Trans Am

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Trans Am, 7/10 (EP)
Surrender To The Night, 6/10
The Surveillance, 7/10
Future World, 6/10
Golden: Golden, 6.5/10
Golden: Super Golden, 6/10
You Can Always Get What You Want, 6/10
Golden: Golden Summer, 6/10
Golden: Apollo Stars (2002), 4/10
Red Line , 6.5/10
TA , 5/10
Liberation (2004) , 4.5/10
Sex Change (2007), 6/10
Thing (2010), 4.5/10
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The most obvious link between post-rock of the 1990s and progressive-rock and German avant-rock of the 1970s was a band from Maryland, Trans Am, a trio led by guitarist/keyboardist Philip Manley. The keyboards-driven instrumental rock of The Surveillance (1998) were unique in that they exhuded the rhythmic exuberance of dance music. The group moved towards a less distinctive but more accessible prog-pop sound that culminated with Red Line (2000), under a broad range of influences, from Devo's futuristic rock'n'roll to Frank Zappa's noise-jazz bacchanals.
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I Trans AM di Philip Manley (chitarra e tastiere), residenti a due passi da Washington, fanno parte della corrente (Magnog, Jessamine, etc) del nuovo rock strumentale basato sulle tastiere.

Il loro mini-album d'esordio (Thrill Jockey, 1995) fa ampio riferimento a progressive-rock e kraut-rock in piece come Ballbados (evoluzioni della chitarra attorno a un riff sardonico di basso) e Orlando (sonorita` spasmodiche al confine fra hard-rock e jazz-rock), anche se emergono tentazioni verso il techno-pop come Firepoker (sesta traccia, non quinta come indicato sulla copertina). Gli esperimenti (Trans AM fra minimalismo, heavy metal e Sonic Youth) culminano nei nove minuti di Amerikan Kooter, con le danze stridule dell'organo e le convulsioni spigolose della sezione ritmica.

Il gruppo esegue poi una conversione al ballabile con l'EP Illegal Ass (Happy Go Lucky, 1996), con la title-track e Koln.

Surrender To The Night (Thrill Jockey, 1997) e` un lavoro di transizione che serve piu` che altro a mettere a punto i sincronismi. Questa volta a prendere il sopravvento e` l'indole teutonica, ovvero un sound tetro e massiccio che si sviluppa per iperboli ritmiche. Anche il senso di incompiuto e` teutonico: Motr e Rough Justice, jam assordanti di rock chitarristico al limite dell'heavy-metal, castrano i propri temi, accontentandosi di creare tensione e suspence e divertendosi a confondere l'ascoltatore con stravaganze cacofoniche (come il forte disturbo della seconda).
La coesione fra i musicisti e` miracolosa. Le parti strumentali si compenetrano come gli ingranaggi di una macchina, anche quando sono apparentemente incoerenti. E` spettacolare il modo in cui Love Commander, su una base che e` fondamentalmente dub, sovrappone un frenetico assolo di batteria e liquide improvvisazioni d'organo alla Soft Machine. Illegalize It e Tough Love riprendono il loro dotto studio sul ballabile, la prima con un sofisticato jazz-rock, la seconda con un pastiche poliritmico nella tradizione di Neu e Kraftwerk. Cologne e` un rifacimento di Koln. Cio` che manca a questa musica e` uno scopo. Manca un finale, un messaggio, un traguardo. Anche Surrender To The Night, che decolla in un magma di rumori elettronici e percussivi, non sa finire.

The Surveillance (Thrill Jockey, 1998), secondo album della formazione di Philip Manley, prosegue il discorso (puramente strumentale e altamente sperimentale) del precedente senza titubanze di sorta, semmai con un'austerita` degna della musica da camera d'avanguardia. Nella sostanza Manley si propone di fungere da ponte fra il progressive-rock degli anni '70 e la musica da ballo elettronica degli anni '90. In tal modo ritrova le fila di cento discorsi abbozzati nella storia del rock da gruppi che si spingevano oltre il formato della canzone, Bitch Magnet e Can, Neu e King Crimson, Glenn Branca e Steve Albini. O, per citare i contemporanei, Run On e Ui.
Buona parte dei brani vive di un'esuberanza turbolenta, in gran parte dovuta agli uragani ritmici di Sebastian Thomson (batteria) e di Nathan Means (basso). Il sibilo lancinante di Armed Response cede il posto a un riff spasmodico di progressive-rock e esplode in un'accelerazione epilettica. In Campaign le schitarrate folli della chitarra e le sincopi torrenziali della batteria sfociano in schemi iterativi che ricordano il modo in cui i Polyrock usavano il minimalismo nei primi anni Ottanta. Apice violento ed emotivo dell'opera e` Extreme Measures, una sorta di blues-rock pachidermico nella tradizione di Blue Cheer e Hawkwind.
Meta` dell'album appartiene alla storia della musica d'avanguardia: Prowler 97 vive soltanto di uno stridulo battito di rhythm-box e di un sintetizzatore ubriaco; Access Control campiona un segnale telefonico e altri rumori a mo' di rhythm-box; e l'intermezzo comico di Home Security libra sfarfallii del sintetizzatore su una marcetta grottesca. Proprio nei pezzi piu` brevi si avverte piu` forte l'influenza dei Neu.

Lo stile cambia di nuovo per Future World (Thrill Jockey, 1999). Gli elementi piu` in vista sono il canto, benche' sempre "trattato" elettronicamente, i motivetti delle tastiere elettroniche (mai cosi` orecchiabili), e le cadenze della sezione ritmica (mai cosi` semplici0.
Il disco si apre con un assolo schizoide di chitarra, 1999, che ricorda le improvvisazioni caotiche che aprivano i concerti di Von Lmo. Television Eyes incalza con una progressione ritmica nel loro miglior stile "teutone", ma la sua divina geometria e` dissacrata da due temi: una melodia stridula del canto e una melodia ariosa di organo. La carica ritmica e` ancor piu` possente in Future World, e la filastrocca (sempre deformata nel registro dei robot) e` ancor piu` immediata. I Trans Am potrebbero proporsi come un incrocio fra i Devo e i Neu.
La maggior coesione giova ai brani strumentali soltanto quando si spalancano le fauci di City In Flames, giu` per la china del grindcore e dei Chrome, ma in generale questo e` un disco di "canzonette" futuriste. Anche la suite conclusiva, Sad And Young, sa piu` di Roxy Music (decadenza mitteleuropea) che di Can.
C'e` anche posto per una novelty strumentale degna di Frank Zappa, Cocaine Computer, un funk da discoteca imbastito sui versi delle macchine elettroniche, e per il synth-pop atmosferico di Runners Standing Still, una ballad che sarebbe piu` appropriata per un disco degli Spandau Ballett.
Disco molto meno sperimentale dei precedenti, piu` ordinato e accessibile, piu` serio e meno comico, disco cantato, invece che soltanto suonato, disco di (brevi) canzoni, invece che di (lunghe) piece, Future World cambia forse direzione a una delle carriere piu` coraggiose dell'epoca.

Who Do We Think You Are (Spunk, 1999) is a mini-album that sounds like a less serious affair that pokes fun at their own innovations and at their idols.

Trans AM's Philip Manley is also the mind behind the instrumental project Golden, which developed slowly since 1993 over the course of three singles (Golden Chet's Jalopy, Victory Is Ours). With a little help from his friends Six Finger Satellite , Golden (Slowdime, 1998) is surprisingly a rock record, which tones down Trans AM's experiments. One can still hear Can in the convoluted geometry of the songs, but the focus is on Manley's own record collection and in particular hard-rocking bands of the 1970s such as Black Sabbath and ZZ Top (Good Hope). As it spirals down Manley's memory lane, the album sounds closer and closer to Sonny Sharrock's hard-jazz.

Baja Grip is the highlight of Super Golden Original Movement (Slowdime, 1999), an album which leaves largely behind Manley's obsessions with hard-rock and tackles progressive-rock, ambient house and world-music.

Golden's third album, the concept Golden Summer (Slowdime, 2000), is even more surprising, as it delves into southern boogie and hard rock but with an ever increasing obsession for progressive-rock and art-rock attitudes. The rhythm section of drummer Jon Theodore and bassist Ian Eagleson frames with gusto the dual guitar haze. When the guitars sprint at raga speed, the quartet recalls the wild jamming of the Mahavishnu Orchestra. But Golden's fourth album, Apollo Stars (National, 2002), is mere imitation where the previous albums where revisitation of 1970s sounds.

(Translation by/ Tradotto da Lenny Scano)

Philip Manley e` anche il cervello dietro il progetto strumentale dei Golden, che si e` sviluppato lentamente dal 1993 nel corso di tre singoli (Golden Chet's Jalopy, Victory Is Ours). Con l'aiuto degli amici Six Finger Satellite, Golden (Slowdime, 1998) e`, a sorpresa, un album di musica rock, che ridimensiona gli esperimenti dei Trans AM. Si sentono ancora i Can nelle convolute geometrie di tante canzoni, ma l'attenzione e` ora sulla collezione di dischi di Manley, e in particolare sui complessi di rock "duro" degli anni '70, come Black Sabbath e ZZ Top (Good Hope). Man mano che il disco procede nel vicolo di ricordi di Manley, il sound si avvicina all'"hard-jazz" di Sonny Sharrock.

Baja Grip e` il clou di Super Golden Original Movement (Slowdime, 1999), un album che si lascia in gran parte alle spalle l'ossessione di Manley per l'hard-rock e prende di mira progressive-rock, ambient house e world-music.

You Can Always Get What You Want (Thrill Jockey, 2000), a collection of EPs and rarities, works as an excellent anthology of Trans Am's career. It shows how their music is rooted in progressive and German rock of the 1970s (Soft Machine's percolating and dissonant jazz scores highlight American Kooter, Neu's madly percussive music propels Simulacrum, both 1993 tracks) and it displays the band's erudite take on music making, a praxis that waives any pretension of entertainment in favor of a careful dissection of constituent elements.
Illegal Ass and Koln previously appeared on a 1996 EP, one of their stronger moments. Illegal Ass is possibly their most subtle essay on rhtyhm. Koln is a tone poem that mixes eastern motives, metallic industrial rhythm, weird noises, gothic organ drones.
Another rarity, the single Strong Sensations, betrays the leader's obsession for hard rock.
Included are also three tracks from Surrender To The Night (Thrill Jockey, 1997).
While not as compelling as their major works, this album is a good introduction to the ensemble's compositional technique.
(Translation by/ Tradotto da Walter Consonni) You Can Always Get What You Want (Thrill Jockey, 2000), una raccolta di EP e rarità, funge da eccellente antologia della carriera artistica dei Trans Am. Il disco mostra come la loro musica sia radicata nel progressive e nel rock tedesco degli anni Settanta (il jazz penetrante e dissonante dei Soft Machine caraterizza il momento saliente American Kooter, la musica furiosamente percussiva dei Neu sospinge Simulacrum, entrambi brani del 1993) e mostra l'approccio erudito della band alla creazione della musica, una metodica che rinuncia ad ogni pretesa di intrattenimento a favore di un'accurata dissezione degli elementi costituenti la musica stessa.
Illegal Ass e Koln precedentemente apparsi su un EP del 1996, rappresentano uno dei loro momenti più efficaci. Illegal Ass è forse il loro più arguto esperimento sul ritmo. Koln è una composizione variegata che mischia motivi orientali, ritmo metallico industriale, rumori misteriosi e monotoni suoni di organo gotico.
Un'altra rarità, il singolo Strong Sensations, tradisce l'ossessione del leader per l'hard rock.
Sono inclusi anche tre brani da Surrender To The Night (Thrill Jockey, 1997).
Quantunque non irresistibile come le opere maggiori dei Trans Am, questo album rappresenta una buona introduzione alla tecnica compositiva dell'ensemble.
On Red Line (Thrill Jockey, 2000) 21 tracks (71 minutes) of Trans Am's futuristic rock and roll are enough to betray their true inspirations: Suicide (the panzer-grade exorcism of I'm Coming Down) and Devo (I Want It All, with filtered, robotic vocals and symphonic electronics). Slow Response (massive beat, eerie choir, Led-Zeppelian guitar riff) and Shady Groove (tribal beat, electronica, sax solo) are a skewed version of new wave, deformed by the lens of conceptual art.
Actually, the instrumental, noise-jazz bacchanal of Village In Bubbles is reminiscent of Weasels-era Zappa, and the orchestral nonsense of Don't Bundle Me is reminiscent of Uncle Meat-era Zappa.
At the same time, an unusual dose of violence (the industrial ballet Polizei, the Sonny Sharrock-ian jazz-rock guitar assault of Play In The Summer, the frenzied rock and roll of Ragged Agenda) shows the darker side of Trans Am. Trans Am's catastrophic visions, though, are restrained.
Something is missing: the band often seem direction-less, shooting before aiming, uncertain and absent-minded. The 10-minute suite The Dark Gift drifts from a dreamy piece for acoustic guitar in the vein of John Fahey to a convoluted avant-jazz jam to a majestic prog-rock symphonic finale. The ear-piercing drones of For Now And Forever, the rhythmic metamorphoses of Talk You All Tight, the cheap electronic effects of Where Do You Want To Fuck Today, the minimalistic undulations of Lunar Landing are cryptic compositions that indulge, more than usual, in intellectual doodling.
(Translation by/ Tradotto da Alessandra DeAngelis e Salvatore Andolina)

Su Red Line (Thrill Jockey, 2000) 21 pezzi (71 minuti) del rock and roll futuristico dei Trans Am tradiscono la loro vera ispirazione: Suicide e Devo. I Want It All, Slow Response eRagged Agenda sono una versione distorta della new wave filtrata attraverso la lente dell'arte concettuale. Le criptiche Talk You All Tight e Lunar Landing indulgono, come al solito, in ghirigori intellettuali. Allo stesso tempo un'insolita dose di violenza (Polizei, Play In The Summer, Bad Cat) rivela il lato piu' oscuro dei Trans Am.
Qualcosa e` mancante, la band spesso sebra senza una ben precisa direzione , incerta distratta. I 10 minuti della suite The dark gift vagano da una pezzo per chitarra acustica in vena a john Fahey, ad una contorta jam avant-jazz, verso il maestoso prog-rock sinfonico finale. La facilit… di ascolto di For Now And Forever, le metamorfosi ritmiche di Talk You All Tight, gli scarni effeti elettronici di Where Do You Want To FuckToday , le ondulazioni minimaliste di Lunar Landing, sono composizioni criptiche che inducono , piu` dell'usuale, verso divagazioni intellettuali.

TA (Thrill Jockey, 2002), Trans Am's sell-out album, sounds like a parody of 1980s' synth-pop, replete with silly ditties such as Cold War and Basta (that borrows from funk carioca). Half of the songs are sung and the results are, at best, amateurish (the hip-hoppish Party Station, Infinite Wavelength). Their instrumental genius has completely disappeared from Afternight and Bonn, which are the least obvious compositions here. Looking back, this facile sound merely completes a progression that led from the kraut/progressive-rock of the early albums to the new-age feeling of Red Line. Looking back, Trans Am may have been the most over-rated band of post-rock. (Translation by/ Tradotto da Salvatore Andolina)

TA (thrill Jokey, 2002), suona come una parodia del synt-pop anni 80, pieno di sciocche canzonette come Cold War and Basta ( che attinge dal funk carioca). Met… delle canzoni sono cantate e il risultato, nei miglkiori casi, Š dilettantesco (la hip-hoppish Party Station, Infinite Wavelength). Il loro genio strumentale Š completamente scomparso a partire da Afternight e da Bonn, le quali sono fra l'altro le composizioni meno ovvie dell'intero album.Guardando indietro questo suono semplicistico completa soltanto una progressione che conduce dal Kraut/Progressive-Rock dei primi album verso gli orizzonti new-age di Red Line. Guardando indietro forse i Trans Am sono stati la band post rock. pi— sopravvalutata.

Liberation (Thrill Jockey, 2004) is a political concept that, like most political concepts, is sloppy music for rudimentary politics. The agit-prop sound collage of Uninvited Guest and Divine Invasion is so dull that one gets more drawn into the samples. But these are no Public Enemy or Tackhead. Total Information Awareness, Outmoder and White Rhino spice up the proceedings with a few aggressive beats, but any kid with a drum machine can do the same. The songs that hark back to 1980s' synth-pop (Pretty Close to the Edge, Idea Machine, Music for Dogs, and especially Remote Control) fare much better than the pretentious commentary. Trans Am must be paid by George W Bush's reelection campaign.

Returning to Trans Am's original (instrumental) premise after two inane detours, Sex Change (2007) sounded like a lightweight version of their Red Line, in which the Babelic confusion of styles borders on parody instead of tragedy. Their smooth stylistic game runs the gamut from ambient pop muzak (First Words) to industrial-metal music (Shining Path, Triangular Pyramid). None of the pieces sounds "ambitious", as they all content themselves with stating their identity and quickly coming to an end. There is no epic endeavour to refound music or to give higher meanings to sound. Trans Am simply entertains, in its own oddball manner.

What Day Is It Tonight? (2009) documents live performances from 1993 to 2008.

In their attempt to become more accessible, Trans Am ended up aping the prog-rock and psych-rock heroes of the 1970s on Thing (2010) with pieces like Please Wait, Heaven's Gate, Interstellar Drift and Space Dock, but these are mere sketches, not full-blown suites.

Phil Manley's Life Coach (Thrill Jockey, 2011) was devoted to brainy albeit touching prog-rock structures, such as the nine-minute Night Visions.

Norcal Values (Thrill Jockey, 2011) documents a collaboration between Manley and Earthless' Isaiah Mitchell.

(Translation by/ Tradotto da xxx)

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