- Dalla pagina su Morthound di Piero Scaruffi -
(Testo originale di Piero Scaruffi, editing di Stefano Iardella)
Benny Nilsen, nato in Svezia, ha iniziato a registrare come Morthound durante l'"ondata di freddo" scandinava di Raison d'Etre e In Slaughter Natives.
Morthound ha prodotto le suite elettroacustiche di This Crying Age (Cold Meat Industry, 1991), con The Age of Crying (15:33), Age of Dreams (17:48) e Glaciers of Scandinavia (12:31), Spindrift (1992), con i 17 minuti di Riverine, e The Goddess Who Could Make The Ugly World Beautiful (1994).
Nilsen cambiò quindi soprannome e iniziò a registrare come Hazard una tetralogia di album incentrati sull'elaborazione digitale dei suoni naturali: Lech (Malignant, 1996), North (Ash, 1998), Wind (Ash, 2001) e Land (Touch, 2002).
Nilsen iniziò quindi a pubblicare musica con il proprio nome, Benny Jonas Nilsen, in particolare Fade To White (Touch, 2004), con i 15 minuti di Nine Ways Till Sunday e Purple Phase, di dieci minuti, e The Short Night (Touch, 2007), con Front di 14 minuti, che inizialmente gioca con un bordone sporco e spaccaorecchie per poi abbandonarsi a un'ondulata trance minimalista, i nove minuti di Finisterre, che passa da campionamenti confusi a un minaccioso ronzio fino a forti droni cosmici fluttuanti, e gli undici minuti di Viking North, il cui debole battito si trasforma in un sibilo di livello industriale.
Erano entrambi lavori amatoriali orientati ai droni basati sulla manipolazione di registrazioni e strumenti sul campo. Ogni pezzo sembra godere di una strategia disorientante che consiste nel mutare improvvisamente in qualcos'altro, perdendo la propria identità come la vecchia pelle di un serpente.
Nilsen ha anche registrato una trilogia con Stilluppsteypa: Vikinga Brennivin (2005), Drykkjuvisur Ohljodanna (Helen Scarsdale Agency, 2006) e Passing Out (Helen Scarsdale Agency, 2008).
BJ Nilsen, Sigtryggur Berg Sigmarsson e Helgi Thorsson hanno anche collaborato a Man From Deep River (Edizioni Mego, 2009), una variazione musicale concreta su un nastro ritrovato del 1975.
Altre collaborazioni includevano: Storm (Touch, 2006) con Chris Watson, 22' 22" (iDEAL, 2007) con Zev, Second Childhood (Quecksilber, 2007) con Hildur Gudnadottir e Stilluppsteypa.
Space Finale (Edizioni Mego, 2010) e Big Shadow Montana (Helen Scarsdale Agency, 2011) sono state ulteriori collaborazioni con Stilluppsteypa dedicate all'elettronica pensosa e malinconica.
Goda Nott (Edizioni Mego, 2012), invece, ha trovato il trio che scavava in un senso claustrofobico di tristezza e rovina.
Nilsen ha continuato il suo programma di austera musica dronante per strumenti acustici, elettronica e registrazioni sul campo sull'ambizioso The Invisible City (Touch, 2010), con i 17 minuti di Gravity Station, un pezzo musicale molto più statico e maestoso di qualsiasi cosa avesse fatto prima, anche se come al solito completamente mal gestito alla fine, i 15 minuti di Virtual Resistance, forse la sua migliore composizione finora, un flusso sommesso e funebre di droni disturbati da glitch criptici e misteriosi suoni naturali, e gli undici minuti di Gradient, una delle sue metamorfosi droanti più eleganti, e il mini-album Vinyl (Touch, 2011), comprendente due lunghe composizioni senza titolo.
Nonostante tutte le ambizioni, molti degli sforzi di Nilsen suonavano ancora dilettantistici, troppo semplicistici o troppo instabili (e particolarmente deboli erano le parti finali).
Il supergruppo Evil Madness (Nilsen, Petur Eyvindsson, Johann Johannsson, Sigtryggur Berg Sigmarsson, Helgi Thorsson) ha ha proposto un simpatico disco-pop su Demon Jukebox (2006), Demoni Paradiso (2008), Cafe Cicago (2010) e Super Great Love (2011).
BJ Nilsen ha anche formato gli Swifter, un trio con il pianista australiano Simon James Phillips, residente a Berlino, e il percussionista italiano Andrea Belfi, il cui album di debutto The Swifter (The Wormhole, 2012) eccelle in una sorta di versione elettronica del trance-jazzy dei Necks (Wave Guidance Allows Three).
Il progetto Novi_Sad, composto da BJ Nilsen, Daniel Menche, Francisco Lopez e Mika Vainio dei Pan Sonic, ha debuttato con Neuroplanets (2013), ispirato alle neuroscienze.
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