- Dalla pagina sui Brutal Truth di Piero Scaruffi -
(Testo originale di Piero Scaruffi, editing di Stefano Iardella)
Il bassista Dan Lilker (New York, 1964), che aveva inventato lo speedmetal con gli Anthrax a il grindcore con i Nuclear Assault, non esitò a spingersi verso un sound ancor più estremita con una una nuova formazione, i Brutal Truth.
Il loro album d'esordio, Extreme Conditions Demand Extreme Responses
(Earache, 1992) definì un nuovo standard di riferimento per l'intera nazione
"grind".
In brani come Birth Of Ignorance
il grugnito alieno di Kevin Sharp, le urla campionate da Lilker, le pareti di
distorsione di Brant McCarty, le epilessi tracotanti di Scott Lewis ritraggono
esseri privi di vita, calati in scenari opprimenti di assoluta debilitazione.
Da quelle premesse prendono l'abbrivo le pantomime atroci di Denial Of
Existence e Time, in cui a dominare non sono la foga e la determinazione,
bensì le incertezze e le pause, come a negare proprio gli assunti del genere.
Alla fine la lunga Unjust Compromise, dilaniata da un senso del dolore che
è l'antitesi del senso di potenza, trasforma il genere anti-filosofico per
eccellenza in un saggio esistenzialista.
Collateral Damage, Ill Neglect e Walking Corpse rimasero fra i classici
del loro repertorio.
Dopo la pausa "techno" del singolo Perpetual Conversion (1993),
Need To Control (1994), affresco altrettanto agghiacciante
del primo. Il disco è idealmente diviso in due
parti, ciascuna iniziata da un brano (Collapse e Ordinary Madness) il cui
passo lento e goffo fa pensare agli zombie de “La notte dei morti viventi”; ma
qui gli zombie urlano, dilaniati dal dolore più che dalla disperazione.
La follia dei Brutal Truth esplode selvaggia e spasmodica in
Black Door Mine (protagonista Sharp) e I See Red (protagonista Lilker),
brani che vivono soltanto di emozioni estreme.
Una delle scene più raccapriccianti è quella del dialogo fra il rauco boia e
lo stridulo agonizzante in Brain Trust, proiettati dalla sezione ritmica in
una vertigine da cento giri al minuto. Sul terrore brado si leva
il senso di smarrimento di Judgement e Displacement, o di
Godplayer, un più tradizionale misto di urla libere e passo di carica.
La devastazione è completata dai borboglii melmosi, dai tonfi metallurgici e
dai ronzii abrasivi di Ironlung e Crawlspace, in piena
sperimentazione elettronica.
Alla fine rimane il senso di aver assistito a qualcosa di terribile, ma
di non aver capito precisamente cosa, e soprattutto di aver sbadigliato, senza accorgersene,
per gran parte del tempo.
Un trucco che Kevin Sharp ha imparato da John
Zorn è che a essere prolifici si confondono anche i critici più testardi.
Dopo l'EP Machine Parts (1995)
e il mini-album Kill Trend Suicide (Relapse, 1996),
esce così subito Sounds Of The Animal Kingdom (Relapse, 1997).
Il gracidio di Sharp non inganna comunque più nessuno. Le cose più
interessanti le fa Danny Lilker, la cui chitarra è diventata infinitamente
più duttile della media grindcore. Benchè tutti attendano le novità
"sperimentali" del disco, Sharp apre con una Dementia che è un tributo alla
loro carriera. Nel solito fitto polverone di brani minuscoli, non è facile
discernere quelli su cui riposano le nuove ambizioni del duo: la complessità
di Jemenez Cricket e Sympathy Kiss, il campionamento di suoni naturali,
voci ed elettronica di Blue World, il gotico futurista di Machine Parts
e il loop da venti minuti di Prey abbandonano gli sterili stereotipi del
genere, ma non vanno molto lontano. Diamo atto però che anche le epilessi più
virulente manifestano qualche segnale di rinnovamento (Average People su tutte).
Detto ciò, alla fine prevale la noia.
Bisogna rendere atto a gruppi come questo di riuscire a far sbadigliare
anche producendo tanto rumore con tanta frenesia.
L'antologia su doppio CD Goodbye Cruel World (Relapse, 2000) contiene un'esibizione dal vivo più singoli, rarità e "stranezze".
Nel 2001 i Brutal Truth sono entrati nel Guineess World Records per aver registrato il video musicale più breve della storia della musicale: 2,18 secondi che si "annichiliscono" in una esplosione.
Evolution Through Revolution (Relapse, 2009) ed End Time (Relapse, 2011) ricominciavano esattamente da dove si erano interrotti: la stessa furia grind, la stessa feroce narrazione.
I Crucifist, con il bassista Dan Lilker dei Brutal Truth e due membri degli Orodruin, hanno debuttato con il black metal Demon Haunted World (Profound Lore).
Il chitarrista dei Crucifist, John Gallo, è stato attivo anche come Blizaro, ideando il progressive electronic doom-metal di City Of The Living Nightmare (Razorback, 2011).
Con l'abbandono di Lilker la band si è definitavamente sciolta nell'ottobre del 2014.
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