- Dalla pagina sui Seely di Piero Scaruffi -
(Testo originale di Piero Scaruffi, editing di Stefano Iardella)
I Seely sono un quartetto di Atlanta, formatosi nel 1994 e che ha esordito con Parentha See (Third Eye, 1996). La loro specialità sono canzoni fragili e melodiose, sussurrate e canticchiate dal chitarrista Steven Satterfield e dalla bassista Joy Waters, che si reggono su armonie organiche (merito anche dell'altra chitarrista Lori Scacco). L'effetto è un po' quello del vecchio acid-rock di It's A Beautiful Day e gruppi vocali della West Coast, ma mediato da una sensibilità sub-Mazzy Star.
Invece di puntare alle classifiche, i Seely indulgono negli eccessi più
languidi dei loro torpori sonori sul successivo
Julie Only (Too Pure, 1996), che in pratica è una revisione dei brani
del precedente.
Il problema è che le partiture impiegano un'eternità a prendere forma
e consistenza e rimangono troppo a lungo nello stato di ameba.
Bitsa Jane e Bubble Bath
sono più solfeggiate che cantate,
sulle lente, metodiche ipnosi delle chitarre.
Le armonie vocali sono il loro vero punto di forza: quando il contrappunto
funziona, come in Meteor Shower,
ci si può anche dimenticare l'inerzia generale della musica.
Ma lo strumentale Red Flume,
con il suo passo da flamenco infuocato,
mette sull'avviso che questi quattro musicisti sanno anche suonare i propri
strumenti.
Seconds (Too Pure, 1997) ha il difetto aggiuntivo di essere anche frammentario. E questa volta il gruppo si lascia anche vincere dalla tentazione commerciale. Benchè la critica continui a parlare di My Bloody Valentine e di Stereolab, gli ascendenti di Soft City rimangono i gruppi vocali post-hippie degli anni '60 (e quelli dei brani strumentali Hourglass e Adios sono forse i combo di musica leggera). Purtroppo ciò che non si regge in piedi sono proprio le canzoni.
In Winter Birds (Koch, 2000) i leader Steven Satterfield (Sunsites) e Joy Waters (Vivian Girls, il lungo Planes Circle Do) recuperano l'identità che era stata quasi persa con Seconds.
Non saranno forse Bob Dylan, ma le loro canzoni tranquille e introspettive spesso brillano, senza bisogno alcuno di contorti accompagnamenti musicali. I sintetizzatori "retrofuturisti" degli Stereolab sono fuorvianti: i Seely sono un duo di cantanti folk, che si perdono nel lamento alienato di El Cajon e Sunsites e nell'amarezza di Sister Total Emptiness e Altamaha. I brani strumentali (Sapelo Sound, The Kangaroo Communique) non fanno altro che dipingere lo stesso quadro depresso, senza parole.
I seely si sono sciolti poco dopo la pubblicazione dell'album.
Lori Scacco ha dapprima collaborato con Scott Heren dei Prefuse 73, esordendo poi come solista con Circles (Eastern, 2004).
Steven Satterfield ha formato i Silver Lakes con il bassista Jim Prible, esordendo con The Great Pretenders (2006).
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