro voodoobilly à la Cramps ma gridato da profondità infernali (con un finale di tre minuti di parole vomitate e distorsione in forma libera). Gli otto minuti di Lost Causes sono rallentati fino a raggiungere un ritmo quasi assonnato per una forma più sottile (e psichelica) di psicodramma.

Wake in Fright (Sacred Bones, 2017) è avvolto in un rumore più intenso, anche se un po' meno oscuro. Avendo in gran parte eliminato i ritmi veloci techno/rockabilly, ora Tabloidsuona come una pallida imitazione del brutale e viscerale noise-rock degli Swans e degli Led Zeppelin (How Many More Times), non possono competere con le locomotive demoniache dell'album precedente. La più elettronica e ballabile The Lost si rifà all'ibrido dance-punk britannico degli anni '80. Lo slancio hardcore punk-rock di The Light At The End (Cause) si dissipa rapidamente, lasciando dietro di sé solo una terra desolata di rumore elettronico. L'implacabile attacco thrash-metal di The Killing Of America e Bootlicker (che in pratica sono un'unica canzone di dieci minuti) è la cosa più vicina a Perfect World , ma questa volta la ripetizione infantile suona... ripetitiva e infantile. Tuttavia, Tabloid e Habit sono finiti nella colonna sonora di Twin Peaks - The Return di David Lynch.

The Long Walk (Sacred Bones, 2018), con un terzo membro, il batterista Greg Fox, è stato un miscuglio. Da un lato, include The Walk, che ritorna al voodoobilly industriale di Perfect World con voci che ora evocano David Thomas dei Pere Ubu, e Found, il cui fervore sovrumano lo fa sembrare un disco difettoso, con la chitarra mostruosa sommariamente sbranata su ritmi maniacali.
D'altra parte, contiene troppi riempitivi, e il botto indiscriminato di Alone In The Dark e Headless Eyes è pura autoindulgenza. Un velo di distorsione di chitarra seppellisce il ritmo più lento del panzer-doom di Anointing Of The Sick, forse l'effetto più sinistro dell'album, ma è troppo poco e troppo tardi.

Mental Wounds Not Healing (2018) è stata una collaborazione mediocre tra gli Uniform e un'altra band avant-metal, i The Body.


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