Dalla pagina di Piero Scaruffi
(Tradotto da Cinzia Russi e Stefano Iardella)

Eminem (Marshall Mathers), rapper bianco di Detroit, fa parte della legione di Insane Clown Posse e Kid Rock: ostili ragazzini bianchi dei sobborghi che scatenano le loro rabbiose sfuriate nei confronti della società parodiando la musica di strada del ghetto.

Infinite (1996) rivelò un rapper sicuro di sé con un flusso prodigioso, specialmente in Infinite, anche se i ritmi ampollosi non si fondevano del tutto con il rap.

The Slim Shady LP (Universal, 1999) mette in risalto l'atteggiamento sarcastico e spensierato di Eminem (il singolo hit My Name Is..., con il suo seguito Just Don't Give A Fuck), la sua tormentata adolescenza (Brain Damage, Rock Bottom), il suo senso di colpa freudiano (Guilty Conscience) così come la discutibile predica antisociale delle sue fantasie perverse, che coinvolgono spesso sua figlia ('97 Bonnie & Clyde, dove la madre della bambina viene uccisa e la bambina stessa aiuta Mathers a buttare il cadavere nell'oceano, e Bad Meets Evil). Le canzoni di Mathers sono caratterizzate da una parsimoniosa scelta degli strumenti con ritmi sincopati ridotti al minimo. Nonostante il suo umorismo "macho", la musica di Mathers è permeata da un senso di desolazione o addirittura solitudine che finisce per riflettere il destino tragico e la weltanschaung dei disadattati urbani. Il pezzo di chiusura, Still Don't Give A, riassume questo tragico leitmotiv in un'epica quasi da musica classica. L'album è stato in cima alle classifiche per settimane nel 2000.


(Tradotto da M.D.Perriello e Francesco Romano Spanò)

The Marshall Mathers LP (Columbia, 2000) raffina quell’approccio. Le fantasie lascive di Eminem su Britney Spears e altre "bitches" (cagne), "sluts" (troie) e "faggots" (checche) assortite sono destinate a deliziare le folle (se le folle sono abbastanza morbose come tendono a essere), ma l'arte sta altrove: Stan (nella quale il rude rap maschile si alterna con un’angelica ninnananna femminile sui suoni di un temporale ed un ritmo Neil Young-iano) e Kim (la cui partitura tuonante, sinfonica accresce le urla di due amanti che litigano, in contrasto con una melodia romantica alla Francoise Hardy) sono psicodrammi (non solo canzoni), che fanno entrare di forza l'iperrealismo nel rap allo stesso modo in cui i Doors forzarono la droga nel pop. Non è casuale che l’apice tragico di Mathers stia nell’incubo psicoanalitico postmorrisoniano Kill you, un rap (scandito da pause brutali) che spazza via qualsiasi tabù rimasto su sesso e violenza, un pezzo conversato in cui il linguaggio volgare diventa “il” linguaggio poetico. Per enfatizzare il melodramma, The Way I Am si serve addirittura di campane a morto e una figura di piano Beethoveniana, e il suo rap è tanto viscerale e disperato quanto lo può essere la musica di Eminem. Quando funziona, la pantomima di Eminem è una forza della natura. Dall’altro lato, The Real Slim Shady è una tiritera farsesca con ritmo simil-vaudeville, I'm Back è virtualmente un pezzo da cabaret trasformato in rap, Drug Ballad impiega un ritmo pestato, un piano strimpellato e un coro di voci femminili, in Criminal Eminem sembra prendere in giro la sua stessa hit My Name Is, e Marshall Mathers è una parodia che prende in prestito dai musical di Broadway e dalle colonne sonore dei western: Mathers non ha rispetto per la sua stessa arte. È un fenomeno pop calcolatore (le canzoni si alternano con brevi interludi parlati di persone che commentano il suo modo di fare, di quando due ragazzi gli hanno praticato del sesso orale, e così via, la forma ultima di autoglorificazione personale) che mette visceralmente alla berlina i fenomeni pop calcolatori.
L’album venderà 15 milioni di copie in due anni.


(Tradotto da Massimiliano Pugno)

Il singolo "without me" è la sola canzone "consumabile" del terzo album di Eminem, The Eminem Show (Columbia, 2002) nel quale l’autore, fondamentalmente, si preoccupa più di promuovere se stesso che della sua produzione artistica.
Rispetto alle sue opere precedenti, questo è il lavoro "serio", "maturo", "adulto" di Eminem che, come David Bowie e altre pop star prima di lui, sta iniziando venerare la sua particolare relazione con la musica, con il recondito scopo di creare un culto della sua stessa personalità e impone all’ascoltatore una continua, insopportabile esaltazione del suo risentimento contro un mondo ostile e ipocrita (Without Me, Squaredance, Soldier, Cleaning Out My Closet, Say Goodbye Hollywood, When The Music Stops). Va bene l’angoscia esistenziale (White America) ma la continua auto-immolazione deve essere seguita da fatti, mentre l’autore di questo lavoro sembra molto più interessato alla fama che al sacrificio. Gli omaggi agli Aerosmith (Sing for the Moment) e ai Pink Floyd ('Till I Collapse), nonché i contributi di Dr. Dre (Business, il miglior brano hip-hop,e il duetto Say What You Say) non bastano a cambiare l’impressione di monolitica uniformità di quest’album che, se dal punto di vista musicale è impeccabile, risulta ripetitivo fino alla noia. Con l’eccezione di My Dad's Gone Crazy, Eminem sembra aver perso il senso dell’umorismo (se mai ne aveva avuto uno) e di non aver sviluppato nessuna sensibilità sociopolitica, dal momento che non fa che occuparsi di se stesso..

La crisi artistica di Eminem continua con Encore (Shady, 2004). In questo lavoro, l’angoscia provocatoria dei primi album è stata rimpiazzata dalla sua parodia (Rain Man). A parte alcuni versi, (Crazy in Love), ritmi (Evil Deeds) e melodie (Yellow Brick Road), che appaiono davvero ispirati, bisogna fronteggiare la realtà, e capire che la sua autoanalisi è ridicola, il suo alter-ego Slim Shady oramai ha detto quello che doveva e le sue considerazioni sulla sua stessa celebrità iniziano ad essere noiose. Il suo tentativo d occuparsi di politica (Mosh) appare, ad essere buoni, appena infantile. Eminem sembra sguazzare nelle polemiche. Ma, a ben vedere, tutta la sua carriera è stata basata proprio su questo: trasformare polemiche in musica.


(Tradotto da Riccardo Alessio)

Presents (2007) è un mixtape, un altro segno di declino artistico.

Relapse (Interscope, 2009), il suo primo album dopo cinque anni, si avvale dei ritmi di Dr Dre in maniera cinica ma anche enigmatica. È difficile credere che questo sia lo stesso artista che compose The Slim Shady LP. Una coppia di tracce convince (We Made You, Déjà vu) ma è per lo più un persistente… déjà vu.

Malgrado sia spinto dai singoli Love the Way You Lie e (specialmente) Not Afraid, il successivo Recovery (2010) non è poi molto meglio. Avendo finalmente realizzato che i suoi testi sono mediocri e banali, il mondo s’aspetta di trovare un po’ di buona musica nei suoi album; il problema è che Eminem non è nemmeno un buon compositore. Peggio: la sua scelta dei produttori porta ad ottenere alcune delle più banali melodie presenti sul mercato. Eminem si occupa di mantenere i suoi ascoltatori di vecchia data (quelli che nonostante tutto s’interessano ancora a lui) e solo casualmente inciampa in materiale interessante/disturbante come Won’t Back Down e Going Through Changes.


(Tradotto da Stefano Iardella)

Tutti i successivi album di Eminem erano così pieni di riempitivi che il bottone "salta/skip" era un accessorio necessario ai fini dell'ascolto. Dei 16 brani presenti su The Marshall Mathers LP 2 (2013) ce ne sono forse quattro di decenti. Rick Rubin, l'inventore del rap-rock, ha prodotto Rhyme or Reason, So Far, Berzerk e Love Game (con Kendrick Lamar), DJ Khalil ha prodotto Survival, Emile ha prodotto Legacy e Headlights, Aaron "Aalias" Kleinstub ha prodotto The Monster (con Rihanna).

Eminem suona come un alcolizzato che si arrabbia per tutto in Revival (2017), ma nulla sembra sincero e la produzione è così elementare che difficilmente può essere definita "musica". Beyoncé canta nel singolo Walk on Water, prodotto da Rick Rubin e Holly "Skylar Grey" Hafermann. River (con Ed Sheeran) è una collaborazione con Emile Haynie (produttore di Lana Del Rey e Bruno Mars). Remind Me campiona I Love Rock 'n' Roll di Joan Jett e In Your Head campiona Zombie dei Cranberries.

Kamikaze (2018) contiene Greatest (il miglior ritornello) e il singolo Lucky You, prodotto da Matthew "Boi-1da" Samuels.

Music to Be Murdered By (2020) contiene un gioiello lirico, Darkness (prodotto dai suoi vecchi amici Ryan "Royce Da 5'9"" Montgomery e Luis Resto), assieme a materiale decente come Godzilla, Lock it Up (con Anderson Paak) e No Regrets, ma anche tanti momenti terribili come Stepdad, nonostante il pezzo sia prodotto da The Alchemist.


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