- Dalla pagina su The Weeknd di Piero Scaruffi -
(Testo originale di Piero Scaruffi, editing di Stefano Iardella)


(Tradotto da Damiano Langone e Stefano Iardella)

The Weeknd, il progetto del cantante canadese Abel Tesfaye, irrompe sulla scena del soul modernista con una trilogia di mixtape prodotta da Doc McKinney e Illangelo.
Le nove ballate di House Of Balloons (2011), con l'eccezione della movimentata title-track (peraltro il pezzo migliore), risultano più convincenti quando il paesaggio sonoro sovverte l'elemento strettamente narrativo (come nei sette minuti di The Party & The After Party), ma anche quando i suoni creano tessiture contraddittorie (What You Need) e quando gli arrangiamenti hanno la meglio sul falsetto tremolante (The Morning). Le musiche, accompagnate alle storie di sesso e droga (in particolare Wicked Games), trasmettono con grande efficacia un forte senso di solitudine.

Il senso di solitudine regna sovrano anche nelle gemme psicologiche di Thursday (2011): Thursday, The Zone e Rolling Stone. Purtroppo, però, la frequenza di ritornelli convincenti dominuisce in maniera drammatica rispetto al primo mixtape.

Echoes Of Silence (2011) indulge alla depravazione più compiaciuta (Initiation, XO / The Host): quando una popstar finisce a corto di idee, tutto quello che le rimane da fare per attirare l'attenzione è provocare insultando l'intelligenza delle persone. Comunque, le scarne Montreal, Echoes Of Silence, Same Old Song e Next sono in grado di replicare il senso di fallimento presente nei primi mixtape. Il sesso non è mai stato messo in musica in modo tanto macabro e disperato. Il produttore Clams Casino si occupa di produrre il brano più musicale, The Fall.

Con Trilogy (2012) vengono raccolti i tre mixtape precedenti.

Le produzioni dei brani, molto ingegnose nei mixtape, vengono notevolmente semplificate nel primo album, Kiss Land (2013), prodotto da Daniel "DannyBoyStyles" Schofield, ma nelle cose più riuscite (Professional, Kiss Land, The Town) è ancora possibile rintracciare gli elementi principali dello stile tipico di The Weeknd: canto pieno di sofferenza, testi oscuri su temi scabrosi, inquietanti paesaggi sonori, elettronica malinconica e ritmi potenti. Il suo mentore Drake fa un'apparizione giusto in tempo per rovinare Live For.

Beauty Behind The Madness (2015) segna il passaggio al pop più commerciale e si presenta con lo stile e le sonorità anni '80 delle canzoni romantiche alla Phil Collins. La maggior parte dell'album è spazzatura e risultano tollerabili soltanto Can't Feel My Face (prodotta da Max Martin), The Hills (un'altra collaborazione con Illangelo) e Tell Your Friends (scritta insieme a Che Pope e Kanye West).

Michael Jackson è l'alto riferimento a cui dovrebbero tendere le scialbe canzoni dell'album Starboy (2016), ma il risultato è mediocre e alla fine si possono salvare soltanto l'omonima Starboy e I Feel It Coming.

I sei brani dell'EP My Dear Melancholy (2018) fanno segnare un fugace ritorno allo stile scuro e mentale degli esordi.

Le sue ballad disperate si incrociano, su After Hours (2020), con i suoni curati da produttori di successo come Metro Boomin e Max Martin, e ciò se non altro ha il merito di riconsegnare alla ricerca musicale di The Weeknd un minimo di prospettiva estetica. Il superficiale synth-pop di In Your Eyes e di Blinding Lights (la brutta copia di Take On Me degli A-Ha) viene compensato da brani più ombrosi e dilatati, come After Hours e Escape From LA, e da tracce più sofisticate come Scared To Live e Save Your Tears (un'altra creazione di Max Martin, il più grande successo del 2021).


(Tradotto da Stefano Iardella)

Dawn FM (2022), prodotto da Max Martin e Oneohtrix Point Never, è stato il suo album di "disco revival", ricco di arrangiamenti elettronici. Era anche un concept album con gli stupidi commenti radiofonici di Jim Carrey intervallati in tutto l'album. (Un concetto divertente: il purgatorio è un ingorgo e mentre aspetti ascolti una stazione radio gestita dal comico Jim Carrey). Abel Tesfaye arriva al revival degli anni '80 circa dieci anni dopo, dopo che tutti gli altri hanno già scimmiottato le star del synth-pop, ma si avventura anche un po' più lontano nel tempo, fino all'era della disco-music. E così i Depeche Mode ispirano Gasoline, i Pet Shop Boys avrebbero potuto realizzare How Do I Make You Love Me? (come lato B, nella migliore delle ipotesi), e l'orecchiabile singhiozzo Less Than Zero (il migliore del gruppo) suona come una cover del suo Save Your Tears eseguita da Orchestral Manoeuvres in the Dark. La hit Take My Breath rimanda più indietro nel tempo, alle locomotive disco di Giorgio Moroder, mentre il funk elettronico di Sacrifice violenta una band più recente, i Daft Punk. Le sue ballate soul più congeniali sono poche e per lo più riempitive, non importa quanto sia elaborato l'arrangiamento elettronico (Every Angel Is Terrifying, Is There Someone Else?, Out of Time) con l'eccezione di Best Friends, la migliore architettura intima.

Nel 2023 una canzone intitolata Heart on My Sleeve, attribuita a Drake e ai The Weeknd, è diventata virale sui servizi di streaming; ma era stata generata con l'utilizzato di un software; non una prova dell'intelligenza (artificiale) dei calcolatori quanto, piuttosto, di quanto fosse facile creare canzoni come quelle di Drake e dei The Weeknd.


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