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Frank Norris (USA, 1870)
"Vandover" (1894) "Mc Teague" (1899) + Il suo migliore amico è Marcus Schouler, un damerino che tutti considerano fidanzato alla cugina Trina Sieppe, figlia di genitori tedeschi. Il quartiere è piccolo, e tutti conoscono tutti: tutti sanno dell’amore senile fra due vecchietti, Grannis e Miss Baker, che non si parlano mai, ma ascoltano i movimenti l’uno dell’altro attraverso la parete che separa i loro appartamenti; tutti sanno della mezza follia di Maria Malpaca, la donna delle pulizie, che continua a raccontare la favola di certi piatti d’oro; tutti sanno che l’unico a crederle e` Zerkov, il vecchio usuraio ebreo. MArcus affida la cugina alle cure di Mac. All'inizio Mac e` imbarazzato di trovarsi solo con una donna, ma presto ci fa il callo, e anzi lei diventa una simpatica compagnia. Un giorno, pero`, i sensi lo turbano: mentre è anestetizzata sotto i suoi ferri, Mac non resiste al desiderio di baciarla. Mac e` innamorato e l’amico (al quale, per la verità, non importava molto) si fa generosamente da parte. Trina è dubbiosa, incerta, spaventata, ma, alla fine, ricambia le sue attenzioni. Quando ormai sono fidanzati, Trina vince alla lotteria un’ingente somma (5000 dollari): è ricca, si può sposare e condurre un’esistenza agiata; Marcus si sente, però, derubato non della sua donna, ma di quei soldi, che adesso andranno a Mac, e da quel momento comincia a maltrattarlo, senza che Mac riesca a capire perché (ubriaco al saloon, gli tira persino un coltello che lo manca di poco). Trina e Mac si sposano, la famiglia di Trina trasloca al Sud, e tutto sembra procedere per il meglio. Anche Zerkov sposa Maria per poter ascoltare tutti i giorni la storia del servizio d’oro. I rapporti fra Mac e Marcus continuano, però, a deteriorarsi, finché i due vengono alle mani. Marcus se ne va dal quartiere, ma prima di scomparire informa le autorità che Mac non ha il diploma di dentista: a Mac viene subito intimato di chiudere bottega. Nel frattempo l’avarizia, da sempre proverbiale, di Trina diventa una malattia: non solo rifiuta d’usare i 5000 dollari, ma nasconde tutti i soldi che il marito guadagna. Non aiuta neppure i genitori, che si trovano in difficoltà. Non appena Mac perde il lavoro, Trina decide di tirare ulteriormente i cordoni della borsa, traslocare in un appartamento più umile, eliminare le spese superflue (che già non esistevano), arrivando a negare al marito i soldi per il tram e costringendolo a camminare dieci chilometri sotto la pioggia. Un giorno Trina scopre Maria sgozzata, e Zerkov viene trovato suicida in un fiume; Maria aveva perso la memoria, o era rinsavita: sta di fatto che negava l’esistenza dei piatti d’oro. Trina ha un’idea: quella di traslocare subito nel loro alloggio, ancora più economico. Ma Mac non ne può più della sua avarizia: scopre dove tiene i soldi che lui ha guadagnato e scappa con tutto il malloppo; Trina deve, per giunta, farsi amputare due dita che Mac le aveva morso durante la loro lite. A poco a poco, a causa della sua avarizia, il buono ed onesto Mac era diventato una belva. Trina si mette a lavorare, ma non resiste alla mancanza dei soldi e, alla fine, decide di ritirare i 5000 dollari; è ormai completamente accecata dal denaro: non lo spende, ma l’adora. Mac viene a sapere che ha ritirato il bottino, e va a chiederle qualche spicciolo (è ridotto a fare il barbone). Trina rifiuta di dargli anche un solo penny. Impazzito, Mac le tende un agguato e l’uccide a pugni. Mac lascia la città e inizia una lunga fuga. Trova un partner e insieme scovano l'oro nella Death Valley: sono ricchi. Il suo istinto gli dice che lo stanno inseguendo, e lo spinge a guardarsi le spalle in continuazione. Rinuncia persino alla miniera, perché non riesce più a dormire la notte. S'avventura nel deserto della Death Valley, sempre portandosi dietro il suo bottino, che, ironia della sorte, vale molto meno della miniera. Un giorno il suo intuito si rivela giusto: un uomo l'ha inseguito per tutto il tempo e braccato fin nel deserto, e ora l'ha trovato: è proprio Marcus, la sua nemesi, che vuole i 5000 dollari. Il mulo, su cui Mac li ha lasciati, fa le bizze e scappa. Il mulo porta anche l'unica borraccia d'acqua: lo raggiungono e uccidono, recuperano i soldi ma perdono l'acqua. Rimangono nel deserto, soli, senz'acqua, destinati a morire insieme: eppure s'accapigliano ancora per i soldi. Mac uccide Marcus, ma, prima di morire, quest'ultimo riesce ad ammanettare Mac alla sua mano. Mac rimane solo nel deserto, senz’acqua, ammanettato ad un cadavere e con i 5000 dollari. Norris si ispirò ai grandi romanzieri dell'ottocento: Dickens per la persecuzione del buono da parte dei malvagi, Balzac per la descrizione fisica e morale dei personaggi, Zola per il crudo verismo delle scene, Dostoevskij per il complesso groviglio di psicologie. Quello dei tre che sembrerebbe all'inizio il più innocente, è alla fine colpevole addirittura di due omicidi; è questa la visione antieroica di Norris. Norris mette in scena un inferno di vite piccole e meschine che tentano spasmodicamente di annientarsi l'un l'altra; sono tre urli di ferocia, dovuti uno all'amore, uno al denaro e uno all'invidia; tre forme dell'avidità, della brama di possedere (la donna, o il denaro, o entrambe). Il romanzo diventa così la storia di tre decadenze morali: quella della giovane di buona famiglia ridotta dall'avarizia a un'ignobile megera, quella dell'amico bonario che l'invidia spinge a diventare persecutore, quella dell'onesto giovanotto di provincia che non riesce a realizzare i suoi ideali di lavoro e di famiglia e scende rapidamente i gradini della scala sociale fino al vagabondaggio e all'omicidio. Tutti e tre muoiono: il romanzo ha seguito tre vite comuni, dalla nascita alla morte. Tutti gli uomini vivono così. Una perfetta simmetria attorno al protagonista presiede allo svolgimento delle sue disavventure, dando la sensazione che il destino sia una macchina matematicamente programmata per il male. Il denaro domina dall'alto questa tragedia comune, e pare lo stimolo primordiale di tutte le azioni umane; e la violenta requisitoria contro la società capitalista procede di pari passo con quella diretta contro l'ipocrisia borghese; Stroheim denuncia a più riprese la falsità del mito della famiglia, sia quando ironizza sui tedeschi sia quando fotografa l'odio fra marito e moglie. Il suo sentimento di ostilità verso la famiglia e verso la società da traumi della sua infanzia e della sua giovinezza (l'insofferenza che lo spinge a emigrare poco più che ventenne, le umiliazioni patite durante i primi anni americani). Il romanzo è un tentativo titanico di raccogliere la totalità dell'esperienza, un enciclopedico saggio sull'avidità. Motivi sociologici (il deterioramento di un bravo minatore a contatto della città) e psicoanalitici (gli incubi della moglie, l'unico lungo incubo iniziato quando la cameriera le ha sussurrato "Vuole un biglietto della lotteria?") si accumulano sui temi politici di Norris. La morale finale è agghiacciante: i due rivali sono mostri preistorici che lottano in un mondo allo stato brado e sono destinati ad autoestinguersi (il paragone può essere esteso anche alla donna, e al limite alla società intera). "The Octopus" (1901) +
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