- Dalla pagina sui Vulture Club di Piero Scaruffi -
(Testo originale di Piero Scaruffi, editing di Stefano Iardella)
Verso la metà degli anni 2000, l'hyperdoom-metal era diventato un genere in cui i musicisti non contavano molto.
I Vulture Club (il chitarrista del Kansas Thomas Lee) portarono questo fatto alle sue estreme conseguenze lasciando che le chitarre quasi suonassero (o, per meglio dire, "dronassero") da sole in Pure Agitator (Invisible Generation, 2006), scritto per chitarra e amplificatore.
Se il primo album era semplicemente un cadavere in decomposizione, Live Young Die Fast And Leave An Exquisite Corpse (Utech, 2007) era in realtà vivo, respirava e si muoveva. I bordoni manifestavano un proprio metabolismo mentre la "musica" suonava.
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