- Dalla pagina su Terence Blanchard di Piero Scaruffi -
(Testo originale di Piero Scaruffi, editing di Stefano Iardella)
Il trombettista di colore Terence Blanchard (New Orleans, 1962), un altro ex membro dei Jazz Messengers di Art Blakey (1982-86) come Wynton Marsalis (che sostituì), fu, come Marsalis, fortemente influenzato dal sound di Freddie Hubbard, e si lanciò in prima linea nel revival hard-bop quando formò il quintetto con il contralto Donald Harrison e il pianista Mulgrew Miller che debuttò su New York Second Line (ottobre 1983).
I più originali Crystal Stair (aprile 1987) e Black Pearl (gennaio 1988) presentarono il pianista Cyrus Chestnut. La sua carriera da “solista” (ancora alla guida di un quintetto di sassofono, pianoforte e tromba) iniziò con Terence Blanchard (dicembre 1990), contenente lo shuffle afro-cubano di 13 minuti Azania, e con Simply Stated (ottobre 1991).
La colonna sonora del film Malcolm X (1992) di Spike Lee fu trasformata in The Malcolm X Jazz Suite (dicembre 1992), sempre per il suo quintetto. Fu il suo primo grande successo come compositore (Blues For Malcolm, Malcolm At Peace) e come arrangiatore originale (non derivativo).
Romantic Defiance (dicembre 1994) e soprattutto Wandering Moon (giugno 1999), con Joe & O, perfezionarono la sua padronanza barocca del quintetto hard-bop. L'atmosfera romantica di Blanchard era diventata un cliché nel cliché.
Bounce (febbraio 2003) espanse il quintetto a un sestetto aggiungendo il tastierista elettronico Robert Glasper e il chitarrista Lionel Loueke, ma segnò un ritiro da parte del compositore.
Magnetic (aprile 2013) vide la partecipazione del sassofonista Brice Winston, del pianista Fabian Almazon, del bassista Joshua Crumbly e del batterista Kendrick Scott.
La prima opera di Blanchard, Champion, è stata presentata per la prima volta nel giugno 2013.
Absence (febbraio 2020) è in parte un omaggio a Wayne Shorter e vede la partecipazione sia dell'E-Collective, composto da Fabian Almazan (pianoforte, tastiere), Charles Altura (chitarra), David Ginyard (basso) e Oscar Seaton (batteria), sia del Turtle Island Quartet (i violinisti David Balakrishnan e Gabe Terracciano, il violista Benjamin von Gutzeit e il violoncellista Malcom Parson).
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