- Dalla pagina su Pat Metheny di Piero Scaruffi -
(Testo originale di Piero Scaruffi, editing di Stefano Iardella)
Il chitarrista bianco Pat Metheny (Lee's Summit, 1954), nato nello stato del Missouri, debutta con l’album Pastorius Metheny Ditmas Bley (1974) con Paul Bley e Jaco Pastorius, e suona su quelli di Gary Burton Dreams So Real (1975) e Passengers (1976), realizzazioni che rendono popolare la chitarra elettrica a dodici corde.
Come
leader inizia con Bright Size Life (dicembre 1975), una sessione in trio
con Pastorius e il batterista Bob Moses (proveniente dal gruppo di Burton) e
introduce più di un semplice strumento elettrico nella musica jazz (a due con
il basso di Pastorius): il fattore
chiave è l'atmosfera definibile domestica e naturalistica della cultura bianca
contadina del Midwest che permea praticamente ogni pezzo (soprattutto Midwestern
Nights Dream).
La
sperimentale (Sirabhorn) e la melodica (Unity Village, un duetto
di sovraincisioni di due chitarre elettriche) sono semplici variazioni sullo
stesso tema.
L'album
evoca altresì uno spontaneo equilibrio tra Metheny, che sta plasmando il suono
della chitarra elettrica e Pastorius, che sta rivoluzionando il basso
elettrico.
In Watercolors (febbraio 1977) è presente un quartetto composto dal pianista
Lyle Mays, dal bassista Eberhard Weber e dal batterista Danny Gottlieb.
Come
il titolo rivela, le composizioni di Metheny si stanno spostando verso
un’estetica impressionistica e cromatica.
L'idilliaca
Watercolors, la turbolenta Icefire e i dieci minuti dell’odissea Sea
Song, propongono un contrappunto elegante, tonalità cristalline e una certa
esuberanza giovanile.
Adottando
questi elementi come dogmi, l'anno successivo Metheny dà vita al suo fusion
Group con Mays, Gottlieb e il bassista Mark Egan.
Mays
è coautore della maggior parte del materiale (in particolare della tagliente,
lunga ben dieci minuti, San Lorenzo, così come di un paio di rapsodie di
otto minuti, Phase Dance e April Joy) e dell'atmosfera generale
di Group (gennaio 1978), una simbiosi che
sarebbe diventata l'essenza della musica della band.
Se,
prima di Metheny, la jazz fusion fingeva di essere "nera" al fine di
beneficiare di una nicchia nelle riviste jazz e nei negozi di dischi, con
Metheny qualsiasi pretesa è accantonata.
Il jazz di
Metheny è bianco, country e folk.
Il
parente più prossimo al suo picking chitarristico è Jerry Garcia dei Grateful
Dead. Il suo modo interpretativo non è riconosciuto dalla gran parte della
storia del jazz, ed è anche obnubilato dal fatto che il suo materiale è per lo
più originale e nel quale non si riscontra un chiaro riferimento ai maestri.
Insomma
ciò che eredita del jazz è un mero tecnicismo e, a voler fare una paragone con
la chitarra, che ha avuto i natali in Spagna, si può dire che ogni pezzo
chitarristico non deve rendere necessariamente omaggio alla musica spagnola.
Il suo lavoro da solista comunque impallidisce in confronto: New Chautauqua (agosto 1978) contiene pezzi sovraincisi per chitarra elettrica (acustica, elettrica a sei e dodici corde, basso elettrico e addirittura una chitarra-arpa a quindici corde) che raramente raggiunge la stessa intensità e soprattutto l’apertura a un’emozione bucolica (Daybreak).
Il
Group compone American Garage (giugno 1979) che, invece, sale in cima
alle classifiche grazie all’orecchiabile Heartland e agli arrangiamenti
semplificati, anche se i tredici minuti di Epic mostrano il lato
sperimentale del quartetto.
La
band si sposta verso il prog-rock con la contorta suite di 21 minuti As
Falls Wichita So Falls Wichita su As Falls Wichita So Falls Wichita
(settembre 1980), che propone il percussionista brasiliano Nana Vasconcelos.
Metheny
mostra le sue credenziali jazz sul doppio LP 80/81 (maggio 1980), una
collaborazione con i sassofonisti tenori Dewey Redman e Michael Brecker, il
bassista Charlie Haden e il batterista Jack DeJohnette, illuminato dalla
fusione folk-bop dei 21 minuti di Two Folk Songs, dei 14 minuti
di improvvisazione colemaniana di Open, dalla cerebrale Pretty
Scattered e dai 13 minuti della ballad Everyday I Thank You.
La
trilogia "jazz" è completata da Rejoicing (novembre 1983), una
sessione in trio con Haden e Billy Higgins, più interessante grazie al brano The
Calling scritto da Metheny (che rese popolare la chitarra-synth) che
per le cover di Coleman, e Song X (dicembre 1985), una
collaborazione con Ornette Coleman le cui composizioni sono quasi tutte di
Coleman stesso.
Il Gruppo, d'altra parte, si muove progressivamente verso un pop-jazz muzak brasiliano con Offramp (ottobre 1981), con il bassista Steve Rodby che sostituisce Egan (Are You Going with Me, Au Lait), First Circle (febbraio 1984), con il polistrumentista argentino Pedro Aznar e con il batterista Paul Wertico che sostituisce Gottlieb (End of the Game, The First Circle), Still Life (aprile 1987), con il percussionista brasiliano Armando Marcal (Third Wind, Minuano), e Letter from Home (1989), con Every Summer Night.
Le opere di Metheny diventano sempre più incostanti. Under Fire (1982) e The Falcon and the Snowman (settembre 1984) sono colonne sonore di film. Question Answer (dicembre 1989), con il bassista Dave Holland e il batterista Roy Haynes, è un altro album nel quale si sente molta "eredità jazz". Flower Hour (giugno 1990) è una collaborazione dal vivo con Dejohnette, Holland e Herbie Hancock. Secret Story (1992) è un album di world-music. I Can See Your House from Here (dicembre 1993) è una cooperazione con il collega chitarrista John Scofield, il bassista Steve Swallow e il batterista Bill Stewart. Zero Tolerance for Silence (dicembre 1992) contiene cinque lunghe improvvisazioni di chitarra noise (probabilmente un gesto di scherno nei confronti della sua etichetta discografica). Dream Teams (1983 e 1986) testimonia due esibizioni dal vivo con Sonny Rollins. The Sign of 4 (dicembre 1996) è una collaborazione con il chitarrista d’avanguardia Derek Bailey. Beyond The Missouri Sky (aprile 1996) è un duetto con Charlie Haden.
Il
Gruppo vaga senza meta attraverso pop muzak su We Live Here (1994), folk
acustico su Quartet (maggio 1996) e world-music su Imaginary Day
(1997), che è la migliore registrazione del decennio.
Like Minds (dicembre 1997) è una collaborazione con Gary Burton,
Chick Corea, Roy Haynes e Dave Holland. Passaggio per il Paradiso
(gennaio 1996) e A Map of the World (febbraio 1999) sono altre colonne
sonore di film.
Jim
Hall & Pat Metheny (agosto 1998) è in duo con il chitarrista Jim
Hall.
Trio 99>00 (agosto 1999) è in trio con il bassista Larry
Grenadier e il batterista Bill Stewart.
Una
sorta di rinascita artistica ha luogo nel nuovo millennio.
Il
doppio CD live del Gruppo Speaking of Now (2001) con Mays, Rodby, il
batterista messicano Antonio Sanchez, il trombettista Cuong Vu e il bassista
camerunese Richard Bona (Gathering Sky, Proof) ne è la prova.
Aggiunto
l’armonicista svizzero Gregoire Maret alla line-up, i 68 minuti che compongono
la suite in quattro movimenti The Way Up (2004) sono la verifica più
ambiziosa ed eclettica di Metheny e Mays, offrendo una gamma di sensazioni che
va dalla ripetizione minimalista alla melodia romantica.
One Quiet Night (gennaio 2003) è un album solista di chitarra acustica.
Pat Metheny utilizza software per comporre digitalmente Orchestrion (ottobre 2009 - Nonesuch, 2010), simulando un'intera orchestra di strumenti.
What's It All About è un album solista dedicato al rock e alle cover jazz.
La
Unity Band (febbraio 2012) è in quartetto (compreso un sax tenore).
Il
loro secondo album, Kin (giugno 2013), ha aggiunto due polistrumentisti:
Chris Potter e Giulio Carmassi.
Il doppio disco The Unity Sessions (dicembre 2014 - Nonesuch, 2016) raccoglie le performance di una Unity Band più ampia, che include Ben Williams (basso), Antonio Sanchez (batteria), Giulio Carmassi (pianoforte, flicorno, fischi, sintetizzatore e voce) e Chris Potter (sassofono tenore e soprano, clarinetto basso, flauto, chitarra) e, ultimo ma non meno importante, il suo software "orchestrionics".
From This Place (Warner, 2020) di Metheny è stato registrato tra novembre 2016 e il 2019 con il pianista Gwilym Simcock, la bassista Linda May Han Oh e il batterista Antonio Sanchez, oltre alla Hollywood Studio Symphony.
Dream Box (registrato tra il 2021 e il 2022 - BMG, 2023) contiene assoli per chitarra elettrica e baritono.
MoonDial (BMG, 2024) è un album solista senza sovraincisioni.
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