- Dalla pagina su Mary Chapin Carpenter di Piero Scaruffi -
(Testo originale di Piero Scaruffi, editing di Stefano Iardella)
Mary Chapin Carpenter (Princeton, 1958), cantautrice che si è fatta le ossa a Washington, ha offerto un interessante mix di country, pop e rock nel suo album di debutto, Hometown (Columbia, 1987). Ballate come Heroes and Heroines, A Lot Like Me, Other Streets And Other Towns e Hometown Girl erano mature, riflessive, brillanti, pur suonando tradizionali e semplici.
State of the Heart (1989) include Never Had It So Good, How Do, Quittin' Time e Read My Lips, mentre Shooting Straight In The Dark (1990) contiene una sola composizione importante, ma che si colloca tra i suoi pezzi migliori: Down At The Twist And Shout.
Carpenter divenne una star della musica country con Come On Come On (1992), grazie alle orecchiabili e sensuali I Feel Lucky, He Thinks He'll Keep Her, The Hard Way e alla seriosa I Am A Town.
Stones In The Road (1994) vendette ancor più copie, così come il singolo Shut Up and Kiss Me, ma la musica di Carpenter era ormai ampiamente stereotipata.
A Place In the World (1996) tentò nuove direzioni stilistiche.
Party Doll And Other Favorites (1997) è un'antologia con materiale dal vivo.
Abbandonando gli stereotipi e i riflettori della musica country di Nashville, Time Sex Love (2001) è stata una confessione molto personale, forse il suo miglior album, mentre Between Here And Gone (Sony, 2004) è stata una meditazione pubblica sull'America, dopo gli attacchi terroristici dell'11 settembre 2001, uno stato d'animo catturato in ballate come Grand Central Station, Elysium, Luna's Gone, Goodnight America e My Heaven.
The Calling (Zoë, 2007) è stata un'altra raccolta colta e riflessiva. I tredici brani originali spaziavano dal sofisticato al virulento, con quest'ultimo aspetto che rubava la scena (It Must Have Happened, The Calling e We're All Right).
Come Darkness, Come Light (Zoë, 2008) è un album natalizio pubblicato da Carpenter l'anno dopo aver subito un ricovero ospedaliero a causa di un'embolia polmonare.
Tuttavia, dimenticò di aggiungere la musica ai suoi testi di buon gusto, e The Age of Miracles (2010) iniziò a suonare un po' troppo sobrio.
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